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giovedì 6 ottobre 2022

Il tag point è WOOF!

 


Il tag point costituisce la chiave di volta del TAGteach perché rappresenta il comportamento che si deve imparare ed è l’elemento che darà il maggior successo a chi impara. Il tag point è neutro, non mette pressione a chi impara che può in ogni istante valutare autonomamente quello che sta facendo senza bisogno di interventi da parte dell’insegnante. Come riesce il tag point a combinare tutti questi elementi? Grazie ai quattro criteri WOOF che lo definiscono con precisione. In questo post parleremo nel dettaglio dei quattro criteri. Eccoli spiegati uno alla volta.


1. What you want (Ciò che vuoi):

Il tag point dà qualcosa da fare a chi impara, un comportamento da esibire. Per questo motivo non può contenere le parole “no”, “non” e tutte le altre che dicono cosa non fare. Basta pensarci: cosa dovrebbe fare una persona alla quale viene chiesto: “di non parlare”. Sta zitta, ovviamente, dirai. Ma per “stare zitta” cosa fa effettivamente? Immagina una persona che sta in silenzio. Può camminare, correre, stare in seduta, ma se sta in silenzio sicuramente terrà le labbra  chiuse. Ecco questo è il criterio “What you want”, cosa desideri: un comportamento da fare che porterà il comportamento atteso: “labbra chiuse”  è il tag point per ottenere il silenzio.


2. One thing (Una cosa):

Il tag point è un solo comportamento. Non possiamo dire: “il tag point è seduto dritto e labbra chiuse”. Se sto zitto ma sono seduto male non riceverò il tag, certo, ma non non mi sarà chiaro il perché… Meglio separare i due comportamenti in due sessioni:

a. “il tag point è: seduto dritto”

b. “il tag point è: labbra chiuse”.

Solo in questo modo chi impara è in grado di valutare le proprie azioni e fare le opportune correzioni se non ricevesse il tag.

3. Observable (Osservabile)

Chi insegna sa cosa vuole dai propri alunni: che stiano fermi, che restino in silenzio o che mettano via la cartella. Prendiamo “restare in silenzio”. L’insegnante sa cosa chiede quando dice: “Bambini, silenzio”. Ma Luigi o Anna sanno esattamente cosa intende il loro insegnante? Sanno che “in silenzio” si sta con le labbra unite o chiuse o per loro “in silenzio” significa parlare a bassa voce. Sembra banale ma certe volte diamo per scontate molte cose. Il tag point è tale solo se anche chi impara sa esattamente cosa deve fare. Il tag point deve essere, in questo senso, osservabile da tutti: “in silenzio” deve significare la stessa cosa sia per l’insegnante che per Anna e Luigi. Il TAGteacher quindi, spiega cosa intende per stare in silenzio, e consegna ad Anna e Luigi  l’istruzione corretta e concisa del  comportamento da tenere come tag point: “labbra chiuse”.



4 Five words or fewer (5 parole o meno)

Il tag point è consegnato a chi impara usando solo 5 parole: questo per renderlo facilmente ricordabile nel momento in cui il cervello di chi impara è tutto impegnato nell’esecuzione del nuovo comportamento. "Ricordatevi bambini, adesso che usciamo non urlate e restate in silenzio  senza parlare" è un messaggio lungo, difficile da ricordare e che, come abbiamo già ricordato, non mi dice cosa fare. "Labbra chiuse" è composto da solo due parole e per questo è più facilmente ricordabile.

mercoledì 13 giugno 2018

COS'E LA "SCIENZA DEL COMPORTAMENTO" E PERCHE' CI INTERESSA


Luca Canever TAGteach Faculty


Per anni, la "Scienza del comportamento" è stata oggetto di studio di scienziati e ricercatori chiusi nei laboratori, al lavoro con animali e pile di strani strumenti. Tuttavia, le leggi comportamentali (per esempio: “Un comportamento verrà probabilmente ripetuto se le sue conseguenze sono positive”) sono qualcosa che dobbiamo conoscere perché l’apprendimento di un nuovo comportamento è la chiave di ogni processo educativo. Come professionisti dell’educazione o meno, cerchiamo costantemente di modificare, insegnare o estinguere. La domanda è: possiamo fare la differenza sull'educazione se non sappiamo su cosa stiamo lavorando? Siamo in grado di essere insegnanti solidali e premurosi se non conosciamo la scienza che spiega le leggi del comportamento e come utilizzarle?


Il TAGteach è una nuova tecnica comportamentale, che sta colmando il divario tra i laboratori scientifici e la vita quotidiana. Il TAGteach aiuta ogni insegnante perché si basa su leggi comportamentali e ha sviluppato linguaggio e strumenti di facile utilizzo da parte di tutti. Non abbiamo più bisogno di padroneggiare complicate conoscenze scientifiche per migliorare le nostre capacità di insegnamento.


Tutti potrebbero beneficiare di questo tipo di conoscenza: i genitori, gli insegnanti, gli allenatori sportivi e i lavoratori. Il TAGteach aiuta tutti gli insegnanti definendo cosa sapranno fare gli studenti alla fine del processo in termini di obiettivi comportamentali; per esempio: Luigi sarà in grado di allacciarsi le scarpe da solo; o: Maria saprà risolvere 30 addizioni a una cifra al minuto). Allo stesso modo, il TAGteach aiuta gli studenti ad avere una chiara comprensione di ciò che devono fare per avere successo. La comunicazione è forte, precisa e positiva, fornendo una buona esperienza a tutti.

Se sei interessato a saperne di più sul TAGteach, visita il nostro sito Web e dai un'occhiata ai nostri corsi gratuiti on line.

martedì 12 giugno 2018

Getting Ready for a TAGteach Live Advanced Workshop!

Luca Canever

This is a short guide to introduce you to one if our Live Workshops. We desire to give you the best experience. These are few tips about how to get  ready and what to expect from attending to the workshop.

Welcome to a TAGteach live Workshop!

Happy Advanced TAGteachers 
For those of you who have taken the on line course, this will be your first TAGteach live Workshpo. 

TAGteach Workshops are friendly environments: we invite you to relax and enjoy the experience. Feel free to ask questions whenever you need: this will be a learning opportunity for everyone in the room. During the sessions, we will have some breaks and we will have lunch together. Use these moments to meet the other participants and make connections. People participating to a TAGteach seminar come from many backgrounds (teachers, coaches, Behavioral Analysts, Speech therapist, dog trainers and parents). Take the opportunity to discover how they are applying TAGteach in their fields. You never know from where good ideas could come from. As your presenter, I will be at your disposal during breaks to answer your questions and chat with you.

In the advanced workshop, we will not review that much the TAGteach. We will talk about Focus Funnel, TAGteach triangle and tag point not to explain them but to use them. We suggest you take a quick review to the TAGteach On line Courses before coming to the workshop. As always, feel free to ask questions. 

Getting Advanced!

A Standard Celeration Chart. Our tool for recording data.

In an advanced workshop, we will cover different topics; our focus will be to give you the tools to implement TAGteach in your field, right from the end of the workshop.

TAGteach is a technology always moving forward. For years we have been focused on increasing correct responses. It is easy to do that using the tagger and the TAGteach protocol. Lately we have changed our way of thinking about learning: we have begun to think that learning a goal-behavior is not only about correct responses. Speed of execution plays a key role as well. We want to teach fast and correct responses. For this reason, our practices will focus on getting both correct and fast behaviors from our learners. This is a paper about behavioral fluency.

Finally, we will address the topic of recording behavioral data . This is a new feature in TAGteach and one we are really excited about. We will discuss how to record data from learners' performances and how to use these data for analyze the learning process. This is where TAGteach is really going advanced!

The tagger: our main tool

giovedì 13 luglio 2017

Dal Caos alla Calma: il libro

Nel suo libro "Dal Caos alla Calma" Martha Gabler descrive come abbia scoperto che, in realtà, esistevano soluzioni efficaci per gli enormi problemi di comportamento del proprio figlio gravemente autistico e privo di competenze verbali. 
Doug compì cinque anni, Martha si rese conto che lei e la sua famiglia erano fondamentalmente soli. Durante i "primi anni terribili", il comportamento di Doug non faceva altro che peggiorare. La famiglia annaspava. Ogni giorno, se non ogni ora o perfino più spesso, c’erano, urla, capricci, suoni ripetitivi e gesti auto stimolatori; c’erano  comportamenti violenti, autolesivi e distruttivi. I Gabler erano esausti ogni oltre possibile immaginazione; dalla mancanza di comprensione dalla loro comunità, dalla mancanza di un aiuto che non potevano permettersi, e, forse peggio di tutto, di notti e notti passate senza poter riposare e dormire. Un riferimento casuale su una mailing list condusse Marta al TAGteach, un sistema di insegnamento basato sulla consegna strutturata di rinforzo positivo. 
Il TAGteach ha dato a Martha gli strumenti di cui aveva bisogno per osservare i comportamenti di Doug, suddividerli in componenti gestibili, e rinforzare le sue rare azioni positive; azioni positive che, di fatto, a volte duravano solo pochi secondi in principio, ma che hanno dato a Martha la preziosa chiave di cui aveva bisogno per sbloccare la situazione e preparare per importanti miglioramenti. Con alcune regole di base e la dedizione a rispettarle, Marta è stata in grado di applicare le soluzioni passo-passo per i comportamenti dirompenti di Doug. Nel TAGteach, Martha ha trovato un potente integratore di altri interventi comportamentali accomunati tutti da una base scientifica. Molti di questi interventi hanno bisogno di esperti analisti del comportamento, spesso difficili da trovare e i cui costi avrebbero pesantemente influito sulle risorse finanziarie di una famiglia allo stremo, il TAGteach ha messo a disposizione di Martha e della sua famiglia questi interventi in maniera facilmente accessibile a tutti e, sopratutto, economica.

