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giovedì 24 febbraio 2022

Precision Teaching e la Standard Celeration Chart

 Tradotto ed adattato da: CHIESA (2000) - Precision teaching and fluency training: Making maths easier for pupils and teachers


Il Precision Teaching è un approccio generale per determinare se uno specifico programma d’insegnamento funziona e se sta raggiungendo gli obiettivi educativi che si era proposto. La metodologia del Precision Teaching permette agli insegnanti di misurare il successo del programma e ritagliarlo a misura delle individuali necessità di ogni studente. Specifici del Precision Teaching sono quattro elementi:

·       Analisi “Parte/Intero”

·       Pratica per Fluenza

·       Prove a tempo e la Standard Celeration Chart

·       Adattare a misura dei progressi del singolo studente i materiali

Analisi Parte/Intero

Praticamente ogni compito che intraprendiamo richiede l'esecuzione di diversi comportamenti contemporaneamente. Pertanto, qualsiasi attività può essere descritta come un “intero” e scomposta nella sua serie di “Parti” che devono essere apprese prima. In letteratura (inglese) questi due elementi sono definiti: Component e Composite o Compound


Ad esempio, se vogliamo piantare un chiodo in un pezzo di legno (”Intero”), dobbiamo essere in grado di: identificare martello, chiodo e legno; afferrare saldamente il martello con la mano dominante; afferrare il chiodo tra pollice e indice; tenere saldamente il chiodo all'angolazione richiesta anche durante i colpi di martello; e battere accuratamente e ripetutamente la testa del chiodo con la parte appropriata del martello (questi comportamenti sono le “Parti”). Tutte le parti devono essere apprese prima di eseguire l’intero compito e riuscire a piantare il chiodo. La mancanza di una delle parti pregiudica la riuscita del compito.

Nello sforzo di costruire una nuova abilità o competenza attraverso la pratica per fluenza, l'analisi delle sue parti (Task Analysis) è un primo passo cruciale.

Pratica per Fluenza

Oltre alla più comune misura dell'accuratezza, la velocità d’esecuzione viene considerata altrettanto importante nel Precision Teaching, sia in classe, come nella vita di tutti i giorni, perché fornisce una misura di competenza. L'esecuzione da parte degli “esperti” di qualsiasi abilità, che si tratti di falegnameria, suonare il pianoforte, leggere testi o risolvere equazioni matematiche, implica prestazioni rapide e accurate. Consideriamo il nostro falegname “esperto” perché costruisce e monta i nostri scaffali con precisione e in una frazione del tempo necessario al semplice appassionato del fai da te.

In relazione alle abilità matematiche, Miller e Heward(1992) sottolineano: "Tutti gli studenti che arrivano allo stesso livello di accuratezza non sono preparati allo stesso modo. Mentre due studenti possono completare la stessa serie di operazioni di matematica con una precisione del 100%, quello che finisce in due minuti è più esperto di quello che ha bisogno di cinque minuti per risolvere gli stessi problemi”. La pratica per Fluenza è un metodo che favorisce lo sviluppo di velocità e accuratezza sulle parti (es.: impugnare il martello; scrivere le cifre) che possono migliorare notevolmente le prestazioni sui compiti interi (es.: piantare il chiodo; risolvere una moltiplicazione) e, più in generale, possono facilitare l'apprendimento di nuove abilità.

Prove a tempo e la Standard Celeration Chart

Nel Precision Teaching le prove a tempo forniscono un mezzo efficiente per misurare la fluenza di uno studente in risposte al minuto su una determinata abilità. Le prove possono essere brevi: 5 o 10 secondi o durare fino a 3 o 5 minuti a seconda sia dello studente che dell'abilità misurata.

Le risposte al minuto registrate durante le prove sono convertite in eventi al minuto per essere inseriti sulla Standard Celeration Chart (SCC). La SCC fornisce un "quadro" dell'apprendimento, rappresentato attraverso l'accelerazione o la decelerazione delle risposte corrette e risposte errate. Nel grafico qui a lato la linea verde indica una accelerazione delle risposte corrette (indicati dai pallini) e un alinea rossa indica la decelerazione delle risposte errate (indicate dagli asterischi). Una linea piatta sull'SCC indica una risposta che non sta migliorando e avverte l'istruttore che alcuni aspetti del suo insegnamento, che siano il metodo o i materiali, non hanno alcun impatto sulle prestazioni dello studente.


L'immagine di apprendimento ideale è linea verso l’alto per lei risposte corrette e una pendenza verso il basso delle risposte errate. Le decisioni didattiche sono quindi guidate dal quadro di apprendimento che determina la progettazione di materiali per la pratica e il progresso di ogni studente.

Materiali per la Pratica individualizzati

Sebbene diversi bambini (o anche un'intera classe) possano seguire un programma Precision Teaching/Fluenza mirato a una Parte  o ad un Intero, idealmente tale tipo di intervento dovrebbe essere individualizzato. Il punto fondamentale della Pratica per Fluenza è garantire che gli studenti siano in grado di padroneggiare le abilità Parti prima di tentare di progredire verso abilità più complesse o più impegnative (Interi). Inutile dire che ci sarà una variabilità tra gli studenti nella durata e/o nella quantità di pratica che impiegheranno per raggiungere la Fluenza. Lo studente A potrebbe aver bisogno di maggiore istruzione e pratica sulla moltiplicazione per tre, mentre il bambino B padroneggia velocemente la moltiplicazione ma fatica quando cerca di completare una sottrazione a due cifre. I tassi di risposta per attività, registrati sulla SCC per ogni singolo studente, rivelano rapidamente aree di forza e di debolezza e consentono agli istruttori di adattare i materiali didattici di conseguenza.

