giovedì 13 luglio 2017

Fluenza per la Dog Obedience

di Luca Canever
Settembre 2014

Recentemente ho iniziato, con un gruppo di amici a fare delle piccole classi di Obedience. Tra le varie cose cui lavoriamo, ci stiamo focalizzando sugli esercizi di controllo: i cambi di posizione del cane. Per chi non fosse pratico di Obedience: durante gli esercizi di controllo al cane viene chiesto di cambiare la sua postura; da in piedi deve, per esempio mettersi seduto. In tutto, abbiamo sei diversi comportamenti che il cane deve esibire, senza incertezze e in velocità (se si vuole fare punti). Ovviamente la controparte vuole che noi conduttori su due zampe siamo in grado di ricordare i diversi segnali. Durante la gara il giudice si piazza dietro al cane e con dei cartelli indica al conduttore il comportamento da segnalare al cane. Il conduttore deve leggere il cartello e segnalare al cane, velocemente il comportamento. Per riuscire in questo compito, dare i segnali al cane, dobbiamo acquisire Fluenza.

Cos’è la Fluenza?

Innanzitutto il consiglio è quello di andare a dare un occhiata al sito di Carl Binder: www.fluency.org. Ci sono molti articoli dedicati all’argomento. In breve: fluenza è la capacità di sapere fare qualcosa presto e bene. Tutti sappiamo riconoscere una persona che parla fluentemente Inglese. Sappiamo anche riconoscere le performances esaltanti di grandi artisti che nel loro campo hanno raggiunto una fluenza d’esecuzione: come dimenticare l’assolo finale di chitarra di Mark Knopfler in Sultan of swing? (http://www.youtube.com/watch?v=8Pa9x9fZBtY&ob=av2e)
Questo è “avere fluenza”. E noi? Siamo fluenti in qualcosa? Certo che sì! Siamo fluenti nel guidare la macchina, andare in bicicletta, nuotare, saper leggere e scrivere, saper far di conto etc etc. Cosa hanno in comune queste attività? Sono azioni che abbiamo potuto esercitare molte volte e molto velocemente. Quanti di noi, passando da una macchina ad un’altra hanno problemi con le marce? Quanti non riescono a fare a mente dei semplici calcoli (tipo le tabelline?). In questi compiti abbiamo potuto esercitare Fluenza. Secondo il Dr. Binder si parla di fluenza quando riusciamo ad eseguire un’azione per 80-100 volte al minuto senza sbagliare (quante lettere A possiamo scrivere in un minuto?). I comportamenti che esibiamo con fluenza sono stati rinforzanti e questo ci ha consentito di fare pratica. Imparare a guidare la macchina è altamente rinforzante: posso uscire, caricare amici e, magari, portare a spasso la ragazza.

Dog Obedience

E qui veniamo a noi: fluenza va a braccetto con rinforzo. Se non è rinforzata durante la pratica un comportamento non può essere appreso fino a una frequenza di 80-100 volte al minuto. Esercitando gli esercizi di Obedience esercitiamo fluenza nei nostri cani (Il Prof. Abrantes la chiama “memoria muscolare”). Abbiamo clicker e bocconi in mano e possiamo aiutare i cani ad essere fluenti sui movimenti. Utilizzando il clicker possiamo rinforzare molto velocemente un comportamento (o una parte di esso). Il compito del conduttore è quello di dare segnali chiari e coerenti. Un segnale coerente è fondamentale. Per chi guida la macchina il semaforo o è verde (passo) o è rosso (sto fermo) o è giallo (rallento). Se ci capitasse un semaforo azzurro?

Per noi umani il compito di far pratica mirata alla fluenza può essere assolto usando il TAGteach. La metodologia focalizza l'attenzione su piccole azioni ben quantificabili  (i tagpoint) che possono essere selettivamente rinforzate dal suono del tagger. Nel TAGteach la pratica diventa estremamente rinforzante permettendoci di fare pratica e di sviluppare comportamenti fluenti, quelli di dui avremo poi bisogno in gara, quando saremo davanti al giudice. Ecco come, usando il TAGteach phrasing e l'imbuto dell'attenzione abbiamo allenato la fluenza nei segnali da dare al cane durante una gara di Obedience.

LEZIONE: durante una gara di Obedience è fondamentale avere precisione di comunicazione ad ogni segnale il cane deve saper riconoscere l’azione corrispondente. Il cane nei cambi di posizione esegue 6 diversi comportamenti: Ogni comportamento deve avere un segnale preciso.