Ecco alcune delle cose che Martha ci spiega nel racconto del suo percorso:

• Come osservare il vostro bambino
• Come usare il rinforzo positivo per modellare semplici comportamenti
• Come notare anche piccoli sprazzi del comportamento desiderato
• Come suddividere i comportamenti in piccoli passaggi
• Come unire insieme comportamenti semplici per costruire comportamenti più complessi
• Come riuscire a dire: "Sì" al vostro bambino senza far ricorso alle parole
• Come organizzare l'ambiente del bambino per massimizzare il successo
• Come organizzare le attività della giornata per ottenere il massimo successo
• Come fermare capricci, comportamenti aggressivi, distruttivi e autolesivi
• Come insegnare al bambino ad andare a letto, rimanerci e dormire
• Come gestire e insegnare senza violenza, minaccia o coercizione.

Il risultato? Un ragazzo che una volta era selvaggio e caotico ora possiede le competenze che gli consentono di essere un adolescente affascinante che ama la vita e andare in giro. 
Dal Caos alla Calma spiega, passo-passo, come Martha abbia insegnato a Doug a vocalizzare in modo appropriato, fare passeggiate, fare la coda, andare a fare la spesa, andare in bicicletta e molte altre competenze che sono -normalmente- date per scontate, ma che, per un bambino autistico, possono essere difficili o impossibili da possedere. 
Forse l'abilità più importante è stata insegnare come restare tranquillamente a letto ed addormentarsi, così gli altri membri esausti della famiglia Gabler potevano godere del sonno di cui avevano tanto bisogno. 
Martha usa un linguaggio semplice e una prosa coinvolgente per spiegare come ha realizzato tutto questo. Il libro è a sua volta straziante, divertente e brutalmente onesto. Ogni famiglia autistica cerca la luce in un oceano di disperazione. 
Il messaggio che il libro consegna è che ogni mamma, ogni papà di un bimbo autistico, e ogni persona che ama un'altra persona affetta da autismo, può utilizzare il TAGteach con facilità. 

mercoledì 12 luglio 2017

TAGteach dopo intervento chirurgico

Luca Canever
Estate 2012

Mio suocero è stato recentemente operato all’anca. Intervento –quasi- di routine ma che prevede una lunga fase di riabilitazione. Uso delle stampelle, ripresa del tono muscolare e adozione di una corretta postura nella deambulazione. Cosa non facile questa, perché oltre all’intervento, si deve aggiungere l’abitudine a una cattiva postura (causata dal dolore a muovere la gamba) nel periodo precedente l’intervento. Finita la degenza in ospedale e un primo periodo di riabilitazione la persona torna a casa con stampelle da imparare ad usare, posture da riguadagnare e esercizi di terapia da fare. Un enorme carico di lavoro sia per il fisico che per la mente: una dose eccessiva d’informazione da gestire. Per cui ho pensato che un po’ di TAGteach potesse essere d’aiuto. Il TAGteach concentra l'attenzione di chi impara su un solo particolare alla volta, permettendo una rapida analisi dei comportamenti appresi. L'uso peculiare del tagger, con il suo feedback sonoro consente un apprendimento molto più veloce e senza frustrazione.

VIDEO 1: PUNTA DRITTA.
Il primo particolare su cui ci siamo concentrati è stata la punta del piede che doveva essere portata dritta in avanti e non verso l’esterno come era diventata abitudine. Apparentemente un compito facile, cui però si deve aggiungere l’uso delle stampelle a complicare il tutto.

Ci siamo concentrati su un singolo movimento. Da fermo utilizzando come target le linee sul pavimento abbiamo praticato il comportamento di portare la punta del piede dritta in avanti durante il passo, isolandolo da tutto il resto. Questo comportamento è diventato nel video il tag point “Punta sulla linea”



VIDEO 2: APPAIATI.
In questo tipo d’intervento ai pazienti viene ovviamente imposto d’usare le stampelle. Per ottimizzare il carico dei pesi, le stampelle e le braccia vengono fatte muovere in modo innaturale rispetto alle gambe, facendo spostare contemporaneamente braccio e gamba sullo stesso lato del corpo. Esempio: braccio destro e gamba destra si muovono all’unisono. Un movimento innaturale su cui concentrarsi, da tenere in mente contestualmente alla punta del piede che deve andare dritta e all’uso delle stampelle. Nel secondo video la nostra attenzione era ancora concentrata sulla postura (punta del piede in avanti), ma desideravamo inserirla nel contesto della deambulazione con le stampelle. Per questo motivo il tag point  “punta in avanti” è stata inserita nelle istruzioni. Per aiutare la persona abbiamo usato come target una linea sull’asfalto. Il tag point si è concentrato sul muovere parallelamente braccio e gamba. Conscio della difficoltà di questo comportamento ho chiesto amio suocero di identificare il comportamento con una etichetta che avesse senso per lui,in modo che fosse più facile elaborare l’informazione, liberando un po’ di risorse cognitive per la punta del piede in avanti muovendo il braccio. La risposta è stata: "appaiati". Questo è diventato il nostro tag point, per cui il TAGteach phrasing è diventato nel secondo video:
Le Istruzioni sono: “Punta del piede sulla linea”
Il tag point è: “Appaiati”


Come si può vedere, dopo un momento di elaborazione il comportamento è stato emesso correttamente. E bastata questa breve sessione per rendere stabile il comportamento. Questi risultati possono essere raggiunti grazie alla cura con la quale il TAGteach prevede vengano formulate le istruzioni per gli allievi che si concentrano, fanno pratica ed imparano solo pochi, ma fondamentali dettagli.




IL TAGteach

Luca Canever

Gli insegnanti o gli allenatori, possono venire incontro alle esigenze di ciascun studente attingendo alla loro esperienza personale, competenza, abilità tecnica e ad un'ampia gamma di altri “attrezzi”. Il TAGteach è un potente, innovativo strumento che fonda le sue radici nelle leggi dell'apprendimento, ed ha il suo punto di forza nel dividere in piccoli segmenti il processo d'insegnamento e nell'uso dello shaping (modellamento), attraverso l'uso del rinforzo positivo.
 
TAG è un'acronimo che sta per Teaching with Acoustical Guidance (Insegnamento audio assistito) e prevede l'uso di un segnale sonoro per indicare la risposta corretta.
TAG fa riferimento un suono distintivo emesso per segnalare o “taggare” il momento esatto nel quale un comportamento obiettivo viene correttamente eseguito. Questo suono diventa una sorta di di segnale acustico “binario”, che viene velocemente elaborato dal cervello. Un TAG significa “Sì”, la sua assenza significa “prova di nuovo”. L'allievo, non deve più concentrarsi su una estenuante analisi mentale(di quello che gli sta dicendo l'insegnante) mentre sta tentando di imparare qualcosa di nuovo; magari movimenti particolarmente complicati. L'immediatezza e la chiarezza della risposta (TAG) consente all'allievo di formarsi un'esatta immagine mentale del movimento o della posizione che gli viene richiesta.

Il TAG mi aiuta a crearmi un'immagine nel cervello, così posso trovare da sola la corretta posizione” (11 anni, ballerina).

I “tag point” sono singoli elementi di un’azione o posizione desiderata (e richiesta). Gli allievi ricevono un TAG (il suono) quando i tag point vengono correttamente eseguiti.
I tag point possono variare da insegnante ad insegnante e da studente a studente a secondo dello stile d'insegnamento, e delle necessità di ciascun studente.
Gli insegnanti preparano lo studente al successo, approntando tag point raggiungibili, ed alzando i criteri in piccoli passi. Poiché i criteri per il successo sono il conseguimento dei tag point e non l'intera perfetta esecuzione, gli studenti hanno facilmente successo; questo permette di ridurre la frustrazione aumentando nel contempo la confidenza, la soddisfazione e la gioia per entrambi: insegnanti ed allievi.
In ogni caso un unico tag point viene “lavorato” di volta in volta e lo studente non riceve correzioni per i suoi errori. Le correzioni verbali sono, di fatto, inutili ed impediscono il processo di apprendimento: dal momento che ci si concentra su un solo comportamento è molto semplice per chi impara fare un'autoanalisi nel caso in cui non avesse ricevuto il TAG. L'allenatore è sollevato dall'incombenza di dover fare numerose correzioni e può lavorare con efficacia verso il risultato finale.
Facciamo un esempio. Il preparare lo swing del golf può prevedere tag point per la presa, la posizione del corpo, il piazzamento dei piedi e la posizione della mazza. I componenti dello swing possono essere tag point per le mani e per la posizione della mazza all'inizio e alla fine dello swing. Altri tag point possono essere per la posizione di braccia e gambe e per lo spostamento del peso durante l'esecuzione del colpo. Con un principiante solo una piccola serie di tag point vengono definiti ed eseguiti singolarmente. Con giocatori più avanzati, si può fare una valutazione della qualità del colpo e i tag point vengono inseriti per correggere piccole sbavature tecniche.
Il TAGteach utilizza una specifica tecnica di enunciazione che presenta esattamente cosa l'insegnante/allenatore sta chiedendo allo studente, in un modo chiaro e positivo. Ricordate, Il TAG (il suono) dice allo studente cosa ha fatto di giusto. “Il TAGpoint è: toccati l'orecchio”, nell'istante in cui lo studente tocca il suo orecchio, sente il TAG. Il feedback è assolutamente immediato.
Frasi tipo "Ok, meglio la prossima volta" e "meglio, ma..." sono eliminate. Gli studenti corrono dai loro genitori gridando "ho avuto 37 TAGS. Ho fatto giusto 37 volte!!!".

