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venerdì 27 gennaio 2023

Il TAGteach per l'Autismo: le idee di Martha Gabler

 Ho avuto il piacere di intervistare Martha Gabler. Martha è l'autrice del libro: “Dal Chaos alla Calma: Alla scoperta di soluzioni per i problemi quotidiani del convivere con l'autismo”, un libro sul suo viaggio nell'autismo usando il TAGteach con il figlio. Martha possiede una profonda esperienza diretta delle idee e delle intuizioni che condivide. Prendi questo breve video tratto dall'intervista. Ecco cosa ci ha detto Martha proprio alla fine:

Dopo l'intervista ho ricevuto da Martha la seguente e-mail. L'ho trovata un messaggio così importante ed illuminante che la desidero condividere:

 Ciao Luca,

Ripensando alla nostra conversazione di oggi, mi sono resa conto di aver dimenticato di introdurre il concetto principale che (per me) ha reso il TAGteach un metodo favoloso. Questo è il concetto: in un primo momento stiamo "catturando" un comportamento e poi lo "modelliamo" (con lo shaping) in un comportamento più complesso. Penso sempre di essere il "cacciatore" e di cercare quel piccolo lampo nel deserto che può essere "catturato" e costruito in qualcosa di più grande e migliore. Questo è un ottimo metodo per gli studenti o i ragazzi  che non possono parlare o capire le parole.

Quindi, prima cacciamo. Poi catturiamo quel piccolo lampo rinforzandolo; lo catturiamo e rinforziamo più spesso (perché il comportamento si verifica più spesso). Alla fine lo "modelliamo" in un altro comportamento rafforzando una leggera variazione nel comportamento. La prima parte, la caccia, è un duro lavoro. Devi cercare e magari aspettare molto tempo per trovare quella piccola scintilla che potrebbe essere la base di qualcosa di più grande e migliore.

In futuro, vorrei suggerire di tracciare una forte divisione tra "cacciare/catturare/plasmare" e "insegnare" che è un processo più formale. La tua conversazione del mese prossimo con il Dr. Levy mostrerà l'uso completamente opposto del TAGteach perché lui lavora con studenti molto intelligenti e altamente verbali! Con quegli studenti puoi utilizzare tutte le fantastiche procedure di script, Focus Funnel del TAGteach; puoi insegnare!

Quindi, in futuro, potrebbe essere interessante parlare prima dell'insegnamento tradizionale (parlare e dimostrare), che è ottimo per studenti esperti, ma era inutile per mio figlio. Con gli studenti che hanno abilità verbali scarse (o nulle), l'altro approccio di cacciare, catturare e modellare funziona alla grande. Cosa ne pensi?

Altri pensieri casuali!

Grazie ancora Luca!

Qui puoi ascoltare l’intervista integrale:

Nel nostro blog abbiamo parlato del lavoro di Martha con l'Autismo in due altri post:

1) Il Libro Dal Caos alla Calma

2)Autismo, comportamenti problematici


martedì 18 ottobre 2022

Five Words or Less (Cinque Parole o Meno)

Gli insegnanti parlano troppo. Gli allenatori parlano troppo. I manager parlano troppo. I genitori poi… parlano troppo. Probabilmente anche tu parli troppo quando cerchi di insegnare qualcosa e spieghi cosa vuoi che faccia chi impara. Ma tutte queste parole sono veramente necessarie? Servono per migliorare realmente la qualità della nostra informazione? In una situazione di insegnamento, soprattutto se un pochino stressante (per esempio la nostra prima lezione di tennis), quando ci concentriamo per capire cosa si deve fare, meno parole si usano tanto meglio! Di fatto, l'unica cosa che ci possiamo ricordare -davvero- sono solo le ultime parole che l’istruttore ci ha detto. Tutto il resto si perde tra i meccanismi del nostro cervello, la tensione del momento e il desiderio di voler veramente riuscire ad eseguire quel servizio!

Five Words or Less (Cinque parole o meno)


Esiste un modo per ridurre significativamente il numero di parole usate ed è quello di suddividere l’obiettivo generale (nel nostro esempio il servizio del tennis) nei suoi componenti, renderli osservabili e consegnarli uno alla volta sottoforma di brevi istruzioni chiamati tag point composti da solo cinque parole. E'questo l quarto criterio che ci permette di ideare i tag point: five words or less!
Torniamo al nostro esempio: tutti gli istruttori di tennis sanno quali sono i comportamenti che compongono il servizio: dalla posizione dei piedi alla presa della racchetta, dal movimento della schiena all’altezza del lancio della pallina. Tutti questi componenti possono essere consegnati all’allievo sottoforma di tag point lunghi al massimo solo cinque parole: Il tag point è “piedi verso la rete” o “curva la schiena” e così via. Per il lancio della pallina, basta mettere il tennista vicino a un muro, mettere un nastro adesivo all’altezza corretta e consegnare il tag point: “pallina sul nastro”.

I possibili componenti del servizio  del tennis sono numerosi: sta all’esperienza dell’istruttore capire cosa trasformare in tag point in base al livello d’esperienza di chi impara e al beneficio che uno specifico tag point porterà. Per cui l’istruttore potrà decidere che Mario sa come si mettono i piedi per eseguire il servizio ma che deve migliorare il lancio della pallina. La routine TAGteach per Mario sarà: “Le istruzioni sono: posiziona i piedi per il servizio e lancia la pallina sul nastro (che sarà attaccato alla giusta altezza sul muro). Il tag point è: pallina sul nastro!”. 
In tre parole abbiamo dato un tag point che è un comportamento che l'istruttore desidera, è una sola cosa, è osservabile ed è composto da solo tre parole. Un perfetto tag point per insegnare a Mario un servizio degno di Wimbledon! Tag!

Su istruzioni e tag point nel TAGteach puoi avere delle informazioni qui: https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/

I criteri WOOF

Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettivo, che chiamiamo tag point. Questi sono:
  1. What you want (ciò che desediri)
  2. One thing (Una cosa per volta)
  3. Observable (Osservabile)
  4. Five words or less (Cinque parole o meno).
Li puoi facilmente memorizzare nell'acronimo WOOF.





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Observable

Chi insegna dovrebbe sempre ben chiaro in mente il comportamento che dovrà essere insegnato ed appreso. Sembra un’affermazione banale, ma la maggior parte delle volte riuscire a definire con precisione chirurgica cosa si desidera è molto, molto difficoltoso. Facciamo un esempio: immagina di insegnare danza e desideri che la ballerina porti la gamba destra più in alto durante l’esecuzione di un particolare salto. La prima cosa che ti verrà (probabilmente) da dire sarà: “Ricordati di alzare di più la gamba destra mentre salti”. Ma quanto più alto? Cosa intendi ESATTAMENTE con: “Alzare di più la gamba?” e come saprai che la gamba è stata alzata correttamente in alto? Ovvero, quali sono i tuoi criteri per il successo della ballerina, cosa osserverai?
Infine, la domanda più importante di tutte: come farà la ballerina a sapere di aver alzato la gamba correttamente?

“Alzare di più” è un obiettivo piuttosto vago, sommario, che nessuno tra insegnante e ballerina comprende esattamente. Le probabilità di ottenere una performance significativa, e di conseguenza un apprendimento duraturo, sono estremamente ridotte.

Observable


In che modo possiamo riuscire a chiarire l’obiettivo: “Alzare di più la gamba” in modo tale da renderlo osservabile, ripetibile e rinforzabile? L’unico modo per ottenere tutto questo e favorire l’apprendimento è quello di definire l’obiettivo con criteri precisi, in modo tale che chi insegna e chi impara siano d’accordo e capiscano esattamente cosa fare.