POSIZIONE PARTENZA
POSIZIONE ARRIVO
IN PIEDI
TERRA
IN PIEDI
SEDUTO
SEDUTO
IN PIEDI
SEDUTO
TERRA
TERRA
SEDUTO
TERRA
IN PIEDI

LE ISTRUZIONI SONO: iniziamo con il primo cambio di posizione: IN PIEDI -TERRA. Due segnali: gestuale e verbale. Il segnale verbale è “LAY” (o quello che volete voi), il segnale gestuale è la mano destra aperta con il palmo rivolto verso il basso. La mano scende partendo dalla vita e si ferma all'altezza dell'anca
IL TAG POINT E': palmo verso il basso.

Se fosse necessario dover fissare meglio la postura della mano (mano aperta con il palmo verso il basso, tenuto in orizzontale) si possono stabilire nuovi tag points.

In questo modo possiamo acquisire Fluenza: abbiamo a disposizione un Rinforzo immediato (il cane che esegue quanto gli viene chiesto) e un Rinforzo Ritardato (Vincere -eventualmente- una gara). L'utilizzo del TAGteach riduce al minimo gli errori riducendo i tempi necessari per imparare.

Che cosa è TAGteach?

TAGteach sta per Teaching with Acoustical Guidance (Insegnamento Audio Assistito). TAGteach è Applied Behavior Analysis (ABA Analisi Applicata del Comportamento).
un metodo di insegnamento e comunicazione basato sui principi scientifici della
Il TAGteach permette di rinforzare un comportamento in modo estremamente preciso,utilizzando un segnale acustico a "marcare" il comportamento, nel preciso momento che il bambino compie il comportamento! Il segnale acustico è un suono breve, acuto fatta da un dispositivo portatile (il "Marker"). Quando il bambino compie l'azione corretta, il genitore / insegnante preme immediatamente il pulsante sul marker e consegna un premio (delle caramelle, un dolcetto, un token, la lode, il riconoscimento sociale, o denaro) come rinforzo.
Con TAGteach, è facile rinforzare i comportamenti precisamente e velocemente. L'immediato feedback accurato ha come risultato il rinforzo positivo dell'azione corretta del bambino che la esibirà più spesso, e per periodi di tempo più lunghi. Con un feedback immediato e percorsi di apprendimento suddivisi in piccoli passi, i bambini possono imparare molte nuove abilità con il TAGteach - al proprio ritmo

Dal Caos alla Calma: il libro

Nel suo libro "Dal Caos alla Calma" Martha Gabler descrive come abbia scoperto che, in realtà, esistevano soluzioni efficaci per gli enormi problemi di comportamento del proprio figlio gravemente autistico e privo di competenze verbali. 
Doug compì cinque anni, Martha si rese conto che lei e la sua famiglia erano fondamentalmente soli. Durante i "primi anni terribili", il comportamento di Doug non faceva altro che peggiorare. La famiglia annaspava. Ogni giorno, se non ogni ora o perfino più spesso, c’erano, urla, capricci, suoni ripetitivi e gesti auto stimolatori; c’erano  comportamenti violenti, autolesivi e distruttivi. I Gabler erano esausti ogni oltre possibile immaginazione; dalla mancanza di comprensione dalla loro comunità, dalla mancanza di un aiuto che non potevano permettersi, e, forse peggio di tutto, di notti e notti passate senza poter riposare e dormire. Un riferimento casuale su una mailing list condusse Marta al TAGteach, un sistema di insegnamento basato sulla consegna strutturata di rinforzo positivo. 
Il TAGteach ha dato a Martha gli strumenti di cui aveva bisogno per osservare i comportamenti di Doug, suddividerli in componenti gestibili, e rinforzare le sue rare azioni positive; azioni positive che, di fatto, a volte duravano solo pochi secondi in principio, ma che hanno dato a Martha la preziosa chiave di cui aveva bisogno per sbloccare la situazione e preparare per importanti miglioramenti. Con alcune regole di base e la dedizione a rispettarle, Marta è stata in grado di applicare le soluzioni passo-passo per i comportamenti dirompenti di Doug. Nel TAGteach, Martha ha trovato un potente integratore di altri interventi comportamentali accomunati tutti da una base scientifica. Molti di questi interventi hanno bisogno di esperti analisti del comportamento, spesso difficili da trovare e i cui costi avrebbero pesantemente influito sulle risorse finanziarie di una famiglia allo stremo, il TAGteach ha messo a disposizione di Martha e della sua famiglia questi interventi in maniera facilmente accessibile a tutti e, sopratutto, economica.