  "Gli allenatori possono dirti cos'hai sbagliato, ma il TAG ti dice sempre quello che hai fatto giusto" (8 anni, ginnasta). 

RINFORZO POSITIVO E SISTEMI DI RICOMPENSA

Forse la cosa più seducente del TAGteach è il potere del rinforzo. Se l'informazione fornita con il TAG è spesso sufficientemente rinforzante per un adulto, contare e ”collezionare” TAG da scambiare con caramelle, gioco o perline (o qualsiasi altra cosa che “piace”), può aggiungere motivazione negli studenti più giovani. Ragazzi delle superiori possono voler scambiare i loro TAG con un “finire prima l'allenamento il venerdì sera”. L'idea alla base sta nel portare creatività e divertimento nel processo di apprendimento. Il TAGteach è interattivo!
Con il TAGteach gli studenti acquisiscono molto di più che un semplice ruolo di “recettori” nella loro educazione. Diventano, piuttosto, una parte cruciale e creativa del processo: definendo e sviluppando criteri e progressioni, ideando sistemi di ricompensa, osservando e rinforzando i loro compagni.

"Il TAGteach ma aiuta a capire un'esercizio; è come una lampadina che si accende nel mio cervello" (Campione di ginnastica a corpo libero). 
  
PEER TAGGING (TAGteach tra compagni)

L'atto del "taggare" (tagging) da la possibilità di costruire una situazione nella quale gli atleti possono taggarsi a vicenda, permettendo all'allenatore di sviluppare un allenamento mentale e una strategia di gestione dei suoi atleti, completamente differente. Gli studenti imparano ad osservare le azioni corrette nei loro partners, mentre allo stesso tempo praticano mentalmente gli stessi tag point. Gli studenti diventano immediatamente responsabili ed orgogliosi.
C'è un ulteriore vantaggio nel Peer tagging: mentre gli studenti sono impegnati tra di loro, l'insegnante è libero di dare attenzione mirata agli studenti che ne hanno più bisogno, senza arrestare il lavoro del resto del gruppo.
 
Ho allenato Calcio per 9 anni e non li ho mai visti applicare questa intensa attenzione, senza che io dovessi sbraitare o usare il fischietto” (Allenatore di Calcio, Canada). 

NASCITA DEL TAGTEACH

Di Joan Orr
Joan Orr è una scienziata, esperta nel comportamento ed è stata, insieme a Theresa McKeon e Beth Wheeler una delle ideatrici del TAGteach. Joan è impegnata nello sviluppo di tecniche per la prevenzione dell’aggressività nei cani. Suo è il programma “Be a tree” sviluppato per i bambini. Per saperne di più su Joan e il suo lavoro: http://www.doggonesafe.com/


L’allenatrice di Ginnastica Artistica Theresa McKeon aveva imparato l’uso del clicker facendo pratica grazie al suo cavallo “indisciplinato”. Ha poi pensato che l’acuto suono del clicker potesse essere utile per segnalare alle proprie allieve, durante i loro esercizi acrobatici, nel momento in cui la voce era, semplicemente, troppo lenta.  Theresa inviò un messaggio sui suoi esperimenti con le ginnaste sul forum online del KPCT –Karen Pryor Clicker Training-. Il messaggio fu notato da Karen. 
Theresa non aveva ricevuto nessun sostegno per la sua strana attività né dalla direzione della palestra dove lavorava e nemmeno dai suoi colleghi allenatori; cambiata casa e spostatasi dalla Florida al Nord Carolina, Theresa si trovò riluttante a mostrare ed usare il clicker nel suo nuovo posto di lavoro. Nel frattempo, in Canada, avevo scoperto il Clicker e stavo educando cani, e poi conigli, e gatti, in questo modo. Credevo che questo metodo potesse risultare molto utile con le atlete di Ginnastica ritmica delle Para-olipiadi che allenava l’insegnate di mia figlia. Ritenevo, però, che fosse una cattiva idea di “sperimentare” per prima con le atlete delle Para-olimpiadi, così mandai a Karen un messaggio chiedendole se fosse a conoscenza di qualcuno che stava usando il Clicker Training con le ginnaste. Karen si ricordò del post di Theresa così io e lei ci mettemmo in contatto via mail e per telefono. Facemmo un piccolo studio nell'Autunno del 2002 per vedere se il Clicker Training potesse essere effettivamente d’aiuto con le ginnaste, e scoprimmo, naturalmente, che sì, aiutava! (…)

Decidemmo che ci voleva un nuovo nome, visto che la faccenda si stava evolvendo in qualcosa di più che semplice Clicker Training per persone. Allo stesso tempo alcuni genitori cominciarono ad avere da ridire sul fatto che i loro “figlioli” venissero “addestrati” come cani. Fatto piuttosto ironico, se si pensa che il clicker training è molto più “umano” dei metodi di addestramento tradizionali. Così inventammo il nome di TAGteach dove TAG sta per Teaching with Acustical Guidance (insegnamento Audio-Assistito). I genitori pensarono che questa NUOVO TAGteach fosse una cosa straordinaria. Cominciarono addirittura a prenotare per i “figlioli” lezioni extra (e private) di TAGteach.

Nella primavera del 2003 Theresa e sua figlia Katie lasciarono gli agi del Nord Carolina per venirci a trovare nelle lande selvagge del Canada. Questa visita fu il nostro primo incontro faccia a faccia da quando avevamo cominciato a lavorare insieme l’autunno precedente. Durante questa visita e le molte altre che seguirono fra Canada e Nord Carolina, abbiamo taggato insieme ogni ragazzo che ci capitava a tiro… Ginnaste, giocatori di pallavolo, gli atleti per Para-olimpiadi, golfisti, giocatori di pallacanestro, cheerladers, saltatori in alto e in lungo… Non aveva nessuna importanza che noi non conoscessimo nulla dello sport che stavamo insegnando; ci serviva solo un allenatore che ci spiegasse, o foto e video che ci illustrassero il modo corretto. Theresa stava taggando le sue ginnaste con splendidi risultati, ma tutta la “Cultura della Palestra” non era favorevole al TAG. Avevamo bisogno di una persona che ci permettesse di implementare il TAGteach attraverso tutta l’organizzazione, da cima a fondo: solo in questo modo avremmo potuto dimostrare quali fossero le reali possibilità.
Qui fa la sua comparsa in scena Beth Wheeler… Beth e Theresa erano state compagne di stanza al College e Theresa era sicura che Beth avrebbe accettato questa nuova sfida. Beth si entusiasmò subito al TAGteach e ci invitò al suo Campo estivo di Danza del 2003 e ci diede libero accesso a tutti gli studenti. Ci venne un colpo! Avevamo la possibilità di raffinare ancor più le nostre tecniche. Beth inserì completamente il TAGteach nel suo studio di danza, “A Dancer’s Dream” ed era eccitata dal miglioramento delle peformance, dalla maggiore felicità dei suoi ballerini e del livello complessivo della sua scuola.
Anche la grande Karen si unì a noi per il Campo estivo di danza: questo fu il nostri primo incontro e l’inizio di una splendida amicizia. Karen e il Presidente della KPCT, Aaron Clayton, ci invitarono alla prima Clicker Expo dove presentammo il TAGteach a un pubblico composto da Karen, Aaron e forse altre quattro persone, tutti relatori alla Clicker Expo. Nel 2004 tenemmo i primi due Seminari sul TAGteach, il primo alla scuola di danza di Beth Wheeler, e il secondo al Bentley College di Boston, co-tenuto con la KPTC. Più tardi, nello stesso anno fu fondato il TAGteach International.
Da allora abbiamo tenuto seminari n tutto il mondo e ci sono più di 400 TAGteachers in nove paesi diversi. “Mi avete cambiato la vita” è il commento che sentiamo più spesso dai nostri partecipanti. Abbiamo imparato molto dalle innumerevoli ore di Tagging e dalla tante persone che hanno partecipato ai nostri seminari. Abbiamo raffinato e migliorato le nostre tecniche a tal punto che il TAGteach si è sganciato dal Clicker Training. Il TAGteach, inizato come una tecnica per ragazzi e sport, viene ora usato dagli adulti nel mondo del lavoro, per migliorare competenze lavorative e manageriali e in infinite altre applicazioni. In sostanza ogni tipo di insegnamento ed apprendimento può trarre beneficio dall’incamerare il TAGteach. Siamo profondamente grati a tutti coloro che per primi ci hanno permesso di sperimentare su sé stessi e sui loro bambini: queste persone hanno preso quello che avevamo da insegnare loro e ci hanno aiutato a trasformarlo in qualcosa ancora migliore.