Questo è lo scopo del terzo criterio WOOF che usiamo nel TAGteach per creare i nostri tag point: observable (osservabile). L’obiettivo dell’observable è proprio quello di mettere d’accordo insegnante ed allievo su cosa deve essere fatto evitando inutili ripetizioni a vuoto. Un esempio del ruolo di questo criterio è quello di immaginarlo come la luce che illumina di sera le nostre stanze: se devi andare a prendere un bicchiere d’acqua la luce ti permette di vedere chiaramente e raggiungere velocemente il tuo obiettivo. Al buio, con la luce spenta, lo stesso risultato diventa molto più difficoltoso e pieno di errori.

Per concludere questo post, torniamo alla nostra ballerina e vediamo come sia possibile rendere observable l’alzare di più la gamba. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di tenere la mano dell’istruttore all’altezza che si desidera il piede della ragazza raggiunga e chiamare questo tag point: “calcio sulla mano”. Ua seconda soluzione potrebbe essere quella di mettere un pezzo di nastro adesivo sul muro o sullo specchio utilizzando il tag point: “Calcio sul nastro”. In questo modo è possibile trasformare un obiettivo poco chiaro qual’era “alzare di più la gamba”in uno specifico e preciso comportamento che la ballerina sarà in grado di ripetere in meno tempo ed apprendere più velocemente, con maggior successo ed entusiasmo per tutti.


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I criteri WOOF

Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettivo, che chiamiamo tag point. Questi sono:
  1. What you want (ciò che desediri)
  2. One thing (Una cosa per volta)
  3. Observable (Osservabile)
  4. Five words or less (Cinque parole o meno).
Li puoi facilmente memorizzare nell'acronimo WOOF.





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One Thing

 Immagina: Anna sta imparando a scrivere. Ad Anna che sta imparando a scrivere (per la prima volta!) la lettera “a”, la maestra le ricorda di: ”Tenere la penna tra pollice ed indice e appoggiarla sul dito medio e tenere il dorso della mano sul foglio."  Ho volutamente messo in evidenza la particella “e” che tiene insieme tutte le cose che Anna dovrebbe ricordare mentre sta (anche) imparando a scrivere la lettera “a”. Se l’alunna tiene “male” la penna ma scrive lo stesso una bella “a” la maestra le dirà (probabilmente) che la “a” era bellissima, “Però, la prossima volta, ricordati di tenere la penna tra pollice ed indice e…. e…….”: Ecco questo “ricordarsi” è una cosa che può risultare estremamente difficile per due motivi. Il primo motivo consiste nel fatto che l’informazione avviene prima (o dopo) dell’esecuzione; infatti, Anna “si deve ricordare” e non nel momento dell’esecuzione. Il secondo motivo sta nel fatto che Anna è impegnata nel fare la “a” e il suo cervello non può anche ricordarsi tutte le cose che le sono state dette. Semplicemente non siamo fatti per essere in grado di ricordarci tutto!

Esiste, però una soluzione per evitare questa confusione tra istruzioni di chi insegna e comportamenti di chi impara ed è il secondo criterio WOOF del tag point: One Thing (Solo una cosa alla volta)

One thing


I TAGteacher nel creare i tag point per i loro allievi utilizzano i quattro criteri WOOF. Nel precedente blog abbiamo visto il primo: “What you want!”. Oggi analizzaremo il secondo criterio: “ One thing” ovvero: solo una cosa alla volta.

La metodologia del TAGteach si basa sull’uso del tagger: ovvero il TAGteacher per dire: “Sì esatto!” si affida al suono del tagger (detto tag) anziché alla sua voce. Ci sono tanti motivi per questa scelta, il primo è che il tag significa sempre e solo: “Sì!”. Il processo di insegnare diventa binario e chi impara può fare da solo le proprie valutazioni: se sente il suono del tagger sa che ha eseguito il tag point, in caso contrario può, semplicemente, riprovare da solo. Torniamo al nostro esempio. 

Anna sta imparando ad impugnare la penna e ha ricevuto il tag point: “pinza tra pollice e indice”. Se sente il suono tag! del tagger la ragazza sa che ha eseguito il tag point e quindi ha tenuto le dita a pinza sulla penna. Viceversa, se non sentisse il tag, Anna saprebbe di non aver eseguito proprio quel singolo comportamento che le era stato chiesto e sarebbe in grado di valutare da sola perché ha mancato il tag! (“Ho tenuto la pinza con pollice e medio?”, “ho tenuto la penna a martello?”). Il tutto senza nessun intervento da parte dell’insegnante. Questo è possibile perché il tag point era composto da una cosa sola, un singolo comportamento facilmente identificabile. Il processo dura pochissimo, pochi attimi ed Anna è subito pronta per aggiungere un nuovo pezzo di informazione che il TAGteacher potrebbe formulare così: “Le istruzioni sono: prendi la penna con la pinza indice pollice ed appoggiala sul dito medio. Il tag point è: dita sul medio.”

    Il criterio one thing fa sì che i tag point non lascino spazi a dubbi o incertezze: chi impara sa esattamente cosa deve fare ed è in assoluto controllo della situazione d’apprendimento. Puoi facilmente immaginare che effetto questo controllo può avere sulla motivazione e sull’autostima!


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I criteri WOOF

Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettivo, che chiamiamo tag point. Questi sono:
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giovedì 13 ottobre 2022

What you Want (Ciò che Vuoi)

 Nella pratica del TAGteach prestiamo attenzione ai comportamenti da apprendere, non tanto sugli errori o le cose che vogliamo evitare. L’etimologia ci viene in aiuto: imparare viene dal latino parare che significa (anche) acquistare e prendere possesso. Chi impara acquista nuove competenze e prende possesso di nuovi comportamenti, non evita errori e cose sbagliate. Errori e cose sbagliate in generale, vengono indicati con due parole di solito: “Non” e “No”.

Non continuare sempre a correre per i corridoi” e “No! Basta, adesso smettila!”. Ricorriamo a questo tipo di frasi perché, più o meno, di solito hanno l’effetto di fermare quel comportamento che proprio non volevamo. Se Luigi parla troppo in classe gli diciamo di: “Non continuare a parlare”; Se Anna impugna male la penna le diciamo di: “Non tenere la penna a quel modo” e così via con infinite sfumature diverse. Ma il succo è sempre lo stesso: diciamo ad Anna o Luigi cosa non devono fare, ma… gli diciamo cosa vorremmo che facessero? Ovvero, stiamo veramente insegnando loro cosa vorremmo imparassero?

What you Want

Il TAGteach usa i tag point, specifici comportamenti da eseguire, come strumenti per insegnare. In altre parole, il TAGteacher esplicita a chi impara solo il comportamento da apprendere.

Questa è la radice del primo dei criteri WOOF che delineano e compongono i tag point: What you want, cosa vuoi. Tu insegnante, cosa vuoi che Luigi faccia quando “non continua a parlare”? Cosa fa una persona che non parla? Una possibile risposta potrebbe essere che, una persona che non parla, tiene le labbra chiuse. Se Luigi tiene le labbra chiuse sicuramente non può anche parlare.

 Questo potrebbe diventare il tag point per Luigi: “Labbra chiuse”. La differenza sta nel fatto che “non parlare” non dice a Luigi cosa fare per imparare ed essere apprezzato.

Lo stesso discorso lo possiamo applicare ad Anna: “Non tenere la penna a quel modo perché altrimenti non scrivi bene e poi prendi un brutto voto” non dice ad Anna cosa deve fare per scrivere “bene” e prendere un bel voto. (torneremo su “bene” nel post dedicato a un altro criterio WOOF: Osservabile). Anche ponendo che Anna voglia scrivere bene perché vuole tantissimo prendere un bel voto, cosa deve fare? Difatto, quelle che ha appena sentito non sono delle informazioni utili, ma delle minacce….