Ecco alcune delle cose che Martha ci spiega nel racconto del suo percorso:

• Come osservare il vostro bambino
• Come usare il rinforzo positivo per modellare semplici comportamenti
• Come notare anche piccoli sprazzi del comportamento desiderato
• Come suddividere i comportamenti in piccoli passaggi
• Come unire insieme comportamenti semplici per costruire comportamenti più complessi
• Come riuscire a dire: "Sì" al vostro bambino senza far ricorso alle parole
• Come organizzare l'ambiente del bambino per massimizzare il successo
• Come organizzare le attività della giornata per ottenere il massimo successo
• Come fermare capricci, comportamenti aggressivi, distruttivi e autolesivi
• Come insegnare al bambino ad andare a letto, rimanerci e dormire
• Come gestire e insegnare senza violenza, minaccia o coercizione.

Il risultato? Un ragazzo che una volta era selvaggio e caotico ora possiede le competenze che gli consentono di essere un adolescente affascinante che ama la vita e andare in giro. 
Dal Caos alla Calma spiega, passo-passo, come Martha abbia insegnato a Doug a vocalizzare in modo appropriato, fare passeggiate, fare la coda, andare a fare la spesa, andare in bicicletta e molte altre competenze che sono -normalmente- date per scontate, ma che, per un bambino autistico, possono essere difficili o impossibili da possedere. 
Forse l'abilità più importante è stata insegnare come restare tranquillamente a letto ed addormentarsi, così gli altri membri esausti della famiglia Gabler potevano godere del sonno di cui avevano tanto bisogno. 
Martha usa un linguaggio semplice e una prosa coinvolgente per spiegare come ha realizzato tutto questo. Il libro è a sua volta straziante, divertente e brutalmente onesto. Ogni famiglia autistica cerca la luce in un oceano di disperazione. 
Il messaggio che il libro consegna è che ogni mamma, ogni papà di un bimbo autistico, e ogni persona che ama un'altra persona affetta da autismo, può utilizzare il TAGteach con facilità. 

mercoledì 12 luglio 2017

TAGteach dopo intervento chirurgico

Luca Canever
Estate 2012

Mio suocero è stato recentemente operato all’anca. Intervento –quasi- di routine ma che prevede una lunga fase di riabilitazione. Uso delle stampelle, ripresa del tono muscolare e adozione di una corretta postura nella deambulazione. Cosa non facile questa, perché oltre all’intervento, si deve aggiungere l’abitudine a una cattiva postura (causata dal dolore a muovere la gamba) nel periodo precedente l’intervento. Finita la degenza in ospedale e un primo periodo di riabilitazione la persona torna a casa con stampelle da imparare ad usare, posture da riguadagnare e esercizi di terapia da fare. Un enorme carico di lavoro sia per il fisico che per la mente: una dose eccessiva d’informazione da gestire. Per cui ho pensato che un po’ di TAGteach potesse essere d’aiuto. Il TAGteach concentra l'attenzione di chi impara su un solo particolare alla volta, permettendo una rapida analisi dei comportamenti appresi. L'uso peculiare del tagger, con il suo feedback sonoro consente un apprendimento molto più veloce e senza frustrazione.

VIDEO 1: PUNTA DRITTA.
Il primo particolare su cui ci siamo concentrati è stata la punta del piede che doveva essere portata dritta in avanti e non verso l’esterno come era diventata abitudine. Apparentemente un compito facile, cui però si deve aggiungere l’uso delle stampelle a complicare il tutto.

Ci siamo concentrati su un singolo movimento. Da fermo utilizzando come target le linee sul pavimento abbiamo praticato il comportamento di portare la punta del piede dritta in avanti durante il passo, isolandolo da tutto il resto. Questo comportamento è diventato nel video il tag point “Punta sulla linea”