Nel  video Theresa sta taggando il primo gruppo di ginnaste di sempre! Il TAGpoint è: “spalle sulle orecchie”. Le atlete ricevono il TAG nella preparazione del salto, quando le loro mani colpiscono il pavimento e di nuovo nella posizione verticale di chiusura. Possono ricevere più TAG nella stessa sequenza, ma il TAGpoint di per sé è esattamente lo stesso ogni volta. L’ultimo è il più facile, ma osservate come si sforzano di aggiustare la propria posizione per poter ricevere il TAG.(…) Vedete anche come questa metodologia elimina il continuo parlare dell’allenatore: atlete ed allenatrice possono focalizzarsi su una cosa alla volta e lasciare che l’apprendimento segua di conseguenza, da solo.


venerdì 17 febbraio 2017

PLAN, TAG, WOOP (un intervento comportamentale)

Luca Canever
Primavera 2017

Mio figlio ha nove anni. Da un po’ di tempo a questa parte, ha iniziato a mangiarsi le unghie. Questo comportamento avviene principalmente a scuola e, ogni tanto, a casa (specialmente davanti alla televisione). Se a casa è possibile fermarlo con un gentile richiamo, a scuola questo non è–ovviamente- possibile: noi genitori non possiamo stare tutto il giorno in classe. La frequenza di questo comportamento è diventata forte abbastanza da averlo trasformato in una abitudine.

Le abitudini sono un tipo di comportamenti che eseguiamo tutti i giorni (su questo argomento suggerisco la lettura de “Il potere delle abitudini” del vincitore del premio Pulitzer Charles Duhigg). Abbiamo l’abitudine di respirare, camminare, parlare, scrivere e così via. Ogni singolo comportamento che riusciamo a compiere senza sforzo e senza impegno cognitivo è un’abitudine. Le abitudini sono un buon esempio di un comportamento adattivo: ci sono cose che dobbiamo fare “senza pensarci”, mentre –magari- stiamo facendo qualcosa di diverso. Questa caratteristica può creare qualche problema nel caso di comportamenti non desiderabili. Cosa possiamo fare se – effettivamente- non siamo in grado di realizzare cosa stiamo facendo? Che strumenti posso dare a mio figlio per aiutarlo a rendersi conto che si sta –effettivamente- mordendo le unghie?
Dopo un po’ di pensare ho preparato un piano.

PUNTO 1. TAGeach

Per iniziare ho avuto bisogno di fornire a mio figlio un chiaro comportamento che fosse anche facilmente eseguibile. Un comportamento che lui potesse facilmente riconoscere come eseguito. Dal momento che il TAGteach consegna le informazioni in maniera positiva (dando a chi impara un comportamento da fare), “Non mordere le unghie” è diventato: ”Mani in tasca”. “Mani in tasca” è facile da riconoscere perché il bambino sa "riconosce" se ha le mani in tasca o no ed offre uno specifico comportamento da fare. Le mani possono solo essere dentro o fuori le tasche. Non c'è area grigia in mezzo, spazio per l'incertezza. Avere messo le mani in tasca significa aver avuto successo: il rinforzo viene da questa consapevolezza di successo.

PUNTO 2. WOOP

WOOP è un protocollo per la modifica del comportamento introdotto dalla professoressa Gabrielle Oettingen in: "Rethinking Positive Thinking". Si tratta di un sistema educativo che fa uso di brevi frasi e che si focalizza su:
·         Desiderio (Wish: cosa vogliamo ricevere)
·         Risultato (Outcome: cosa succederà quando avremo ciò che desideriamo)
·         Ostacolo (Obstacle: cosa ci impedisce di raggiungere il nostro desiderio )
·         Piano (Plan: cosa fare quando incontriamo l’ostacolo).
Per mio figlio il WOOP è stato il seguente:
·         Desiderio: Mani e unghie in ordine
·         Risultato: Mani forti per il Basket
·         Ostacolo: Mi mordo le unghie
·         Piano: quando mi accorgo di voler mordere le unghie allora metto le mani in tasca
Si possono facilmente vedere i punti in comune tra il protocollo WOOP e il TAGteach.
Entrambi:
·         Si focalizzano su uno specifico-facile da fare comportamento
·         Informano con frasi brevi
·         Rinforzano il comportamento target con un immediato feedback (mio figlio “riconosce” quando ha lo stimolo a mordersi le unghie e usa lo stimolo per un comportamento alternativo (mettere le mani in tasca) che, come già detto, è auto rinforzante.

PUNTO 3. IL TAGULATOR (modificare gli antecedenti)

L'astuccio con il WOOP e il tagulator
Ho scritto il protocollo WOOP su un biglietto di carta e l’ho attaccato con lo scotch all'astuccio: L’astuccio è un oggetto che è sempre sopra il banco, così diventa un avviso permanente di cosa fare. Come tocco finale ho attaccato all’astuccio un tagulator, per dare a mio figlio un riscontro immediato sui suoi progressi, un’opportunità per tener traccia dei propri successi e un’occasione per condividere con la sua famiglia i risultati conseguiti.

HA FUNZIONATO?

Primo giorno: appena tornato a casa da scuola, mi ha detto (ridendo) che la “roba” attaccata al suo astuccio era: “Ridicola! I miei compagni sono venuti a chiedermi del tagulator e a vedere cosa c’era scritto sul biglietto. E’ solo ridicolo!”
Io:” Ha funzionato?”
Lui: “Oh sì!”(con orgoglio):”I tirato giù sei perline e ho morso solo una volta.”
Io: “Fantastico! Ottimo lavoro! E ti è piaciuto?”
Lui: “Oh, sì!”
Secondo giorno: ha tirato giù due perline e ha morso una volta
Terzo giorno: dieci perline giù, niente mordere.
Quarto giorno: abbiamo deciso che era tempo di festeggiare! Anche se ancora corte, abbiamo tagliato tre unghie: Come ulteriore rinforzamento abbiamo ricalcato le sue mani con un pennarello su di un foglio e abbiamo segnato quali unghie erano state tagliate. Non appena tutte le unghie delle mani saranno state tagliate ordineremo uno joystick speciale per giocare a Minecraft sul PC.

(Resoconto odierno: nessuna perlina giù, niente mordere…. Abbiamo stabilito una nuova abitudine?).

Anche se è passata solo una settimana, sono piuttosto sicuro che questo protocollo abbia funzionato. Stiamo sicuramente stabilendo delle nuove abitudini nel mentre in cui le vecchie vanno in estinzione: Ritengo che questa sia la parte che lavori meglio: fondere insieme TAGteach e WOOP ci consente di rinforzare comportamenti obiettivo e di dare a chi sta imparando gli strumenti necessari per aumentare la loro consapevolezza sui comportamenti problematici. Una istruzione molto semplice da seguire che usa la formula:”SE…. ALLORA….” fa in modo che i comportamenti desiderati possano venire rinforzati anche in assenza del marker.
Un ultimo suggerimento: allievi e ragazzi più grandi possono trovare più rinforzante decidere da soli come formulare il WOOP. Anche mio figlio avrebbe potuto farlo, ma  ho semplicemente fatto quello che mi sembrava più giusto; ha funzionato! Di sicuro coinvolgere chi impara nelle decisioni e nelle strategie che riguardano il loro imparare è la strada maestra da percorrere.


COS’E’ IL TAGTEACH?


Il TAGteach (TAG sta per Teaching with Acoustical Guidance ovvero Insegnamento Audio Assistito) è una nuova, innovativa metodologia per insegnare in rapida crescita e diffusione in tutto il mondo. Le sue applicazioni spaziano in campi anche molto differenti tra di loro: dallo sport al lavoro, dalla scuola alle pratiche chirurgiche. Utilizzando il TAGteach ogni dettaglio di un comportamento o di una serie di comportamenti (per es. il dritto nel gioco del tennis) possono venire insegnati in maniera positiva, rinforzante, e -cosa molto importante- in minor tempo. Peculiare della metodologia, che da questo prende il suo nome, è l’utilizzo di un marker sonoro che fornisce allo studente un chiaro feedback sul successo ottenuto nell'emissione corretta di un comportamento target.

giovedì 29 settembre 2016

A PROPOSITO DI COMPORTAMENTO

Luca Canever
TAGtech Faculty
Settembre 2015

Il TAGteach, come ogni tipo di insegnamento, agisce sul comportamento di un organismo. In questo articolo vedremo come questo processo avviene.
In primo luogo diamo la nostra definizione di comportamento. Con il termine "Comportamento"facciamo riferimento a qualsiasi risposta agli stimoli ambientali venga compiuta od emessa da un organismo nel corso della sua esistenza. Possiamo dividere i comportamenti che emettiamo in tre grosse categorie.