Anche per Anna esistono alcuni tag point che le possono insegnare come tenere la penna. Il TAGteacher potrebbe dire: “Anna, per scrivere bene devi appoggiare la penna sul banco sempre con la punta rivolta verso di te (un’etichetta con la sagoma disegnata di una penna potrebbe aiutare molto). Le istruzioni sono: quando prendi la penna per scrivere, prendila con la pinza tra indice e pollice. Il tag point è: pinza tra indice pollice”.

In questo modo ad Anna viene dato un comportamento da imparare, da acquistare per dirla in latino.

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I criteri WOOF

Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettvio, che chiamiamo tag point. Questi sono:
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venerdì 7 ottobre 2022

Fluenza comportamentale per la Dislessia

 Un post dedicato alla Settimana Nazionale della Dislessia 2022


Immagina una casa: è fatta di muri, impianti, mobili più tantissimi altri componenti. Ora immagina che uno o più di questi componenti mancasse: che ne so, magari l’impianto idraulico o i muri divisori. La casa sarebbe ancora casa? Funzionerebbe come tale? Sono tutti i diversi componenti che creano la casa.

La Dislessia (e gli altri disturbi specifici dell’apprendimento) esattamente come la casa, sono comportamenti complessi composti da diversi componenti che, se mancano, compromettono il tutto. Solitamente ci concentriamo molto sulla correttezza delle risposte ma non consideriamo quasi mai l’altro fondamentale componente: la velocità d’esecuzione.

Prendiamo ad esempio la lettura: leggere per imparare (studiare in altre parole) ha bisogno di una velocità di lettura pari a ad almeno 120-150 parole al minuto (corrette). Al di sotto di questo livello la comprensione diventa difficoltosa. A sua volta la velocità di lettura è composta da altre parti: articolazione id bocca e lingua, coordinazione occhi-bocca, decodifica dei grafemi e così via. Tutti comportamenti/componenti della capacità di leggere. Ognuno di questi componenti deve essere padroneggiato con risposte rapide e corrette, in altre parole quello che serve è fluenza nei comportamenti (Fluency in inglese).

Fluenza comportamentale è una definizione che indica questo tipo di risposte sempre corrette, veloci e apparentemente senza sforzo. Sono le risposte che ammiriamo nelle performances di grandi atleti, artisti o di tutte quelle persone che fanno cose che noi sembrano impossibili. Sarebbe impossibile per queste persone risucire ad eseguire le loro prestazioni se mancasse loro la conoscenza di uno dei componenti (immaginate un grande calciatore o tennista che non sa correre velocemente?)

Esistono alcuni importanti motivi per cui la fluenza dovrebbe far parte dei nostri programmi educativi.

In primo luogo, la fluenza fornisce un quadro più completo dell'apprendimento e delle prestazioni. Le misure di accuratezza forniscono informazioni solo sulla correttezza della prestazione, mentre analizzare anche la velocità di risposta permette di valutare la competenza. Più uno studente diventa "esperto" più velocemente e meglio saprà risolvere i problemi. Più uno studente è fluente in uno dei componenti della lettura e più difficilmente avrà delle difficoltà successivamente, quando dovrà affrontare compiti più complessi.

In secondo luogo, la fluenza è una misura più sensibile dei cambiamenti nelle prestazioni rispetto alla sola misura di accuratezza. Quando viene misurata solo la precisione, viene imposto un limite artificiale del 100% corretto, rendendo impossibile rilevare le differenze di prestazione da una misurazione all'altra, una volta che uno studente ha imparato ad eseguire con precisione. Se alla precisione aggiungiamo la velocità, non esistono limiti (se non quelli strettamente fisici) e si può migliorare praticamente per sempre. In altre parole non serve solo saper leggere bene, bisogna anche essere veloci (e precisi)

TAGteach Italia
sviluppa i propri programmi d’intervento mirandoli al conseguimento di Fluenza comportamentale, ovvero accuratezza e velocità d’esecuzione in modo da assicurare un successo permanente ai propri studenti.


giovedì 6 ottobre 2022

Il tag point è WOOF!

 


Il tag point costituisce la chiave di volta del TAGteach perché rappresenta il comportamento che si deve imparare ed è l’elemento che darà il maggior successo a chi impara. Il tag point è neutro, non mette pressione a chi impara che può in ogni istante valutare autonomamente quello che sta facendo senza bisogno di interventi da parte dell’insegnante. Come riesce il tag point a combinare tutti questi elementi? Grazie ai quattro criteri WOOF che lo definiscono con precisione. In questo post parleremo nel dettaglio dei quattro criteri. Eccoli spiegati uno alla volta.


1. What you want (Ciò che vuoi):

Il tag point dà qualcosa da fare a chi impara, un comportamento da esibire. Per questo motivo non può contenere le parole “no”, “non” e tutte le altre che dicono cosa non fare. Basta pensarci: cosa dovrebbe fare una persona alla quale viene chiesto: “di non parlare”. Sta zitta, ovviamente, dirai. Ma per “stare zitta” cosa fa effettivamente? Immagina una persona che sta in silenzio. Può camminare, correre, stare in seduta, ma se sta in silenzio sicuramente terrà le labbra  chiuse. Ecco questo è il criterio “What you want”, cosa desideri: un comportamento da fare che porterà il comportamento atteso: “labbra chiuse”  è il tag point per ottenere il silenzio.


2. One thing (Una cosa):

Il tag point è un solo comportamento. Non possiamo dire: “il tag point è seduto dritto e labbra chiuse”. Se sto zitto ma sono seduto male non riceverò il tag, certo, ma non non mi sarà chiaro il perché… Meglio separare i due comportamenti in due sessioni:

a. “il tag point è: seduto dritto”

b. “il tag point è: labbra chiuse”.

Solo in questo modo chi impara è in grado di valutare le proprie azioni e fare le opportune correzioni se non ricevesse il tag.

3. Observable (Osservabile)

Chi insegna sa cosa vuole dai propri alunni: che stiano fermi, che restino in silenzio o che mettano via la cartella. Prendiamo “restare in silenzio”. L’insegnante sa cosa chiede quando dice: “Bambini, silenzio”. Ma Luigi o Anna sanno esattamente cosa intende il loro insegnante? Sanno che “in silenzio” si sta con le labbra unite o chiuse o per loro “in silenzio” significa parlare a bassa voce. Sembra banale ma certe volte diamo per scontate molte cose. Il tag point è tale solo se anche chi impara sa esattamente cosa deve fare. Il tag point deve essere, in questo senso, osservabile da tutti: “in silenzio” deve significare la stessa cosa sia per l’insegnante che per Anna e Luigi. Il TAGteacher quindi, spiega cosa intende per stare in silenzio, e consegna ad Anna e Luigi  l’istruzione corretta e concisa del  comportamento da tenere come tag point: “labbra chiuse”.



4 Five words or fewer (5 parole o meno)

Il tag point è consegnato a chi impara usando solo 5 parole: questo per renderlo facilmente ricordabile nel momento in cui il cervello di chi impara è tutto impegnato nell’esecuzione del nuovo comportamento. "Ricordatevi bambini, adesso che usciamo non urlate e restate in silenzio  senza parlare" è un messaggio lungo, difficile da ricordare e che, come abbiamo già ricordato, non mi dice cosa fare. "Labbra chiuse" è composto da solo due parole e per questo è più facilmente ricordabile.

giovedì 24 marzo 2022

Il TAGteach

 Luca Canever, tradotto ed adattato da:

 Cabrera, "Assessing TAGteach Methodology to Improve Oral Reading (...)" (2020)



Il Tagger usato nel TAGteach
Il Tagger, usato nel TAGteach

Un intervento educativo innovativo è l'applicazione della tecnologia di “insegnamento audio assistito” o, abbreviato, dall’inglese: TAGteach. Il TAGteach utilizza uno stimolo acustico, solitamente sotto forma di tagger, per fornire un feedback immediato al verificarsi di un determinato comportamento. Il TAGteach è stato applicato al campo dello sport, del lavoro e dell'istruzione scolastica inclusi gli studenti con bisogni speciali.