VIDEO 2: APPAIATI.
In questo tipo d’intervento ai pazienti viene ovviamente imposto d’usare le stampelle. Per ottimizzare il carico dei pesi, le stampelle e le braccia vengono fatte muovere in modo innaturale rispetto alle gambe, facendo spostare contemporaneamente braccio e gamba sullo stesso lato del corpo. Esempio: braccio destro e gamba destra si muovono all’unisono. Un movimento innaturale su cui concentrarsi, da tenere in mente contestualmente alla punta del piede che deve andare dritta e all’uso delle stampelle. Nel secondo video la nostra attenzione era ancora concentrata sulla postura (punta del piede in avanti), ma desideravamo inserirla nel contesto della deambulazione con le stampelle. Per questo motivo il tag point  “punta in avanti” è stata inserita nelle istruzioni. Per aiutare la persona abbiamo usato come target una linea sull’asfalto. Il tag point si è concentrato sul muovere parallelamente braccio e gamba. Conscio della difficoltà di questo comportamento ho chiesto amio suocero di identificare il comportamento con una etichetta che avesse senso per lui,in modo che fosse più facile elaborare l’informazione, liberando un po’ di risorse cognitive per la punta del piede in avanti muovendo il braccio. La risposta è stata: "appaiati". Questo è diventato il nostro tag point, per cui il TAGteach phrasing è diventato nel secondo video:
Le Istruzioni sono: “Punta del piede sulla linea”
Il tag point è: “Appaiati”


Come si può vedere, dopo un momento di elaborazione il comportamento è stato emesso correttamente. E bastata questa breve sessione per rendere stabile il comportamento. Questi risultati possono essere raggiunti grazie alla cura con la quale il TAGteach prevede vengano formulate le istruzioni per gli allievi che si concentrano, fanno pratica ed imparano solo pochi, ma fondamentali dettagli.




IL TAGteach

Luca Canever

Gli insegnanti o gli allenatori, possono venire incontro alle esigenze di ciascun studente attingendo alla loro esperienza personale, competenza, abilità tecnica e ad un'ampia gamma di altri “attrezzi”. Il TAGteach è un potente, innovativo strumento che fonda le sue radici nelle leggi dell'apprendimento, ed ha il suo punto di forza nel dividere in piccoli segmenti il processo d'insegnamento e nell'uso dello shaping (modellamento), attraverso l'uso del rinforzo positivo.
 
TAG è un'acronimo che sta per Teaching with Acoustical Guidance (Insegnamento audio assistito) e prevede l'uso di un segnale sonoro per indicare la risposta corretta.
TAG fa riferimento un suono distintivo emesso per segnalare o “taggare” il momento esatto nel quale un comportamento obiettivo viene correttamente eseguito. Questo suono diventa una sorta di di segnale acustico “binario”, che viene velocemente elaborato dal cervello. Un TAG significa “Sì”, la sua assenza significa “prova di nuovo”. L'allievo, non deve più concentrarsi su una estenuante analisi mentale(di quello che gli sta dicendo l'insegnante) mentre sta tentando di imparare qualcosa di nuovo; magari movimenti particolarmente complicati. L'immediatezza e la chiarezza della risposta (TAG) consente all'allievo di formarsi un'esatta immagine mentale del movimento o della posizione che gli viene richiesta.

Il TAG mi aiuta a crearmi un'immagine nel cervello, così posso trovare da sola la corretta posizione” (11 anni, ballerina).

I “tag point” sono singoli elementi di un’azione o posizione desiderata (e richiesta). Gli allievi ricevono un TAG (il suono) quando i tag point vengono correttamente eseguiti.
I tag point possono variare da insegnante ad insegnante e da studente a studente a secondo dello stile d'insegnamento, e delle necessità di ciascun studente.
Gli insegnanti preparano lo studente al successo, approntando tag point raggiungibili, ed alzando i criteri in piccoli passi. Poiché i criteri per il successo sono il conseguimento dei tag point e non l'intera perfetta esecuzione, gli studenti hanno facilmente successo; questo permette di ridurre la frustrazione aumentando nel contempo la confidenza, la soddisfazione e la gioia per entrambi: insegnanti ed allievi.
In ogni caso un unico tag point viene “lavorato” di volta in volta e lo studente non riceve correzioni per i suoi errori. Le correzioni verbali sono, di fatto, inutili ed impediscono il processo di apprendimento: dal momento che ci si concentra su un solo comportamento è molto semplice per chi impara fare un'autoanalisi nel caso in cui non avesse ricevuto il TAG. L'allenatore è sollevato dall'incombenza di dover fare numerose correzioni e può lavorare con efficacia verso il risultato finale.
Facciamo un esempio. Il preparare lo swing del golf può prevedere tag point per la presa, la posizione del corpo, il piazzamento dei piedi e la posizione della mazza. I componenti dello swing possono essere tag point per le mani e per la posizione della mazza all'inizio e alla fine dello swing. Altri tag point possono essere per la posizione di braccia e gambe e per lo spostamento del peso durante l'esecuzione del colpo. Con un principiante solo una piccola serie di tag point vengono definiti ed eseguiti singolarmente. Con giocatori più avanzati, si può fare una valutazione della qualità del colpo e i tag point vengono inseriti per correggere piccole sbavature tecniche.
Il TAGteach utilizza una specifica tecnica di enunciazione che presenta esattamente cosa l'insegnante/allenatore sta chiedendo allo studente, in un modo chiaro e positivo. Ricordate, Il TAG (il suono) dice allo studente cosa ha fatto di giusto. “Il TAGpoint è: toccati l'orecchio”, nell'istante in cui lo studente tocca il suo orecchio, sente il TAG. Il feedback è assolutamente immediato.
Frasi tipo "Ok, meglio la prossima volta" e "meglio, ma..." sono eliminate. Gli studenti corrono dai loro genitori gridando "ho avuto 37 TAGS. Ho fatto giusto 37 volte!!!".