  • Comportamenti emessi intenzionalmente: come aprire il rubinetto per riempire un bicchiere d’acqua o come pensare a cosa mangeremo a pranzo. Anche il pensiero rientra nei comportamenti in quanto si tratta sempre di una risposta emessa in base a determinati stimoli esterni (passare davanti al supermercato ci fa pensare a cosa abbiamo in frigorifero) o interni (lo stimolo della fame che ci fa fermare al supermercato): entrambe gli stimoli inducono una risposta alla quale ci riferiamo come comportamento. Questi stimoli agiscono come antecedenti del comportamento: avvengono prima.
  • Comportamenti che emettiamo senza essere consapevoli di quello che stiamo effettivamente facendo, ma che, a differenza dei riflessi abbiamo imparato durante la nostra vita. Per esempio camminare. E’ questo un comportamento che avviene -quasi- sempre senza grande sforzo cognitivo, in altre parole non dobbiamo prestarvi troppa attenzione. Camminare è uno di quei molti comportamenti che una volta appressi vengono sepolti nel nostro sub conscio: i vari muscoli ed organi coinvolti nel movimento vengono attivati in modo automatico dal cervello.
  • Comportamenti di autoregolazione corporea che sfuggono al controllo del conscio ma che sono funzionali per conservare il benessere generale dell’organismo. Sudare perché fa caldo o diventare rossi per una forte emozione possono essere esempi di questa categoria. In questa categoria rientrano anche quelli che chiamiamo riflessi: sono comportamenti innati, che non devono essere appresi.
Gli effetti che gli stimoli sia interni che esterni hanno sugli organismi sono stati oggetto di studio a partire dalla fine dell’800. Fra tutti ricordiamo i due principali protagonisti: Ivan Pavlov e B. F. Skinner.

Pavlov, scienziato russo, si concentrò sulla particolare categoria di comportamenti dei riflessi; ovvero comportamenti che compiamo senza intenzionalità (rientrano nella nostra terza categoria): tipo starnutire a causa della polvere. La polvere agisce come stimolo sullo starnuto, ma noi non abbiamo imparato a starnutire, si tratta di un comportamento innato. Pavlov scoprì (con il celeberrimo esperimento della campanella e del cibo per i cani) che era possibile condizionare la risposta dell’organismo anche a stimoli che precedentemente non sollecitavano nessuna risposta. Se soffiamo negli occhi a una persona questa li chiuderà. Ma, se prima di soffiare facciamo suonare un fischietto, e condizioniamo questa catena: Fischietto - Soffio d’aria, il fischietto assumerà per l’organismo sottoposto al condizionamento lo stesso valore del soffio d’aria. L’organismo al suono del fischietto chiuderà gli occhi emettendo la stessa risposta riflessa precedentemente riservata solo al soffio. Questo tipo di condizionamento viene definito classico o rispondente. In questo tipo di condizionamento l’organismo non emette nessuna risposta volontaria, sono i suoi riflessi a rispondere involontariamente agli stimoli.

A differenza dei rilfessi, i comportamenti che regolano le risposte apprese dagli organismi furono oggetto a partire dagli anni trenta del ’900 degli studi di B. F. Skinner, il quale scoprì che un comportamento viene appreso in base alle sue conseguenze. Se premere una leva fa arrivare del cibo, l’animale tenderà, se affamato, a ripetere l’azione che gli ha fatto guadagnare il cibo. Se tenere il braccio in determinato modo risulterà in un numero maggiore di canestri, questo comportamento verrà emesso con maggiore frequenza. Questo tipo di condizionamento si chiama operante: la conseguenza del comportamento agisce come un rinforzo: il comportamento avverrà con maggiore o minore frequenza . Il termine "operante" fa riferimento a tutti i comportamenti (più o meno simili) ma che hanno lo stesso impatto sull'ambiente, in altre parole lo modificano allo stesso modo. Per esempio ci sono diversi modi con i quali posso aprire una porta: con la mano destra o la sinistra, dipende se ho qualcosa in mano, dipende dalla maniglia eccetera eccetera. Ma tutti i comportamenti che hanno come conseguenza la porta aperta (modifica dell'ambiente) fanno parte della stessa categoria di operanti.
Parlando di TAGteach e dello strumento particolare impiegato dalla metodologia, il taggeer che con il suo feedback sonoro segnala immediatamente l’emissione di un comportamento corretto, è interessante puntualizzare cosa regola l’apprendimento. Skinner scoprì che esiste una catena ben definita tra emissione di un comportamento e il successivo apprendimento che può essere definito come il "conoscere -da parte dell’organismo- di quale comportamento sia opportuno emettere. dati determinati stimoli ambientali antecedenti". Detta con un esempio: a scuola impariamo che il comportamento che verrà rinforzato in presenza dello stimolo antecedente costituito dalla maestra che ci chiede: "Quanto fa due più due?" è rispondere: "Quattro!" L’apprendimento avviene quando sappiamo quale comportamento è funzionale emettere in presenza di precisi e determinati stimoli, nel nostro esempio impariamo QUANDO sappiamo verrà rinforzato dire: "Quattro". Una volta avvenuto l’apprendimento lo stimolo antecedente diviene uno stimolo discriminativo il quale indica all'organismo quale comportamento verrà rinforzato (il "Quanto fa 2+2" sollecita la risposta "4" e non: "6"). Come è facilmente intuibile, l’apprendimento viene facilitato se esiste una forte relazione tra antecedente, comportamento e conseguenze. Prima la maestra ci dice: "Bravi!" dopo aver risposto alla sua domanda più facilmente impariamo che 2+2 fa 4.
Citando Skinner:
"L’organismo deve essere stimolato dalle conseguenze del suo comportamento affinchè l’apprendimento possa avvenire. L’apprendimento dipende anche dal tipo, dalla quantità e dall’immediatezza del rinforzo".

Questo aspetto è basilare nella metodologia del TAGteach. Usando il tagger è possibile annullare l’intervallo tra comportamento e rinforzo ottenendo una forte relazione. I comportamenti vengono appresi con maggiore velocità e in maniera più profonda. Inoltre gli allievi hanno una esperienza maggiormente positiva dal momento che il tagger convoglia solo informazione positiva: "Sì, quello che hai fatto è corretto". Inoltre il tagger è estremamente più preciso rispetto alla voce che può cambiare durante la giornata o con l’umore e che -soprattutto- può essere caricata di indesiderati significati sociali.
Per avere un esempio della velocità d’apprendimento sviluppata nell’utilizzo del TAGteach vi invitiamo a vedere il nostro video più famoso: insegnare il salto in alto. Un apprendimento che solitamente avviene nel corso di uno o due anni qui è stato concentrato e distillato in venti minuti di training.

Cos'è il TAGteach?

Il TAGteach (TAG sta per Teaching with Acoustical Guidance ovvero Insegnamento Audio Assistito) è una nuova, innovativa metodologia per insegnare in rapida crescita e diffusione in tutto il mondo. Le sue applicazioni spaziano in campi anche molto differenti tra di loro: dallo sport al lavoro, dalla scuola alle pratiche chirurgiche. Utilizzando il TAGteach ogni dettaglio di un comportamento o di una serie di comportamenti (per es. il dritto nel gioco del tennis) possono venire insegnati in maniera positiva, rinforzante, e -cosa molto importante- in minor tempo. Peculiare della metodologia, che da questo prende il suo nome, è l’utilizzo di un marker sonoro che fornisce allo studente un chiaro feedback sul successo ottenuto nell'emissione corretta di un comportamento target. Con questo articolo ci proponiamo di illustrare alcuni aspetti della metodologia, sugli effetti che può avere e su quali aspetti della nostra quotidiana può avere impatto.

Vi invitiamo a visitare il nostro sito per ulteriori informazioni ed approfondimenti sul TAGteach: www.tagteachitalia.co

venerdì 10 luglio 2015

TAGteach: una LEGO esperienza

Luca Canever
TAGteach Faculty
Luglio 2015

L'insegnamento non è riempire le menti degli studenti con nuove informazioni, ma è liberare spazio  necessario al loro apprendimento.

I bambini (di età compresa tra 7-12) stanno tranquillamente guidando lungo le strade della Seat Traffic School, all'interno del parco di divertimenti Legoland a Billund (Danimarca). Qui ci sono strade, incroci, un distributore di benzina e un autolavaggio. Ci sono una ventina di piccole auto elettriche che sembrano essere fatte con i famosi mattoncini. Nessuno dei piloti sta parlando, urlando o strillando. Il silenzio lungo le corsie è assoluto ... Fuori dalle recinzioni i genitori stanno a guardare, videoregistrando e urlando istruzioni di cui i bambini non hanno assolutamente bisogno. (La Traffic School è un'attrazione presente in quasi (tutti?) resort Legoland del mondo. Ecco un video d’esempio.)

A SCUOLA GUIDA 

Le lezioni di guida richiedono meno di tre minuti: i bambini vengono da diverse nazioni, le istruzioni sono soprattutto visive (con qualche aiuto da parte dei genitori per la traduzione, se necessario). Il loro istruttore parla di fronte ai ragazzi, mentre punta in dito ad alcuni dei cartelli stradali più comuni (incrocio, stop, senso unico….) posti alle sue spalle. Spiega ai piloti in erba il funzionamento dei due pedali che troveranno in auto e su come segnalare quando intendono girare (braccio teso in fuori esattamente come dovrebbero fare i ciclisti). In sintesi, i nuovi piloti hanno quattro comportamenti su cui concentrarsi (nel TAGteach li chiamano: "focus point"):
  • due segnali per i cambi di direzione (braccio sinistro o destro teso in fuori = due focus point) 
  • come far funzionare le macchine con i pedali (blu = acceleratore; rosso = freno = due focus point). Da qui i bambini sono da soli. Hanno quattro focus point su cui contare per imparare ad interagire con il loro nuovo ambiente: guidare l’auto nell’ora di punta.