La metodologia TAGteach utilizza diversi principi comportamentali e procedure basate sull'evidenza scientifica. Il suono del tagger (lo stimolo udibile) viene utilizzato per marcare o “taggare”, un'istanza corretta del comportamento target nel momento in cui avviene, fornendo in questo modo un feedback positivo allo studente. Positivo perché il tagger significa solo: “Sì!”.

Un'altra caratteristica distintiva di TAGteach è l'uso dei tag point sviluppati attraverso l'uso del protocollo "WOOF", che consiste nei seguenti quattro criteri: 1) cosa vuoi; 2) Una cosa per volta; 3) osservabile; e 4) cinque parole o meno (WOOF indica, in inglese, i quattro criteri). Pertanto, il tag point è il comportamento che viene evidenziato acusticamente quando si verifica.

Il TAGteach usa anche la “scomposizione" (break it down), in cui i comportamenti sono divisi in parti facilmente identificabili, eseguibili e rinforzabili; una procedura simile alla task analysis.

Infine, il TAGteach è stato oggetto di studi scientifici e viene applicato in numerosi campi con partecipanti a vari livelli di abilità, età ed interessi. In tutte queste situazioni il TAGteach ha dimostrato la sua adattabilità; ad esempio, il TAGteach è stato utilizzato con chirurghi altamente qualificati per affinare le loro competenze mediche.

Per saperne di più visita il nostro sito: www.tagteachitalia.com


mercoledì 26 gennaio 2022

Più autocontrollo per gli insegnanti!

 di Theresa McKeon e Luca Canever


Ma, stiamo scherzando?!? Noi insegnanti siamo già i supereroi dell’autocontrollo, non ce ne serve di più!

Ogni singolo giorno combattiamo il desiderio di usare espressioni politicamente non corrette del tipo: "No, hai sbagliato ancora!" e "’Cipicchia! Non posso credere che tu non l’abbia ancora capito!" A noi insegnanti è anche richiesto di controllare il linguaggio corporeo, non mostrando MAI! fastidio o frustrazione: roteare gli occhi, sospirare pesantemente o buttare le mani in aria a dire: "Io ci rinuncio", sono tutte cose tassativamente proibite! Quante cose dobbiamo autocontrollare ...

Come fare? È mai possibile che solo noi insegnanti dobbiamo controllarci? Ma soprattutto: potremmo imparare a farlo ancora meglio?

Una soluzione c’è, anche se può sembrare un po’ un controsenso.

Eccola qua: noi insegnanti potremmo “vivere meglio”, se limitassimo la quantità d’informazione che offriamo ai nostri allievi soprattutto in certi momenti; proprio in quei momenti in cui sentiamo che dobbiamo ancora dire qualcosa. Immaginiamo che il nostro allievo o la nostra allieva si stia per lanciare a fare una cosa particolarmente complicata. Proprio in questi momenti sentiamo di dover ancora aggiungere qualcosa, di dover dire quell’ultima parolina che potrebbe essere definitiva nell’aiutare l’allievo (perché, non dimentichiamolo, noi insegnanti, abbiamo molto a cuore i nostri allievi). E allora, con un ultimo sforzo, lanciamo loro un’ancora dell’ultimo momento: "Non dimenticare ...", "Ricordati di ..." o forse la più tremenda per la sua forza distraente: "Sì, puoi farcela! Io ho fiducia in te!” Tutte queste frasi hanno certamente il loro posto, ma l’attimo che precede l’esecuzione di un nuovo comportamento non è tra questi. Allora perché è così difficile controllare l'impulso di distruggere la concentrazione dell’allievo?

Confessiamolo, noi insegnanti abbiamo quattro punti deboli

1. IL GUSTO DI PARLARE
    Di norma, a noi piace parlare e soprattutto dare informazioni agli altri. Abbiamo lavorato sodo per raccogliere grandi quantità di conoscenza e ci sentiamo strozzare quando si dobbiamo smettere di parlare, anche quando si tratta di lasciare che lo studente possa far pratica autonomamente (eventualmente sbagliando).

2. IL DESIDERIO DI VENIRE RINFORZATI
    Noi insegnanti siamo rinforzati dal successo dei loro studenti. Quando sembra che l’ancora dell’ultimo minuto abbia facilitato l’esecuzione corretta, può nascere un’idea sbagliata, una vera e propria superstizione: "L'ultima volta che ho gli ho fatto tutto l’elenco di quello che volevo ricordasse, subito prima dell’esercizio, mi è sembrato che abbia funzionato!"

3. LA PREOCCUPAZIONE DI ESSERE MALVISTI
    E' possibile che si abbia paura che i nostri colleghi o degli osservatori occasionali, possano supporre che il nostro silenzio rifletta una mancanza di competenza: l’insegnante che sta zitto è l’insegnante che non sa! "Se non dico qualcosa allo adesso, gli altri penseranno che non ho visto l'errore".

    Invece, il saper concedere momenti di silenzio, a tempo debito, è il marchio di fabbrica di un insegnante attento; una persona attenta che, consapevolmente, permette allo studente di essere parte del processo di apprendimento e non solo una carriola sulla quale scaricare informazioni a volontà. Imparare a resistere all'impulso di ripetere all’ultimo minuto, di dare dei riscontri o, addirittura, “fare festa” per diminuire la tensione, può realmente accelerare la velocità con la quale lo studente acquisisce fluenza, e, in ultima analisi, la sua capacità di diventare indipendente. Pensiamo prima alle cose importanti da fare e lasciamo spazio e tempo per processare l’informazione.

Il TAGteach ha il giusto strumento per aiutare gli insegnanti e il loro autocontrollo: si chiama tag point.

Il tagger.
Il tag point è l’azione, comportamento, movimento chiesto allo studente e che verrà rinforzato dal suono del tagger. L’insegnante consegna il tag point con la frase: “Il tag point è:” e la palla passa all’allievo. A questo punto basta il suono del tagger (o la sua assenza) per dare all’allievo tutta l’informazione di cui ha bisogno.




L’insegnante può tirare un sospiro di sollievo e… fare silenzio.

….

Tag!

 



mercoledì 13 giugno 2018

COS'E LA "SCIENZA DEL COMPORTAMENTO" E PERCHE' CI INTERESSA


Luca Canever TAGteach Faculty


Per anni, la "Scienza del comportamento" è stata oggetto di studio di scienziati e ricercatori chiusi nei laboratori, al lavoro con animali e pile di strani strumenti. Tuttavia, le leggi comportamentali (per esempio: “Un comportamento verrà probabilmente ripetuto se le sue conseguenze sono positive”) sono qualcosa che dobbiamo conoscere perché l’apprendimento di un nuovo comportamento è la chiave di ogni processo educativo. Come professionisti dell’educazione o meno, cerchiamo costantemente di modificare, insegnare o estinguere. La domanda è: possiamo fare la differenza sull'educazione se non sappiamo su cosa stiamo lavorando? Siamo in grado di essere insegnanti solidali e premurosi se non conosciamo la scienza che spiega le leggi del comportamento e come utilizzarle?


Il TAGteach è una nuova tecnica comportamentale, che sta colmando il divario tra i laboratori scientifici e la vita quotidiana. Il TAGteach aiuta ogni insegnante perché si basa su leggi comportamentali e ha sviluppato linguaggio e strumenti di facile utilizzo da parte di tutti. Non abbiamo più bisogno di padroneggiare complicate conoscenze scientifiche per migliorare le nostre capacità di insegnamento.