  "Gli allenatori possono dirti cos'hai sbagliato, ma il TAG ti dice sempre quello che hai fatto giusto" (8 anni, ginnasta). 

RINFORZO POSITIVO E SISTEMI DI RICOMPENSA

Forse la cosa più seducente del TAGteach è il potere del rinforzo. Se l'informazione fornita con il TAG è spesso sufficientemente rinforzante per un adulto, contare e ”collezionare” TAG da scambiare con caramelle, gioco o perline (o qualsiasi altra cosa che “piace”), può aggiungere motivazione negli studenti più giovani. Ragazzi delle superiori possono voler scambiare i loro TAG con un “finire prima l'allenamento il venerdì sera”. L'idea alla base sta nel portare creatività e divertimento nel processo di apprendimento. Il TAGteach è interattivo!
Con il TAGteach gli studenti acquisiscono molto di più che un semplice ruolo di “recettori” nella loro educazione. Diventano, piuttosto, una parte cruciale e creativa del processo: definendo e sviluppando criteri e progressioni, ideando sistemi di ricompensa, osservando e rinforzando i loro compagni.

"Il TAGteach ma aiuta a capire un'esercizio; è come una lampadina che si accende nel mio cervello" (Campione di ginnastica a corpo libero). 
  
PEER TAGGING (TAGteach tra compagni)

L'atto del "taggare" (tagging) da la possibilità di costruire una situazione nella quale gli atleti possono taggarsi a vicenda, permettendo all'allenatore di sviluppare un allenamento mentale e una strategia di gestione dei suoi atleti, completamente differente. Gli studenti imparano ad osservare le azioni corrette nei loro partners, mentre allo stesso tempo praticano mentalmente gli stessi tag point. Gli studenti diventano immediatamente responsabili ed orgogliosi.
C'è un ulteriore vantaggio nel Peer tagging: mentre gli studenti sono impegnati tra di loro, l'insegnante è libero di dare attenzione mirata agli studenti che ne hanno più bisogno, senza arrestare il lavoro del resto del gruppo.
 
Ho allenato Calcio per 9 anni e non li ho mai visti applicare questa intensa attenzione, senza che io dovessi sbraitare o usare il fischietto” (Allenatore di Calcio, Canada). 

NASCITA DEL TAGTEACH

Di Joan Orr
Joan Orr è una scienziata, esperta nel comportamento ed è stata, insieme a Theresa McKeon e Beth Wheeler una delle ideatrici del TAGteach. Joan è impegnata nello sviluppo di tecniche per la prevenzione dell’aggressività nei cani. Suo è il programma “Be a tree” sviluppato per i bambini. Per saperne di più su Joan e il suo lavoro: http://www.doggonesafe.com/