IL NUMERO MAGICO

 Nello stesso momento il nostro cervello è in grado di elaborare da cinque a sette blocchi di informazioni(Miller, 1956: "The magica number seven..."); tradotto in altre parole, possiamo focalizzare la nostra memoria di lavoro (cioè "prestare attenzione") ad una piccola quantità di informazioni. Questa affermazione è particolarmente vera quando stiamo apprendendo nuove competenze e abbiamo la necessità di concentrarci sul compito che ci aspetta. Al fine di raggiungere questo obiettivo, dobbiamo chiudere tutte le circuiterie cerebrali non necessarie (come, per esempio, parlare o ascoltare le grida dei genitori al di là del recinto) e "travasare" la nostra attenzione su quello che stiamo imparando. Questo è esattamente  quanto avviene dentro i cervelli dei bambini 'nella scuola guida di Legoland: sono silenziosi perchè stanno imparando. Le loro energie cognitive sono necessarie altrove.

TAGteach: COSTRUIRE COMPETENZE MATTONE SU MATTONE


Nel TAGteach siamo familiari con questo processo e cerchiamo di assecondarlo applicando il protocollo previsto dalla metodologia.
Dopo aver trasmesso le informazioni, non è più permesso parlare. La frase: "il tag point è::" lascia al discente la responsabilità di affrontare il compito. L'assenza di linguaggio verbale lascia spazio per un efficace apprendimento ad alta velocità. Il tag point è un’azione unica e facile da realizzare (ad esempio: "premi il pedale del blu"). Queste informazioni sono strutturate in modo tale da non riempire i cervelli degli studenti, e di fare spazio al compito della memoria di lavoro: imparare. Come detto la memoria di lavoro è in grado di processare da cinque a sette blocchi di informazione per volta. Essa processa tali pezzi rendendoli disponibili per le aree neo-corticali del cervello in cui vengono prese le decisioni effettive su come comportarsi ("devo girare a destra, cosa devo fare?")
 Ma non è finita qui. Un altro compito fondamentale della memoria di lavoro è quello di passare le informazioni sul comportamento, l’ambiente e le conseguenze che il comportamento ha avuto, (la catena che, nel comportamentismo è nota come ABC: Antecedent - Behavior -Consequences) alla memoria a lungo termine. In altre parole la memoria di lavoro è dove si impara, la memoria a lungo termine è dove si ricorda. Se la memoria di lavoro è satura d’informazioni il passaggio alla memoria a lungo termine diventa lento e inefficiente. Semplicemente, non impariamo con la stessa efficacia. Se siamo circondati da troppi stimoli, o se ci parlano troppo, facciamo molta più fatica a ricordare e fare quello che dobbiamo. 

NON E’ UN RING! 

Tutto ciò detto, potrebbe sembrare che possiamo lasciare i nostri discenti da soli mentre stanno imparando. Come insegnanti potremmo semplicemente buttare tutte le informazioni che riteniamo necessarie per gli studenti: "Questo è il compito, questo è come si suppone lo eseguiate ora andate e imparate!" Naturalmente questo approccio porterà fallimento e frustrazione con pochi studenti, che realmente riescono ad imparare e la maggior parte di loro che -semplicemente- rinunciano, a causa della mancanza di rinforzo positivo conseguenza diretta di questa impostazione nell'apprendimento.
Di per sé la frustrazione non è una cattiva notizia per l'apprendimento. Quando impariamo siamo davvero frustrati; si potrebbe dire che si impara perché c’è della frustrazione. Siamo frustrati quando andiamo in bicicletta? Certo che no, ma sono sicuro che non eravamo calmi e fiduciosi durante le nostre prime lezioni. Avevamo paura, eravamo impacciati, siamo caduti, ma ci siamo rialzati perchè... era così bello!
Dare agli studenti un solo pezzo di informazione (il tag point), o quattro (come l’istruttore di Legoland) fornisce la giusta quantità di frustrazione che porta a rafforzare l'apprendimento. Il fatto che i guidatori in erba fossero silenziosi è indice di frustrazione, quella giusta quella che ci fa focalizzare su quello che deve essere fatto. Il valore aggiunto fornito dal TAGteach è l'attenzione esclusiva su ciò che vogliamo che accada, e l'uso del tagger con il suo feedback perfettamente a tempo sul comportamento. Gli studenti imparano più velocemente e meglio, perché:
  • alla loro memoria di lavoro è consentito sia elaborare che passare le informazioni alla memoria a lungo termine;
  •  solo le informazioni utili sono fornite perché il tag point indica ciò che deve accadere (non ci sono informazioni utili nel dire: "non saltare") 
  • il feedback del tagger fornisce un rinforzo costante e positivo al comportamento che viene appreso e, di nuovo, rafforza il processo di allocazione delle nuove esperienze nella memoria a lungo termine: Ricordiamo meglio quindi impariamo meglio. 

RIGUARDO IL TAGteach:
Il TAGteach è una nuova metodologia didattica in rapida crescita, utilizzata in molti campi diversi. Con il TAGteach ogni singolo dettaglio dei componenti di un comportamento (es: il dritto a tennis) -non importa quanto piccoli- possono essere insegnati e padroneggiati in modo positivo e rinforzante. Peculiare della metodologia è l'uso di un dispositivo (il tagger) che offre un suono chiaro per lo studente quando un comportamento obiettivo è eseguito correttamente.
Il Focus Point: Nel TAGteach lo specifico comportamento che ricever il suono del tagger come conferma dell'avvenuta esecuzione si chiama "tag point". Il Focus Point è esattamente la stessa cosa, ma la corretta esecuzione non riceve il suono del tagger. Si usa il focus point quando ormai chi impara è in grado di fare da sè, senza aver bisogno della costante sorveglianza dell'insegnante

Per informazioni sui nostri prossimi eventi e sul TAGteach:
www.tagteachitalia.com

venerdì 22 maggio 2015

DATEGLI QUALCOSA DA FARE!

Luca Canever
Maggio 2013
A SCUOLA 

Da qualche tempo in una delle mie classi di prima media, è arrivato J.; un nuovo alunno con problemi di iperattitivà, di attenzione e di comportamento (con diagnosi ADHD). Non appena sono stato in grado di individuare il giusto rinforzatore per lui, sono stato anche in grado di rinforzare "buoni" (dal mio punto di vista d’insegnante) comportamenti, quali lo stare seduto, scrivere o guardare cosa viene scritto alla lavagna. Dopo una prima ora di pratica, J. ha capito il significato del taggere e ha iniziato ad esibire questi comportamenti in modo sempre più continuo. Dopo alcuni giorni e alcune sessioni insieme a me e ai suoi compagni mi è rimasto un problema ancora da risolvere, il che ci porta allo spunto dal quale è nato questo articolo. 

TRANSIZIONI 

Con il termine "transizioni" faccio riferimento a quei momenti in cui si passa da una attività all'altra
 e si deve aspettare prima di iniziare che tutto e tutti siano pronti. "Aspettare" per un insegnante significa che gli alunni rimangano al posto loro assegnato, ragionevolmente in silenzio, mentre ci si prepara. "Aspettare" significa anche saper attendere mentre l’insegnante è impegnato ad aiutare un compagno. "Aspettare", è un comportamento che, come potete immaginare, J. non è in grado di fare. Nelle pause i problemi di J. -letteralmente- esplodono. Lui salta per l’aula, insulta e picchia i compagni e lancia oggetti, quando non scappa in bagno per arrampicarsi sopra i sanitari. Quanto di buono era stato fatto nel periodo precedente si dissolve in un attimo. Perché?

COMPORTAMENTO 

Un sasso non si "comporta".
La mia idea anche riguardo a queste esplosioni, è che, in quanto esserei viventi dobbiamo (per essere -appunto- "viventi") fare qualcosa o, se preferite, comportarci. E’ quello che ci distingue da un sasso. Il sasso non si "comporta", un essere vivente, per quanto semplice possa essere sì. J. manifesta la sua vitalità (nel senso di "essere vivo") con comportamenti che talvolta possono essere problematici se il ragazzo viene lasciato libero di scegliere da solo dove trovare il rinforzo (dal momento che non è in grado di trovare sufficentemente rinforzanti i "normali" comportamenti" che si esibiscono quando si aspetta. Il TAGteach aiuta J. a scegliere rinforzi che siano più compatibili con la normale gestione di una classe di ragazzi. Desidero essere molto preciso su questo punto: l’uso del tagger non "costringe" J. a stare seduto; l’uso del tagger fornisce a J. le motivazioni necessarie per scegliere di rimanere seduto. Secondo me, i "comportamenti problematici" altro non sono che la ricerca autonoma di rinforzamento dall'ambiente. Essendo autonoma (ovvero autogestita) questa ricerca può sfociare in comportamenti che possono essere adattivi (J. li esibisce perchè per lui funzionano), ma non adatti (a una normale classe). Tipo urlare e lanciare oggetti in classe. J. si comporta così perché sono queste le strategie che ha imparato. In casi come il suo, ma anche in generale, organizzare delle continue e consistenti opportunità di rinforzamento per buoni comportamenti è il modo migliore per riuscire a gestire J. e, nel mio caso, la classe. E qui entra in gioco il TAGteach. 