Tutti potrebbero beneficiare di questo tipo di conoscenza: i genitori, gli insegnanti, gli allenatori sportivi e i lavoratori. Il TAGteach aiuta tutti gli insegnanti definendo cosa sapranno fare gli studenti alla fine del processo in termini di obiettivi comportamentali; per esempio: Luigi sarà in grado di allacciarsi le scarpe da solo; o: Maria saprà risolvere 30 addizioni a una cifra al minuto). Allo stesso modo, il TAGteach aiuta gli studenti ad avere una chiara comprensione di ciò che devono fare per avere successo. La comunicazione è forte, precisa e positiva, fornendo una buona esperienza a tutti.

Se sei interessato a saperne di più sul TAGteach, visita il nostro sito Web e dai un'occhiata ai nostri corsi gratuiti on line.

martedì 12 giugno 2018

Getting Ready for a TAGteach Live Advanced Workshop!

Luca Canever

This is a short guide to introduce you to one if our Live Workshops. We desire to give you the best experience. These are few tips about how to get  ready and what to expect from attending to the workshop.

Welcome to a TAGteach live Workshop!

Happy Advanced TAGteachers 
For those of you who have taken the on line course, this will be your first TAGteach live Workshpo. 

TAGteach Workshops are friendly environments: we invite you to relax and enjoy the experience. Feel free to ask questions whenever you need: this will be a learning opportunity for everyone in the room. During the sessions, we will have some breaks and we will have lunch together. Use these moments to meet the other participants and make connections. People participating to a TAGteach seminar come from many backgrounds (teachers, coaches, Behavioral Analysts, Speech therapist, dog trainers and parents). Take the opportunity to discover how they are applying TAGteach in their fields. You never know from where good ideas could come from. As your presenter, I will be at your disposal during breaks to answer your questions and chat with you.

In the advanced workshop, we will not review that much the TAGteach. We will talk about Focus Funnel, TAGteach triangle and tag point not to explain them but to use them. We suggest you take a quick review to the TAGteach On line Courses before coming to the workshop. As always, feel free to ask questions. 

Getting Advanced!

A Standard Celeration Chart. Our tool for recording data.

In an advanced workshop, we will cover different topics; our focus will be to give you the tools to implement TAGteach in your field, right from the end of the workshop.

TAGteach is a technology always moving forward. For years we have been focused on increasing correct responses. It is easy to do that using the tagger and the TAGteach protocol. Lately we have changed our way of thinking about learning: we have begun to think that learning a goal-behavior is not only about correct responses. Speed of execution plays a key role as well. We want to teach fast and correct responses. For this reason, our practices will focus on getting both correct and fast behaviors from our learners. This is a paper about behavioral fluency.

Finally, we will address the topic of recording behavioral data . This is a new feature in TAGteach and one we are really excited about. We will discuss how to record data from learners' performances and how to use these data for analyze the learning process. This is where TAGteach is really going advanced!

The tagger: our main tool

giovedì 13 luglio 2017

Fluenza per la Dog Obedience

di Luca Canever
Settembre 2014

Recentemente ho iniziato, con un gruppo di amici a fare delle piccole classi di Obedience. Tra le varie cose cui lavoriamo, ci stiamo focalizzando sugli esercizi di controllo: i cambi di posizione del cane. Per chi non fosse pratico di Obedience: durante gli esercizi di controllo al cane viene chiesto di cambiare la sua postura; da in piedi deve, per esempio mettersi seduto. In tutto, abbiamo sei diversi comportamenti che il cane deve esibire, senza incertezze e in velocità (se si vuole fare punti). Ovviamente la controparte vuole che noi conduttori su due zampe siamo in grado di ricordare i diversi segnali. Durante la gara il giudice si piazza dietro al cane e con dei cartelli indica al conduttore il comportamento da segnalare al cane. Il conduttore deve leggere il cartello e segnalare al cane, velocemente il comportamento. Per riuscire in questo compito, dare i segnali al cane, dobbiamo acquisire Fluenza.

Cos’è la Fluenza?

Innanzitutto il consiglio è quello di andare a dare un occhiata al sito di Carl Binder: www.fluency.org. Ci sono molti articoli dedicati all’argomento. In breve: fluenza è la capacità di sapere fare qualcosa presto e bene. Tutti sappiamo riconoscere una persona che parla fluentemente Inglese. Sappiamo anche riconoscere le performances esaltanti di grandi artisti che nel loro campo hanno raggiunto una fluenza d’esecuzione: come dimenticare l’assolo finale di chitarra di Mark Knopfler in Sultan of swing? (http://www.youtube.com/watch?v=8Pa9x9fZBtY&ob=av2e)
Questo è “avere fluenza”. E noi? Siamo fluenti in qualcosa? Certo che sì! Siamo fluenti nel guidare la macchina, andare in bicicletta, nuotare, saper leggere e scrivere, saper far di conto etc etc. Cosa hanno in comune queste attività? Sono azioni che abbiamo potuto esercitare molte volte e molto velocemente. Quanti di noi, passando da una macchina ad un’altra hanno problemi con le marce? Quanti non riescono a fare a mente dei semplici calcoli (tipo le tabelline?). In questi compiti abbiamo potuto esercitare Fluenza. Secondo il Dr. Binder si parla di fluenza quando riusciamo ad eseguire un’azione per 80-100 volte al minuto senza sbagliare (quante lettere A possiamo scrivere in un minuto?). I comportamenti che esibiamo con fluenza sono stati rinforzanti e questo ci ha consentito di fare pratica. Imparare a guidare la macchina è altamente rinforzante: posso uscire, caricare amici e, magari, portare a spasso la ragazza.

Dog Obedience

E qui veniamo a noi: fluenza va a braccetto con rinforzo. Se non è rinforzata durante la pratica un comportamento non può essere appreso fino a una frequenza di 80-100 volte al minuto. Esercitando gli esercizi di Obedience esercitiamo fluenza nei nostri cani (Il Prof. Abrantes la chiama “memoria muscolare”). Abbiamo clicker e bocconi in mano e possiamo aiutare i cani ad essere fluenti sui movimenti. Utilizzando il clicker possiamo rinforzare molto velocemente un comportamento (o una parte di esso). Il compito del conduttore è quello di dare segnali chiari e coerenti. Un segnale coerente è fondamentale. Per chi guida la macchina il semaforo o è verde (passo) o è rosso (sto fermo) o è giallo (rallento). Se ci capitasse un semaforo azzurro?

Per noi umani il compito di far pratica mirata alla fluenza può essere assolto usando il TAGteach. La metodologia focalizza l'attenzione su piccole azioni ben quantificabili  (i tagpoint) che possono essere selettivamente rinforzate dal suono del tagger. Nel TAGteach la pratica diventa estremamente rinforzante permettendoci di fare pratica e di sviluppare comportamenti fluenti, quelli di dui avremo poi bisogno in gara, quando saremo davanti al giudice. Ecco come, usando il TAGteach phrasing e l'imbuto dell'attenzione abbiamo allenato la fluenza nei segnali da dare al cane durante una gara di Obedience.

LEZIONE: durante una gara di Obedience è fondamentale avere precisione di comunicazione ad ogni segnale il cane deve saper riconoscere l’azione corrispondente. Il cane nei cambi di posizione esegue 6 diversi comportamenti: Ogni comportamento deve avere un segnale preciso.