L’allenatrice di Ginnastica Artistica Theresa McKeon aveva imparato l’uso del clicker facendo pratica grazie al suo cavallo “indisciplinato”. Ha poi pensato che l’acuto suono del clicker potesse essere utile per segnalare alle proprie allieve, durante i loro esercizi acrobatici, nel momento in cui la voce era, semplicemente, troppo lenta.  Theresa inviò un messaggio sui suoi esperimenti con le ginnaste sul forum online del KPCT –Karen Pryor Clicker Training-. Il messaggio fu notato da Karen. 
Theresa non aveva ricevuto nessun sostegno per la sua strana attività né dalla direzione della palestra dove lavorava e nemmeno dai suoi colleghi allenatori; cambiata casa e spostatasi dalla Florida al Nord Carolina, Theresa si trovò riluttante a mostrare ed usare il clicker nel suo nuovo posto di lavoro. Nel frattempo, in Canada, avevo scoperto il Clicker e stavo educando cani, e poi conigli, e gatti, in questo modo. Credevo che questo metodo potesse risultare molto utile con le atlete di Ginnastica ritmica delle Para-olipiadi che allenava l’insegnate di mia figlia. Ritenevo, però, che fosse una cattiva idea di “sperimentare” per prima con le atlete delle Para-olimpiadi, così mandai a Karen un messaggio chiedendole se fosse a conoscenza di qualcuno che stava usando il Clicker Training con le ginnaste. Karen si ricordò del post di Theresa così io e lei ci mettemmo in contatto via mail e per telefono. Facemmo un piccolo studio nell'Autunno del 2002 per vedere se il Clicker Training potesse essere effettivamente d’aiuto con le ginnaste, e scoprimmo, naturalmente, che sì, aiutava! (…)

Decidemmo che ci voleva un nuovo nome, visto che la faccenda si stava evolvendo in qualcosa di più che semplice Clicker Training per persone. Allo stesso tempo alcuni genitori cominciarono ad avere da ridire sul fatto che i loro “figlioli” venissero “addestrati” come cani. Fatto piuttosto ironico, se si pensa che il clicker training è molto più “umano” dei metodi di addestramento tradizionali. Così inventammo il nome di TAGteach dove TAG sta per Teaching with Acustical Guidance (insegnamento Audio-Assistito). I genitori pensarono che questa NUOVO TAGteach fosse una cosa straordinaria. Cominciarono addirittura a prenotare per i “figlioli” lezioni extra (e private) di TAGteach.

Nella primavera del 2003 Theresa e sua figlia Katie lasciarono gli agi del Nord Carolina per venirci a trovare nelle lande selvagge del Canada. Questa visita fu il nostro primo incontro faccia a faccia da quando avevamo cominciato a lavorare insieme l’autunno precedente. Durante questa visita e le molte altre che seguirono fra Canada e Nord Carolina, abbiamo taggato insieme ogni ragazzo che ci capitava a tiro… Ginnaste, giocatori di pallavolo, gli atleti per Para-olimpiadi, golfisti, giocatori di pallacanestro, cheerladers, saltatori in alto e in lungo… Non aveva nessuna importanza che noi non conoscessimo nulla dello sport che stavamo insegnando; ci serviva solo un allenatore che ci spiegasse, o foto e video che ci illustrassero il modo corretto. Theresa stava taggando le sue ginnaste con splendidi risultati, ma tutta la “Cultura della Palestra” non era favorevole al TAG. Avevamo bisogno di una persona che ci permettesse di implementare il TAGteach attraverso tutta l’organizzazione, da cima a fondo: solo in questo modo avremmo potuto dimostrare quali fossero le reali possibilità.
Qui fa la sua comparsa in scena Beth Wheeler… Beth e Theresa erano state compagne di stanza al College e Theresa era sicura che Beth avrebbe accettato questa nuova sfida. Beth si entusiasmò subito al TAGteach e ci invitò al suo Campo estivo di Danza del 2003 e ci diede libero accesso a tutti gli studenti. Ci venne un colpo! Avevamo la possibilità di raffinare ancor più le nostre tecniche. Beth inserì completamente il TAGteach nel suo studio di danza, “A Dancer’s Dream” ed era eccitata dal miglioramento delle peformance, dalla maggiore felicità dei suoi ballerini e del livello complessivo della sua scuola.
Anche la grande Karen si unì a noi per il Campo estivo di danza: questo fu il nostri primo incontro e l’inizio di una splendida amicizia. Karen e il Presidente della KPCT, Aaron Clayton, ci invitarono alla prima Clicker Expo dove presentammo il TAGteach a un pubblico composto da Karen, Aaron e forse altre quattro persone, tutti relatori alla Clicker Expo. Nel 2004 tenemmo i primi due Seminari sul TAGteach, il primo alla scuola di danza di Beth Wheeler, e il secondo al Bentley College di Boston, co-tenuto con la KPTC. Più tardi, nello stesso anno fu fondato il TAGteach International.
Da allora abbiamo tenuto seminari n tutto il mondo e ci sono più di 400 TAGteachers in nove paesi diversi. “Mi avete cambiato la vita” è il commento che sentiamo più spesso dai nostri partecipanti. Abbiamo imparato molto dalle innumerevoli ore di Tagging e dalla tante persone che hanno partecipato ai nostri seminari. Abbiamo raffinato e migliorato le nostre tecniche a tal punto che il TAGteach si è sganciato dal Clicker Training. Il TAGteach, inizato come una tecnica per ragazzi e sport, viene ora usato dagli adulti nel mondo del lavoro, per migliorare competenze lavorative e manageriali e in infinite altre applicazioni. In sostanza ogni tipo di insegnamento ed apprendimento può trarre beneficio dall’incamerare il TAGteach. Siamo profondamente grati a tutti coloro che per primi ci hanno permesso di sperimentare su sé stessi e sui loro bambini: queste persone hanno preso quello che avevamo da insegnare loro e ci hanno aiutato a trasformarlo in qualcosa ancora migliore.