 

Glossario:

·       Fluenza: esecuzione senza sforzo, rapida e corretta. Es.:gli atleti alle Olimpiadi o i virtuosi della musica

·       Intero: un comportamento o competenza complessa che può essere diviso in singole Parti attraverso la Task Analysis. Es: risolvere una addizione è un Intero

·       Parte: un aspetto, un elemento di un comportamento o di una competenza più complessa. Es: Scrivere una cifra è una Parte dell’esecuzione delle addizioni

·       Task Analysis: l’analisi di un comportamento più o meno complesso (Intero) nei suoi componenti (Parti).

mercoledì 26 gennaio 2022

Più autocontrollo per gli insegnanti!

 di Theresa McKeon e Luca Canever


Ma, stiamo scherzando?!? Noi insegnanti siamo già i supereroi dell’autocontrollo, non ce ne serve di più!

Ogni singolo giorno combattiamo il desiderio di usare espressioni politicamente non corrette del tipo: "No, hai sbagliato ancora!" e "’Cipicchia! Non posso credere che tu non l’abbia ancora capito!" A noi insegnanti è anche richiesto di controllare il linguaggio corporeo, non mostrando MAI! fastidio o frustrazione: roteare gli occhi, sospirare pesantemente o buttare le mani in aria a dire: "Io ci rinuncio", sono tutte cose tassativamente proibite! Quante cose dobbiamo autocontrollare ...

Come fare? È mai possibile che solo noi insegnanti dobbiamo controllarci? Ma soprattutto: potremmo imparare a farlo ancora meglio?

Una soluzione c’è, anche se può sembrare un po’ un controsenso.

Eccola qua: noi insegnanti potremmo “vivere meglio”, se limitassimo la quantità d’informazione che offriamo ai nostri allievi soprattutto in certi momenti; proprio in quei momenti in cui sentiamo che dobbiamo ancora dire qualcosa. Immaginiamo che il nostro allievo o la nostra allieva si stia per lanciare a fare una cosa particolarmente complicata. Proprio in questi momenti sentiamo di dover ancora aggiungere qualcosa, di dover dire quell’ultima parolina che potrebbe essere definitiva nell’aiutare l’allievo (perché, non dimentichiamolo, noi insegnanti, abbiamo molto a cuore i nostri allievi). E allora, con un ultimo sforzo, lanciamo loro un’ancora dell’ultimo momento: "Non dimenticare ...", "Ricordati di ..." o forse la più tremenda per la sua forza distraente: "Sì, puoi farcela! Io ho fiducia in te!” Tutte queste frasi hanno certamente il loro posto, ma l’attimo che precede l’esecuzione di un nuovo comportamento non è tra questi. Allora perché è così difficile controllare l'impulso di distruggere la concentrazione dell’allievo?

Confessiamolo, noi insegnanti abbiamo quattro punti deboli

1. IL GUSTO DI PARLARE
    Di norma, a noi piace parlare e soprattutto dare informazioni agli altri. Abbiamo lavorato sodo per raccogliere grandi quantità di conoscenza e ci sentiamo strozzare quando si dobbiamo smettere di parlare, anche quando si tratta di lasciare che lo studente possa far pratica autonomamente (eventualmente sbagliando).

2. IL DESIDERIO DI VENIRE RINFORZATI
    Noi insegnanti siamo rinforzati dal successo dei loro studenti. Quando sembra che l’ancora dell’ultimo minuto abbia facilitato l’esecuzione corretta, può nascere un’idea sbagliata, una vera e propria superstizione: "L'ultima volta che ho gli ho fatto tutto l’elenco di quello che volevo ricordasse, subito prima dell’esercizio, mi è sembrato che abbia funzionato!"

3. LA PREOCCUPAZIONE DI ESSERE MALVISTI
    E' possibile che si abbia paura che i nostri colleghi o degli osservatori occasionali, possano supporre che il nostro silenzio rifletta una mancanza di competenza: l’insegnante che sta zitto è l’insegnante che non sa! "Se non dico qualcosa allo adesso, gli altri penseranno che non ho visto l'errore".

    Invece, il saper concedere momenti di silenzio, a tempo debito, è il marchio di fabbrica di un insegnante attento; una persona attenta che, consapevolmente, permette allo studente di essere parte del processo di apprendimento e non solo una carriola sulla quale scaricare informazioni a volontà. Imparare a resistere all'impulso di ripetere all’ultimo minuto, di dare dei riscontri o, addirittura, “fare festa” per diminuire la tensione, può realmente accelerare la velocità con la quale lo studente acquisisce fluenza, e, in ultima analisi, la sua capacità di diventare indipendente. Pensiamo prima alle cose importanti da fare e lasciamo spazio e tempo per processare l’informazione.

Il TAGteach ha il giusto strumento per aiutare gli insegnanti e il loro autocontrollo: si chiama tag point.

Il tagger.
Il tag point è l’azione, comportamento, movimento chiesto allo studente e che verrà rinforzato dal suono del tagger. L’insegnante consegna il tag point con la frase: “Il tag point è:” e la palla passa all’allievo. A questo punto basta il suono del tagger (o la sua assenza) per dare all’allievo tutta l’informazione di cui ha bisogno.




L’insegnante può tirare un sospiro di sollievo e… fare silenzio.

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Tag!