POSIZIONE PARTENZA
POSIZIONE ARRIVO
IN PIEDI
TERRA
IN PIEDI
SEDUTO
SEDUTO
IN PIEDI
SEDUTO
TERRA
TERRA
SEDUTO
TERRA
IN PIEDI

LE ISTRUZIONI SONO: iniziamo con il primo cambio di posizione: IN PIEDI -TERRA. Due segnali: gestuale e verbale. Il segnale verbale è “LAY” (o quello che volete voi), il segnale gestuale è la mano destra aperta con il palmo rivolto verso il basso. La mano scende partendo dalla vita e si ferma all'altezza dell'anca
IL TAG POINT E': palmo verso il basso.

Se fosse necessario dover fissare meglio la postura della mano (mano aperta con il palmo verso il basso, tenuto in orizzontale) si possono stabilire nuovi tag points.

In questo modo possiamo acquisire Fluenza: abbiamo a disposizione un Rinforzo immediato (il cane che esegue quanto gli viene chiesto) e un Rinforzo Ritardato (Vincere -eventualmente- una gara). L'utilizzo del TAGteach riduce al minimo gli errori riducendo i tempi necessari per imparare.

Che cosa è TAGteach?

TAGteach sta per Teaching with Acoustical Guidance (Insegnamento Audio Assistito). TAGteach è Applied Behavior Analysis (ABA Analisi Applicata del Comportamento).
un metodo di insegnamento e comunicazione basato sui principi scientifici della
Il TAGteach permette di rinforzare un comportamento in modo estremamente preciso,utilizzando un segnale acustico a "marcare" il comportamento, nel preciso momento che il bambino compie il comportamento! Il segnale acustico è un suono breve, acuto fatta da un dispositivo portatile (il "Marker"). Quando il bambino compie l'azione corretta, il genitore / insegnante preme immediatamente il pulsante sul marker e consegna un premio (delle caramelle, un dolcetto, un token, la lode, il riconoscimento sociale, o denaro) come rinforzo.
Con TAGteach, è facile rinforzare i comportamenti precisamente e velocemente. L'immediato feedback accurato ha come risultato il rinforzo positivo dell'azione corretta del bambino che la esibirà più spesso, e per periodi di tempo più lunghi. Con un feedback immediato e percorsi di apprendimento suddivisi in piccoli passi, i bambini possono imparare molte nuove abilità con il TAGteach - al proprio ritmo

Dal Caos alla Calma: il libro

Nel suo libro "Dal Caos alla Calma" Martha Gabler descrive come abbia scoperto che, in realtà, esistevano soluzioni efficaci per gli enormi problemi di comportamento del proprio figlio gravemente autistico e privo di competenze verbali. 
Doug compì cinque anni, Martha si rese conto che lei e la sua famiglia erano fondamentalmente soli. Durante i "primi anni terribili", il comportamento di Doug non faceva altro che peggiorare. La famiglia annaspava. Ogni giorno, se non ogni ora o perfino più spesso, c’erano, urla, capricci, suoni ripetitivi e gesti auto stimolatori; c’erano  comportamenti violenti, autolesivi e distruttivi. I Gabler erano esausti ogni oltre possibile immaginazione; dalla mancanza di comprensione dalla loro comunità, dalla mancanza di un aiuto che non potevano permettersi, e, forse peggio di tutto, di notti e notti passate senza poter riposare e dormire. Un riferimento casuale su una mailing list condusse Marta al TAGteach, un sistema di insegnamento basato sulla consegna strutturata di rinforzo positivo. 
Il TAGteach ha dato a Martha gli strumenti di cui aveva bisogno per osservare i comportamenti di Doug, suddividerli in componenti gestibili, e rinforzare le sue rare azioni positive; azioni positive che, di fatto, a volte duravano solo pochi secondi in principio, ma che hanno dato a Martha la preziosa chiave di cui aveva bisogno per sbloccare la situazione e preparare per importanti miglioramenti. Con alcune regole di base e la dedizione a rispettarle, Marta è stata in grado di applicare le soluzioni passo-passo per i comportamenti dirompenti di Doug. Nel TAGteach, Martha ha trovato un potente integratore di altri interventi comportamentali accomunati tutti da una base scientifica. Molti di questi interventi hanno bisogno di esperti analisti del comportamento, spesso difficili da trovare e i cui costi avrebbero pesantemente influito sulle risorse finanziarie di una famiglia allo stremo, il TAGteach ha messo a disposizione di Martha e della sua famiglia questi interventi in maniera facilmente accessibile a tutti e, sopratutto, economica.

Ecco alcune delle cose che Martha ci spiega nel racconto del suo percorso:

• Come osservare il vostro bambino
• Come usare il rinforzo positivo per modellare semplici comportamenti
• Come notare anche piccoli sprazzi del comportamento desiderato
• Come suddividere i comportamenti in piccoli passaggi
• Come unire insieme comportamenti semplici per costruire comportamenti più complessi
• Come riuscire a dire: "Sì" al vostro bambino senza far ricorso alle parole
• Come organizzare l'ambiente del bambino per massimizzare il successo
• Come organizzare le attività della giornata per ottenere il massimo successo
• Come fermare capricci, comportamenti aggressivi, distruttivi e autolesivi
• Come insegnare al bambino ad andare a letto, rimanerci e dormire
• Come gestire e insegnare senza violenza, minaccia o coercizione.

Il risultato? Un ragazzo che una volta era selvaggio e caotico ora possiede le competenze che gli consentono di essere un adolescente affascinante che ama la vita e andare in giro. 
Dal Caos alla Calma spiega, passo-passo, come Martha abbia insegnato a Doug a vocalizzare in modo appropriato, fare passeggiate, fare la coda, andare a fare la spesa, andare in bicicletta e molte altre competenze che sono -normalmente- date per scontate, ma che, per un bambino autistico, possono essere difficili o impossibili da possedere. 
Forse l'abilità più importante è stata insegnare come restare tranquillamente a letto ed addormentarsi, così gli altri membri esausti della famiglia Gabler potevano godere del sonno di cui avevano tanto bisogno. 
Martha usa un linguaggio semplice e una prosa coinvolgente per spiegare come ha realizzato tutto questo. Il libro è a sua volta straziante, divertente e brutalmente onesto. Ogni famiglia autistica cerca la luce in un oceano di disperazione. 
Il messaggio che il libro consegna è che ogni mamma, ogni papà di un bimbo autistico, e ogni persona che ama un'altra persona affetta da autismo, può utilizzare il TAGteach con facilità. 

mercoledì 12 luglio 2017

TAGteach dopo intervento chirurgico

Luca Canever
Estate 2012

Mio suocero è stato recentemente operato all’anca. Intervento –quasi- di routine ma che prevede una lunga fase di riabilitazione. Uso delle stampelle, ripresa del tono muscolare e adozione di una corretta postura nella deambulazione. Cosa non facile questa, perché oltre all’intervento, si deve aggiungere l’abitudine a una cattiva postura (causata dal dolore a muovere la gamba) nel periodo precedente l’intervento. Finita la degenza in ospedale e un primo periodo di riabilitazione la persona torna a casa con stampelle da imparare ad usare, posture da riguadagnare e esercizi di terapia da fare. Un enorme carico di lavoro sia per il fisico che per la mente: una dose eccessiva d’informazione da gestire. Per cui ho pensato che un po’ di TAGteach potesse essere d’aiuto. Il TAGteach concentra l'attenzione di chi impara su un solo particolare alla volta, permettendo una rapida analisi dei comportamenti appresi. L'uso peculiare del tagger, con il suo feedback sonoro consente un apprendimento molto più veloce e senza frustrazione.

VIDEO 1: PUNTA DRITTA.
Il primo particolare su cui ci siamo concentrati è stata la punta del piede che doveva essere portata dritta in avanti e non verso l’esterno come era diventata abitudine. Apparentemente un compito facile, cui però si deve aggiungere l’uso delle stampelle a complicare il tutto.