Nel  video Theresa sta taggando il primo gruppo di ginnaste di sempre! Il TAGpoint è: “spalle sulle orecchie”. Le atlete ricevono il TAG nella preparazione del salto, quando le loro mani colpiscono il pavimento e di nuovo nella posizione verticale di chiusura. Possono ricevere più TAG nella stessa sequenza, ma il TAGpoint di per sé è esattamente lo stesso ogni volta. L’ultimo è il più facile, ma osservate come si sforzano di aggiustare la propria posizione per poter ricevere il TAG.(…) Vedete anche come questa metodologia elimina il continuo parlare dell’allenatore: atlete ed allenatrice possono focalizzarsi su una cosa alla volta e lasciare che l’apprendimento segua di conseguenza, da solo.


venerdì 17 febbraio 2017

PLAN, TAG, WOOP (un intervento comportamentale)

Luca Canever
Primavera 2017

Mio figlio ha nove anni. Da un po’ di tempo a questa parte, ha iniziato a mangiarsi le unghie. Questo comportamento avviene principalmente a scuola e, ogni tanto, a casa (specialmente davanti alla televisione). Se a casa è possibile fermarlo con un gentile richiamo, a scuola questo non è–ovviamente- possibile: noi genitori non possiamo stare tutto il giorno in classe. La frequenza di questo comportamento è diventata forte abbastanza da averlo trasformato in una abitudine.

Le abitudini sono un tipo di comportamenti che eseguiamo tutti i giorni (su questo argomento suggerisco la lettura de “Il potere delle abitudini” del vincitore del premio Pulitzer Charles Duhigg). Abbiamo l’abitudine di respirare, camminare, parlare, scrivere e così via. Ogni singolo comportamento che riusciamo a compiere senza sforzo e senza impegno cognitivo è un’abitudine. Le abitudini sono un buon esempio di un comportamento adattivo: ci sono cose che dobbiamo fare “senza pensarci”, mentre –magari- stiamo facendo qualcosa di diverso. Questa caratteristica può creare qualche problema nel caso di comportamenti non desiderabili. Cosa possiamo fare se – effettivamente- non siamo in grado di realizzare cosa stiamo facendo? Che strumenti posso dare a mio figlio per aiutarlo a rendersi conto che si sta –effettivamente- mordendo le unghie?
Dopo un po’ di pensare ho preparato un piano.

PUNTO 1. TAGeach

Per iniziare ho avuto bisogno di fornire a mio figlio un chiaro comportamento che fosse anche facilmente eseguibile. Un comportamento che lui potesse facilmente riconoscere come eseguito. Dal momento che il TAGteach consegna le informazioni in maniera positiva (dando a chi impara un comportamento da fare), “Non mordere le unghie” è diventato: ”Mani in tasca”. “Mani in tasca” è facile da riconoscere perché il bambino sa "riconosce" se ha le mani in tasca o no ed offre uno specifico comportamento da fare. Le mani possono solo essere dentro o fuori le tasche. Non c'è area grigia in mezzo, spazio per l'incertezza. Avere messo le mani in tasca significa aver avuto successo: il rinforzo viene da questa consapevolezza di successo.