COME USO IL TAGTEACH

Il tagulator. Ogni perlina scende e
 "segna" un punto per l'alunno
 Con J. e la sua classe sto sperimentando diverse situazioni nelle quali posso usare il TAGteach.
Innanzitutto ho dato a J. un tagulator, e taggo qualsiasi buon comportamento: stare seduto, scrivere, aspettare. Mentre sto scrivendo alla lavagna faccio delle crocette sotto il suo nome scritto in un angolo, in modo da dargli continuamente la sensazione di stare facendo la cosa giusta. In altre situazioni coinvolgo i suoi compagni, dando a tre di loro il tagger e spiegando quali comportamneti di J. rinforzare. Ne scelgo -solitamente- tre perchè sono i compagni che sono più vicini a lui a causa della disposizione dei banchi. I compagni che taggano J. possono aiutarmi nelle transizioni di cui parlavo all’inizio. Se c’è da aspettare perché l’insegnante sta preparando la prossima attività. ci sono i compagni che possono taggare buoni comportamenti. Questo setting funziona, ma non come desidero e comunque, non tutte le volte. 
Probabilmente devo definire altri comportamenti che J. può esibire mentre si aspetta, dandogli l’opportunità di scegliere cosa esibire per venire rinforzato. il tag point potrebbe essere: "Mani sul banco"? O: "Penna pronta per scrivere?" O:"Schiena appoggiata sulla sedia"? Insomma dargli delle alternativi a comportamenti di semplice attesa. "Mnni sul banco" è qualcosa che J. può fare. Semplicemente aspettare può essere molto più difficile per lui perchè "aspettare" non contiene una chiara immagine di quello che ci si aspetta: J. potrebbe aspettare mentre lancia oggetti fuori dallo zaino. 
Diceva Ogden Lindsley che un comportamento non è tale (non appartiene agli esseri viventi) se anche un morto lo può fare. Ovvero un comportamento per essere tale e per poter essere rinforzato deve essere qualcosa che solo una persona viva può fare.

 COS’E’ IL TAGteach? 

Marker.
Il TAGteach consente il rinforzamento estremamente preciso del comportamento attraverso l’uso d
i un segnale acustico che "marca" il comportamento esattamente nello stesso istante in cui il bambino esegue il comportamento! Il segnale acustico è costituito da un breve, preciso suono fatto da una scatoletta che si tiene in mano (il cosiddetto "marker"). Quando il bambino esegue il comportamento corretto, il genitore o l’insegnante preme immediatamente la linguetta del marker e consegna un piccolo premio (che può essere una caramella, un dolcetto, una figurina, lodi, contatto sociale e, perché no? anche denaro) come rinforzo. Con il TAGteach è semplice rinforzare i comportamenti in modo preciso e rapido. Il feedback accurato ed immediato, unito al rinforzamento positivo ha come risultato che il bambino compie il comportamento desiderato sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi: Grazie all'ausilio del feedback e con le cose da imparare suddivise in piccoli passi, mediante il TAGteach i bambini (e gli adulti) possono apprendere molte nuove competenze, seguendo ciascuno il proprio ritmo.

venerdì 3 aprile 2015

TAGteach per l’Autismo: come la scienza di B.F. Skinner ha aiutato la nostra famiglia ad essere felice

 di Martha Gabler
Aprile 2015
Articolo originariamente pubblicato nella newsletter "Operant" della Fondazione B.F. Skinner 


Sono la madre di un adolescente profondamente autistico, senza competenze verbali. Vorrei raccontarvi brevemente del viaggio della mia famiglia in compagnia dell'autismo e soffermarmi sul metodo meraviglioso noto come TAGteach. Mi limiterò a descrivere come il TAGteach soddisfi le tre condizioni essenziali per un insegnamento efficace, come delineato dal Dr. B.F. Skinner; perché questo semplice metodo sia così efficace per i ragazzi autistici, e come può essere un vantaggio per le famiglie e i terapisti che vivono e lavorano con l’autismo. Alla fine, spero che sarete ispirati a voler provare il TAGteach voi stessi!

Il nostro viaggio con l’autismo

 Ora amo l’ABA (Applied Behavior Analysis, ovvero Analisi Applicata al Comportamento), ma vi sono arrivata per caso, non per scelta. Il giorno in cui a mio figlio è stato diagnosticato l'autismo è stato il giorno in cui il mondo ci è cascato addosso. IMa è anche finito per essere il giorno che, alla fine, ci ha portato all’ABA. Dopo quel fatidico giorno, abbiamo avuto a che fare con una diagnosi devastante, il cercare di ottenere servizi, lo scoprire che i migliori servizi di consulenza (l’ABA appunto) erano fuori dalla nostra portata, e poi tentare di trovare un modo per cercare di andare avanti. 
Abbiamo iniziato prima con l’ABA e il Verbal Behavior, e a seguire, abbiamo appreso il Direct Instructions e il Precision Teaching. Ognuna di queste metodologie ha dato un enorme contributo ai progressi di mio figlio. Sono rimasta stupita da questi metodi scientifici efficaci per l'insegnamento, e sono rimasta sbalordita in seguito (e lo rimango ancora), che siano sconosciuti, sotto-utilizzati e spesso inaccessibili per la maggior parte delle famiglie.
 Un enorme colpo di fortuna è arrivato quando mi sono imbattuta nel TAGteach. Mio figlio aveva molti comportamenti difficili; non appena ho letto sulla combinazione di un marker sonoro con il rinforzamento positivo, ho capito che avevo trovato un modo per insegnargli abilità utili. Ecco cosa è successo.

 Cos’è il TAGteach? 

Il tagger usato nel TAGteach
 Il TAGteach permette un rinforzamento positivo estremamente preciso del comportamento, utilizzando un segnale acustico che "marca" un comportamento nel momento preciso in cui il bambino lo compie. Il segnale acustico è un breve suono acuto: "Click!", emesso da piccola scatolina di plastica (il "Tagger"). Quando il bambino compie l'azione corretta, il genitore o l’insegnante preme immediatamente il pulsante sul tagger e consegna un premio (caramelle, un dolcetto, un gettone, lodi, riconoscimento sociale, o denaro) come rinforzo.

TAGteach sta per Insegnamento Audio Assistito (Teaching with Acoustical Guidance). Il TAGteach è un metodo di insegnamento e comunicazione basato sui principi scientifici dell' ABA.

Il TAG è un rinforzamento condizionato 

Dopo alcune esperienze di sentire il tag e ricevere un rinforzatore, il bambino impara rapidamente che il tag significa: "Cose buone stanno arrivando". Comincia ad aspettare il suono e, soprattutto, comincia a capire che cosa ha causato questo simpatico evento. Il bambino si affida al tag, quindi, per conoscere quale comportamento esibire di nuovo. A questo punto è possibile modellare nuovi comportamenti nel bambino in modo rapido ed efficiente. Il TAGteach è così affidabile perché soddisfa le tre condizioni essenziali per un insegnamento efficace, come spiego di seguito. 

Le tre condizioni essenziali per un programma d’insegnamento efficace

 Più di cinquant'anni fa, il Dr. B.F. Skinner ha descritto le tre condizioni essenziali di un programma di insegnamento efficace. Queste sono:
  • Un feedback immediato 
  • Rispettare il ritmo del bambino
  • Imparare in molteplici, piccoli passi 
Vediamo come il TAGteach risponde a ciascuno di questi requisiti. 

Feedback immediato 

 Quando si impara un mestiere, un feedback immediato, per conoscere se la vostra risposta è corretta o non corretta, è essenziale per un apprendimento efficace. Perché? Perché, quando sappiamo subito di aver fatto qualcosa di giusto, percepiamo il successo! Desideriamo fare questa azione corretta ancora una volta, e saremo disposti a provare il passo successivo, perché abbiamo una storia di successo alle spalle. Al contrario, i ritardi nella valutazioni portano a ritardi nell'apprendimento. Se non siamo sicuri, o se siamo incerti, non sappiamo se l'azione era corretta. Non ci si sentiamo sicuri quando un nuovo compito ci viene presentato. I risultati di questo ritardo sono confusione e sgomento, che influenzano negativamente l'apprendimento. 

Come il TAGteach fornisce un feedback immediato? 

Con il "tag", il segnale acustico che marca l'azione corretta nel momento esatto in cui il bambino la compie! In un ambiente TAGteach il bambino (magari un bambino autistico o altra disabilità) esegue un'azione. Se il bambino compie un azione desiderata (ad esempio, mette un pezzo di puzzle al suo posto, pronuncia il suo nome ad un livello vocale appropriato, o fa rotolare una palla), il genitore/insegnante immediatamente "tagga", l'azione con un marker (la chiave di volta acustica del TAGteach) e consegna un rinforzo (un dolcetto o un’altra ricompensa assecondando i gusti del bambino). Dal momento che il bambino riceve il feedback acustico (il "tag") nella frazione di secondo in cui sta compiendo l'azione, sa esattamente che quello che ha fatto è corretto Questo è entusiasmante per ogni bambino ma, soprattutto, per un bambino autistico. Il "tag" segnala il successo! "Sì, lo hai fatto!" Lui si sente felice, sicuro di sé, pronto a ripetere quella fantastica azione, ed è emotivamente pronto per il passo successivo. Così il tag fornisce un feedback immediato per lo studente, e il TAGteach risponde alla prima di queste tre condizioni essenziali. 