Ci siamo concentrati su un singolo movimento. Da fermo utilizzando come target le linee sul pavimento abbiamo praticato il comportamento di portare la punta del piede dritta in avanti durante il passo, isolandolo da tutto il resto. Questo comportamento è diventato nel video il tag point “Punta sulla linea”



VIDEO 2: APPAIATI.
In questo tipo d’intervento ai pazienti viene ovviamente imposto d’usare le stampelle. Per ottimizzare il carico dei pesi, le stampelle e le braccia vengono fatte muovere in modo innaturale rispetto alle gambe, facendo spostare contemporaneamente braccio e gamba sullo stesso lato del corpo. Esempio: braccio destro e gamba destra si muovono all’unisono. Un movimento innaturale su cui concentrarsi, da tenere in mente contestualmente alla punta del piede che deve andare dritta e all’uso delle stampelle. Nel secondo video la nostra attenzione era ancora concentrata sulla postura (punta del piede in avanti), ma desideravamo inserirla nel contesto della deambulazione con le stampelle. Per questo motivo il tag point  “punta in avanti” è stata inserita nelle istruzioni. Per aiutare la persona abbiamo usato come target una linea sull’asfalto. Il tag point si è concentrato sul muovere parallelamente braccio e gamba. Conscio della difficoltà di questo comportamento ho chiesto amio suocero di identificare il comportamento con una etichetta che avesse senso per lui,in modo che fosse più facile elaborare l’informazione, liberando un po’ di risorse cognitive per la punta del piede in avanti muovendo il braccio. La risposta è stata: "appaiati". Questo è diventato il nostro tag point, per cui il TAGteach phrasing è diventato nel secondo video:
Le Istruzioni sono: “Punta del piede sulla linea”
Il tag point è: “Appaiati”


Come si può vedere, dopo un momento di elaborazione il comportamento è stato emesso correttamente. E bastata questa breve sessione per rendere stabile il comportamento. Questi risultati possono essere raggiunti grazie alla cura con la quale il TAGteach prevede vengano formulate le istruzioni per gli allievi che si concentrano, fanno pratica ed imparano solo pochi, ma fondamentali dettagli.




IL TAGteach

Luca Canever

Gli insegnanti o gli allenatori, possono venire incontro alle esigenze di ciascun studente attingendo alla loro esperienza personale, competenza, abilità tecnica e ad un'ampia gamma di altri “attrezzi”. Il TAGteach è un potente, innovativo strumento che fonda le sue radici nelle leggi dell'apprendimento, ed ha il suo punto di forza nel dividere in piccoli segmenti il processo d'insegnamento e nell'uso dello shaping (modellamento), attraverso l'uso del rinforzo positivo.
 
TAG è un'acronimo che sta per Teaching with Acoustical Guidance (Insegnamento audio assistito) e prevede l'uso di un segnale sonoro per indicare la risposta corretta.
TAG fa riferimento un suono distintivo emesso per segnalare o “taggare” il momento esatto nel quale un comportamento obiettivo viene correttamente eseguito. Questo suono diventa una sorta di di segnale acustico “binario”, che viene velocemente elaborato dal cervello. Un TAG significa “Sì”, la sua assenza significa “prova di nuovo”. L'allievo, non deve più concentrarsi su una estenuante analisi mentale(di quello che gli sta dicendo l'insegnante) mentre sta tentando di imparare qualcosa di nuovo; magari movimenti particolarmente complicati. L'immediatezza e la chiarezza della risposta (TAG) consente all'allievo di formarsi un'esatta immagine mentale del movimento o della posizione che gli viene richiesta.

Il TAG mi aiuta a crearmi un'immagine nel cervello, così posso trovare da sola la corretta posizione” (11 anni, ballerina).

I “tag point” sono singoli elementi di un’azione o posizione desiderata (e richiesta). Gli allievi ricevono un TAG (il suono) quando i tag point vengono correttamente eseguiti.
I tag point possono variare da insegnante ad insegnante e da studente a studente a secondo dello stile d'insegnamento, e delle necessità di ciascun studente.
Gli insegnanti preparano lo studente al successo, approntando tag point raggiungibili, ed alzando i criteri in piccoli passi. Poiché i criteri per il successo sono il conseguimento dei tag point e non l'intera perfetta esecuzione, gli studenti hanno facilmente successo; questo permette di ridurre la frustrazione aumentando nel contempo la confidenza, la soddisfazione e la gioia per entrambi: insegnanti ed allievi.
In ogni caso un unico tag point viene “lavorato” di volta in volta e lo studente non riceve correzioni per i suoi errori. Le correzioni verbali sono, di fatto, inutili ed impediscono il processo di apprendimento: dal momento che ci si concentra su un solo comportamento è molto semplice per chi impara fare un'autoanalisi nel caso in cui non avesse ricevuto il TAG. L'allenatore è sollevato dall'incombenza di dover fare numerose correzioni e può lavorare con efficacia verso il risultato finale.
Facciamo un esempio. Il preparare lo swing del golf può prevedere tag point per la presa, la posizione del corpo, il piazzamento dei piedi e la posizione della mazza. I componenti dello swing possono essere tag point per le mani e per la posizione della mazza all'inizio e alla fine dello swing. Altri tag point possono essere per la posizione di braccia e gambe e per lo spostamento del peso durante l'esecuzione del colpo. Con un principiante solo una piccola serie di tag point vengono definiti ed eseguiti singolarmente. Con giocatori più avanzati, si può fare una valutazione della qualità del colpo e i tag point vengono inseriti per correggere piccole sbavature tecniche.
Il TAGteach utilizza una specifica tecnica di enunciazione che presenta esattamente cosa l'insegnante/allenatore sta chiedendo allo studente, in un modo chiaro e positivo. Ricordate, Il TAG (il suono) dice allo studente cosa ha fatto di giusto. “Il TAGpoint è: toccati l'orecchio”, nell'istante in cui lo studente tocca il suo orecchio, sente il TAG. Il feedback è assolutamente immediato.
Frasi tipo "Ok, meglio la prossima volta" e "meglio, ma..." sono eliminate. Gli studenti corrono dai loro genitori gridando "ho avuto 37 TAGS. Ho fatto giusto 37 volte!!!".

  "Gli allenatori possono dirti cos'hai sbagliato, ma il TAG ti dice sempre quello che hai fatto giusto" (8 anni, ginnasta). 

RINFORZO POSITIVO E SISTEMI DI RICOMPENSA

Forse la cosa più seducente del TAGteach è il potere del rinforzo. Se l'informazione fornita con il TAG è spesso sufficientemente rinforzante per un adulto, contare e ”collezionare” TAG da scambiare con caramelle, gioco o perline (o qualsiasi altra cosa che “piace”), può aggiungere motivazione negli studenti più giovani. Ragazzi delle superiori possono voler scambiare i loro TAG con un “finire prima l'allenamento il venerdì sera”. L'idea alla base sta nel portare creatività e divertimento nel processo di apprendimento. Il TAGteach è interattivo!
Con il TAGteach gli studenti acquisiscono molto di più che un semplice ruolo di “recettori” nella loro educazione. Diventano, piuttosto, una parte cruciale e creativa del processo: definendo e sviluppando criteri e progressioni, ideando sistemi di ricompensa, osservando e rinforzando i loro compagni.

"Il TAGteach ma aiuta a capire un'esercizio; è come una lampadina che si accende nel mio cervello" (Campione di ginnastica a corpo libero). 
  