PUNTO 2. WOOP

WOOP è un protocollo per la modifica del comportamento introdotto dalla professoressa Gabrielle Oettingen in: "Rethinking Positive Thinking". Si tratta di un sistema educativo che fa uso di brevi frasi e che si focalizza su:
·         Desiderio (Wish: cosa vogliamo ricevere)
·         Risultato (Outcome: cosa succederà quando avremo ciò che desideriamo)
·         Ostacolo (Obstacle: cosa ci impedisce di raggiungere il nostro desiderio )
·         Piano (Plan: cosa fare quando incontriamo l’ostacolo).
Per mio figlio il WOOP è stato il seguente:
·         Desiderio: Mani e unghie in ordine
·         Risultato: Mani forti per il Basket
·         Ostacolo: Mi mordo le unghie
·         Piano: quando mi accorgo di voler mordere le unghie allora metto le mani in tasca
Si possono facilmente vedere i punti in comune tra il protocollo WOOP e il TAGteach.
Entrambi:
·         Si focalizzano su uno specifico-facile da fare comportamento
·         Informano con frasi brevi
·         Rinforzano il comportamento target con un immediato feedback (mio figlio “riconosce” quando ha lo stimolo a mordersi le unghie e usa lo stimolo per un comportamento alternativo (mettere le mani in tasca) che, come già detto, è auto rinforzante.

PUNTO 3. IL TAGULATOR (modificare gli antecedenti)

L'astuccio con il WOOP e il tagulator
Ho scritto il protocollo WOOP su un biglietto di carta e l’ho attaccato con lo scotch all'astuccio: L’astuccio è un oggetto che è sempre sopra il banco, così diventa un avviso permanente di cosa fare. Come tocco finale ho attaccato all’astuccio un tagulator, per dare a mio figlio un riscontro immediato sui suoi progressi, un’opportunità per tener traccia dei propri successi e un’occasione per condividere con la sua famiglia i risultati conseguiti.

HA FUNZIONATO?

Primo giorno: appena tornato a casa da scuola, mi ha detto (ridendo) che la “roba” attaccata al suo astuccio era: “Ridicola! I miei compagni sono venuti a chiedermi del tagulator e a vedere cosa c’era scritto sul biglietto. E’ solo ridicolo!”
Io:” Ha funzionato?”
Lui: “Oh sì!”(con orgoglio):”I tirato giù sei perline e ho morso solo una volta.”
Io: “Fantastico! Ottimo lavoro! E ti è piaciuto?”
Lui: “Oh, sì!”
Secondo giorno: ha tirato giù due perline e ha morso una volta
Terzo giorno: dieci perline giù, niente mordere.
Quarto giorno: abbiamo deciso che era tempo di festeggiare! Anche se ancora corte, abbiamo tagliato tre unghie: Come ulteriore rinforzamento abbiamo ricalcato le sue mani con un pennarello su di un foglio e abbiamo segnato quali unghie erano state tagliate. Non appena tutte le unghie delle mani saranno state tagliate ordineremo uno joystick speciale per giocare a Minecraft sul PC.

(Resoconto odierno: nessuna perlina giù, niente mordere…. Abbiamo stabilito una nuova abitudine?).

Anche se è passata solo una settimana, sono piuttosto sicuro che questo protocollo abbia funzionato. Stiamo sicuramente stabilendo delle nuove abitudini nel mentre in cui le vecchie vanno in estinzione: Ritengo che questa sia la parte che lavori meglio: fondere insieme TAGteach e WOOP ci consente di rinforzare comportamenti obiettivo e di dare a chi sta imparando gli strumenti necessari per aumentare la loro consapevolezza sui comportamenti problematici. Una istruzione molto semplice da seguire che usa la formula:”SE…. ALLORA….” fa in modo che i comportamenti desiderati possano venire rinforzati anche in assenza del marker.
Un ultimo suggerimento: allievi e ragazzi più grandi possono trovare più rinforzante decidere da soli come formulare il WOOP. Anche mio figlio avrebbe potuto farlo, ma  ho semplicemente fatto quello che mi sembrava più giusto; ha funzionato! Di sicuro coinvolgere chi impara nelle decisioni e nelle strategie che riguardano il loro imparare è la strada maestra da percorrere.


COS’E’ IL TAGTEACH?


Il TAGteach (TAG sta per Teaching with Acoustical Guidance ovvero Insegnamento Audio Assistito) è una nuova, innovativa metodologia per insegnare in rapida crescita e diffusione in tutto il mondo. Le sue applicazioni spaziano in campi anche molto differenti tra di loro: dallo sport al lavoro, dalla scuola alle pratiche chirurgiche. Utilizzando il TAGteach ogni dettaglio di un comportamento o di una serie di comportamenti (per es. il dritto nel gioco del tennis) possono venire insegnati in maniera positiva, rinforzante, e -cosa molto importante- in minor tempo. Peculiare della metodologia, che da questo prende il suo nome, è l’utilizzo di un marker sonoro che fornisce allo studente un chiaro feedback sul successo ottenuto nell'emissione corretta di un comportamento target.