PEER TAGGING (TAGteach tra compagni)

L'atto del "taggare" (tagging) da la possibilità di costruire una situazione nella quale gli atleti possono taggarsi a vicenda, permettendo all'allenatore di sviluppare un allenamento mentale e una strategia di gestione dei suoi atleti, completamente differente. Gli studenti imparano ad osservare le azioni corrette nei loro partners, mentre allo stesso tempo praticano mentalmente gli stessi tag point. Gli studenti diventano immediatamente responsabili ed orgogliosi.
C'è un ulteriore vantaggio nel Peer tagging: mentre gli studenti sono impegnati tra di loro, l'insegnante è libero di dare attenzione mirata agli studenti che ne hanno più bisogno, senza arrestare il lavoro del resto del gruppo.
 
Ho allenato Calcio per 9 anni e non li ho mai visti applicare questa intensa attenzione, senza che io dovessi sbraitare o usare il fischietto” (Allenatore di Calcio, Canada). 

NASCITA DEL TAGTEACH

Di Joan Orr
Joan Orr è una scienziata, esperta nel comportamento ed è stata, insieme a Theresa McKeon e Beth Wheeler una delle ideatrici del TAGteach. Joan è impegnata nello sviluppo di tecniche per la prevenzione dell’aggressività nei cani. Suo è il programma “Be a tree” sviluppato per i bambini. Per saperne di più su Joan e il suo lavoro: http://www.doggonesafe.com/


L’allenatrice di Ginnastica Artistica Theresa McKeon aveva imparato l’uso del clicker facendo pratica grazie al suo cavallo “indisciplinato”. Ha poi pensato che l’acuto suono del clicker potesse essere utile per segnalare alle proprie allieve, durante i loro esercizi acrobatici, nel momento in cui la voce era, semplicemente, troppo lenta.  Theresa inviò un messaggio sui suoi esperimenti con le ginnaste sul forum online del KPCT –Karen Pryor Clicker Training-. Il messaggio fu notato da Karen. 
Theresa non aveva ricevuto nessun sostegno per la sua strana attività né dalla direzione della palestra dove lavorava e nemmeno dai suoi colleghi allenatori; cambiata casa e spostatasi dalla Florida al Nord Carolina, Theresa si trovò riluttante a mostrare ed usare il clicker nel suo nuovo posto di lavoro. Nel frattempo, in Canada, avevo scoperto il Clicker e stavo educando cani, e poi conigli, e gatti, in questo modo. Credevo che questo metodo potesse risultare molto utile con le atlete di Ginnastica ritmica delle Para-olipiadi che allenava l’insegnate di mia figlia. Ritenevo, però, che fosse una cattiva idea di “sperimentare” per prima con le atlete delle Para-olimpiadi, così mandai a Karen un messaggio chiedendole se fosse a conoscenza di qualcuno che stava usando il Clicker Training con le ginnaste. Karen si ricordò del post di Theresa così io e lei ci mettemmo in contatto via mail e per telefono. Facemmo un piccolo studio nell'Autunno del 2002 per vedere se il Clicker Training potesse essere effettivamente d’aiuto con le ginnaste, e scoprimmo, naturalmente, che sì, aiutava! (…)

Decidemmo che ci voleva un nuovo nome, visto che la faccenda si stava evolvendo in qualcosa di più che semplice Clicker Training per persone. Allo stesso tempo alcuni genitori cominciarono ad avere da ridire sul fatto che i loro “figlioli” venissero “addestrati” come cani. Fatto piuttosto ironico, se si pensa che il clicker training è molto più “umano” dei metodi di addestramento tradizionali. Così inventammo il nome di TAGteach dove TAG sta per Teaching with Acustical Guidance (insegnamento Audio-Assistito). I genitori pensarono che questa NUOVO TAGteach fosse una cosa straordinaria. Cominciarono addirittura a prenotare per i “figlioli” lezioni extra (e private) di TAGteach.

Nella primavera del 2003 Theresa e sua figlia Katie lasciarono gli agi del Nord Carolina per venirci a trovare nelle lande selvagge del Canada. Questa visita fu il nostro primo incontro faccia a faccia da quando avevamo cominciato a lavorare insieme l’autunno precedente. Durante questa visita e le molte altre che seguirono fra Canada e Nord Carolina, abbiamo taggato insieme ogni ragazzo che ci capitava a tiro… Ginnaste, giocatori di pallavolo, gli atleti per Para-olimpiadi, golfisti, giocatori di pallacanestro, cheerladers, saltatori in alto e in lungo… Non aveva nessuna importanza che noi non conoscessimo nulla dello sport che stavamo insegnando; ci serviva solo un allenatore che ci spiegasse, o foto e video che ci illustrassero il modo corretto. Theresa stava taggando le sue ginnaste con splendidi risultati, ma tutta la “Cultura della Palestra” non era favorevole al TAG. Avevamo bisogno di una persona che ci permettesse di implementare il TAGteach attraverso tutta l’organizzazione, da cima a fondo: solo in questo modo avremmo potuto dimostrare quali fossero le reali possibilità.
Qui fa la sua comparsa in scena Beth Wheeler… Beth e Theresa erano state compagne di stanza al College e Theresa era sicura che Beth avrebbe accettato questa nuova sfida. Beth si entusiasmò subito al TAGteach e ci invitò al suo Campo estivo di Danza del 2003 e ci diede libero accesso a tutti gli studenti. Ci venne un colpo! Avevamo la possibilità di raffinare ancor più le nostre tecniche. Beth inserì completamente il TAGteach nel suo studio di danza, “A Dancer’s Dream” ed era eccitata dal miglioramento delle peformance, dalla maggiore felicità dei suoi ballerini e del livello complessivo della sua scuola.
Anche la grande Karen si unì a noi per il Campo estivo di danza: questo fu il nostri primo incontro e l’inizio di una splendida amicizia. Karen e il Presidente della KPCT, Aaron Clayton, ci invitarono alla prima Clicker Expo dove presentammo il TAGteach a un pubblico composto da Karen, Aaron e forse altre quattro persone, tutti relatori alla Clicker Expo. Nel 2004 tenemmo i primi due Seminari sul TAGteach, il primo alla scuola di danza di Beth Wheeler, e il secondo al Bentley College di Boston, co-tenuto con la KPTC. Più tardi, nello stesso anno fu fondato il TAGteach International.
Da allora abbiamo tenuto seminari n tutto il mondo e ci sono più di 400 TAGteachers in nove paesi diversi. “Mi avete cambiato la vita” è il commento che sentiamo più spesso dai nostri partecipanti. Abbiamo imparato molto dalle innumerevoli ore di Tagging e dalla tante persone che hanno partecipato ai nostri seminari. Abbiamo raffinato e migliorato le nostre tecniche a tal punto che il TAGteach si è sganciato dal Clicker Training. Il TAGteach, inizato come una tecnica per ragazzi e sport, viene ora usato dagli adulti nel mondo del lavoro, per migliorare competenze lavorative e manageriali e in infinite altre applicazioni. In sostanza ogni tipo di insegnamento ed apprendimento può trarre beneficio dall’incamerare il TAGteach. Siamo profondamente grati a tutti coloro che per primi ci hanno permesso di sperimentare su sé stessi e sui loro bambini: queste persone hanno preso quello che avevamo da insegnare loro e ci hanno aiutato a trasformarlo in qualcosa ancora migliore.

Nel  video Theresa sta taggando il primo gruppo di ginnaste di sempre! Il TAGpoint è: “spalle sulle orecchie”. Le atlete ricevono il TAG nella preparazione del salto, quando le loro mani colpiscono il pavimento e di nuovo nella posizione verticale di chiusura. Possono ricevere più TAG nella stessa sequenza, ma il TAGpoint di per sé è esattamente lo stesso ogni volta. L’ultimo è il più facile, ma osservate come si sforzano di aggiustare la propria posizione per poter ricevere il TAG.(…) Vedete anche come questa metodologia elimina il continuo parlare dell’allenatore: atlete ed allenatrice possono focalizzarsi su una cosa alla volta e lasciare che l’apprendimento segua di conseguenza, da solo.