Rispettare il ritmo del bambino 

Il Dr. Skinner ha sottolineato la necessità per gli studenti di imparare al proprio ritmo. Imparare al proprio ritmo è fondamentale per un bambino autistico. Questi bambini hanno talmente tanti problemi sensoriali ed emotivi che il processo di insegnamento deve rispettare il loro bisogno di tempo per rispondere a, e capire nuovi stimoli.
 Poiché i bambini con autismo hanno spesso problemi con competenze di base, quali il contatto visivo e la capacità di imitazione, è importante insegnare loro questi comportamenti. Tuttavia il contatto visivo per esempio, può essere un compito difficile per un bambino autistico per una serie di ragioni diverse. 
Come il TAGteach permette al bambino di imparare al proprio ritmo? 
Osservando il bambino e aspettando che agisca.
 In un ambiente TAGteach, l'attenzione è rivolta all’osservare il bambino e aspettare che esibisca l'azione desiderata. Nell'obiettivo dell'insegnamento discusso in precedenza, la soluzione non è per forza il contatto visivo, ma rinforzare ogni volta che il bambino compie il contatto con gli occhi. Il contatto visivo è, per sua natura, è un comportamento fugace. Spesso è solo un flash e poi scompare.
 Il TAGteach, con il rapido "tag", coglie ogni barlume di contatto con gli occhi ogni volta che il bambino sceglie di eseguirlo. Se il bambino esegue solo una volta al giorno o una volta alla settimana, verrà rinforzato a tale tasso. Man mano che il bambino si sente sempre piùa suo agio ed esegue l'abilità più spesso, verrà rinforzato più spesso. Il TAGteach rispetta la capacità del bambino di eseguire questo comportamento, e permette al bambino di costruirlo (nel suo repertorio comportamentale) a suo piacimento. 
La pratica del TAGteach di osservare e di aspettare il bambino, assicura che il bambino impari al proprio ritmo, la seconda delle condizioni essenziali del dottor Skinner. 

Apprendimento organizzato a piccoli passi 

La terza condizione essenziale per un apprendimento efficace è un programma accuratamente costruito, dove l'abilità è scomposta in diversi piccoli passi. La ragione di questo è garantire che il bambino sperimenti il successo nella progressione dell’apprendimento. Molti piccoli passi di successo portano a uno studente fiducioso e motivato. 
 Come il TAGteach consente l'apprendimento in piccoli passi?
 Con il "tag point".
 Il tag point descrive l'esatto movimento fisico che farà guadagnare il "tag" e il conseguente rinforzatore. Il tag point deve soddisfare quattro criteri. Deve essere: 
  • Cosa desidero
  • Solo una cosa alla volta
  • Misurabile
  • Cinque parole o meno ù
Inoltre, il primo tag point deve essere impostato sul "punto di successo". Questo significa che si inizia a rafforzare un bambino per l'esecuzione di un comportamento che è già in grado di esibire.
Torniamo all'esempio di insegnare il contatto visivo. Tendiamo a pensare al contatto visivo, sostenuto, come quello fra due persone che si scambiano uno sguardo reciproco. Eppure, il nostro ragazzo potrebbe non essere in grado di farlo; infatti, lui potrebbe tenere la testa rivolta lontana dalla gente. Il primo tag point non sarebbe: "Guardami", ma piuttosto: "Testa 1/4 di fronte." Così, ogni volta che muove leggermente il capo verso la mamma o un terapeuta, guadagna il "tag" e il conseguente rinforzatore.
 Con il tempo, la pratica e la pazienza la testa sarà regolarmente girata per un quarto di fronte, poi un po'di più, fino a quando lui è a suo agio a essere rivolto direttamente di fronte alle persone. Una volta che è tranquillo di fronte alle persone, i tag point possono essere impostati in progressione tipo: "Occhi sul mio collo/mento", "Occhi sulla mia guancia/naso, "Occhi su miei occhi." Giunti al tag point: " Occhi sul mio sguardo" è possibile lavorare sulla durata, fino a quando il ragazzo si trova a suo agio mentre mantiene il contatto visivo. Questi numerosi, piccoli, passi conducono il bambino da evitare il contatto visivo a stare bene con un adeguato contatto visivo, a padroneggiare una importante abilità di apprendimento. 
Con il processo del tag point, ogni genitore o insegnante può iniziare ad insegnare a un bambino una nuova abilità. Iniziamo con qualcosa che il bambino può già fare. Quando questo viene padroneggiato, aggiungiamo uno piccolo passo in avanti e lo rinforziamo finché il bambino lo esegue senza sforzo. Continuiamo in questo modo lungo tutto il processo. 
Il TAGteach, con il segnale acustico del "tag", mantiene su tutte e tre le condizioni essenziali delineate dal Dr. Skinner. Questa è la ragione del successo di TAGteach. 
In sintesi, con il TAGteach è facile rinforzare i comportamenti in modo preciso e veloce. L'immediato e accurato feedback e il rinforzamento positivo hanno come conseguenza che il bambino esegue l'azione corretta più spesso, e per periodi di tempo più lunghi. Con il feedback immediato e compiti di apprendimento suddivisi in piccoli passi, i bambini possono imparare molte nuove abilità con il TAGteach, seguendo il proprio ritmo. 

Perché il TAGteach è ideale per i bambini con autismo?

 Il segnale acustico aggira i problemi di elaborazione sensoriale e di comunicazione verbale comuni nei bambini autistici, e offre un preciso, rinforzamento immediato al posto del più lento, rinforzamento verbale tradizionale. Recenti ricerche ci dicono che i bambini autistici percepiscono le azioni fisiche come se si svolgessero più rapidamente di quanto non facciano in realtà, e che processino la parola molto più lentamente. Questo pone delle richieste sensoriali alte sul bambino, perché deve cercare di coordinare il movimento veloce con parole lente: questo si traduce in un ostacolo all'apprendimento. 
Il TAGteach taglia la confusione. La metodologia utilizza un suono coerente (il "tag") per fornire un messaggio coerente, "Sì! Hai ragione. Ora sta arrivando la tua ricompensa". Queste informazioni chiare e semplici hanno un impatto enorme. Il bambino impara rapidamente che il suono significa che il rinforzatore è in arrivo! Impara a cercarlo e a prestare attenzione a ciò che provoca il rinforzamento. Quando il bambino è impegnato con il suo ambiente e alla ricerca di rinforzi, si può iniziare a plasmarne i comportamenti. 

Il TAGteach consente il rinforzamento con tempismo

 Un rinforzamento lento e/o in ritardo causa ritardi nell'apprendimento. Con il TAGteach è possibile contrassegnare un comportamento istantaneamente e rinforzare prontamente. Questo accelera il processo di apprendimento. 
Karen Pryor, autrice di "Don’t Shoot the Dog", ha una bella descrizione del motivo per cui un suono udibile è molto migliore per "marcare" un comportamento rispetto alle nostre parole: 
"… Ricordiamo che la voce umana è un segnale indicatore molto povero ... troppo lungo, troppo lento, troppo variabile, portando troppi messaggi confondenti (dipendenti dal sesso, dalla vostra età, dal vostro umore, dalla vostra salute, etc.) e, anche, quasi sempre in ritardo. Inoltre, non è possibile distinguere quando si è un mini-secondo in ritardo con la nostra voce, ma si può dire in una sola volta, senza esperienza, quando il click è in ritardo". (Karen Pryor, Penn State Listserve System, Standard accelerazione Society, il 18 maggio 2005.)
 Per queste ragioni, il TAGteach è efficace per aumentare le competenze nei bambini autistici. 

Il TAGteach ha un grande potenziale per aiutare le famiglie con soggetti autisitci 

Per insegnare ad un bambino autistico, è indispensabile conoscere come l'uso di rinforzamento positivo permetta di costruire e successivamente mantenere nuove competenze. 
La bellezza del metodo TAGteach è che ha il corpo di conoscenze scientifiche semplificandone i protocolli di insegnamento fino al punto in cui anche persone non esperte sono in grado di implementarli, compresi, i genitori esausti, sopraffatti di bambini autistici. Il TAGteach offre ai genitori un modo per fare buon uso delle loro capacità di osservazione e di aiutare i loro bambini ad imparare abilità funzionali. Ognuno vince.

 Il TAGteach ha un grande potenziale per aiutare i terapisti 

Ci sono così tante opportunità per insegnare tante cose con questa meravigliosa metodologia. Il TAGteach può essere un fantastico complemento ai programmi ABA e VB: ogni volta che il bambino dà la risposta desiderata, basta marcare e rinforzare. La precisione e la chiarezza del rinforzo possono accellerare il processo di apprendimento.
 Il TAGteach è eccezionale per lavorare in un ambiente naturale. Mentre il bambino cammina intorno, è facile taggare e rinforzare anche il più piccolo sussulto di un muscolo per un tocco, un gioco, un contatto con gli occhi o una vocalizzazione appropriata.
 Anche per insegnare abilità sociali, vi è un enorme potenziale, soprattutto con l'approccio detto del "Peer tagging". Con questa strategia, a ogni partecipante in un piccolo gruppo (potrebbe essere una classe a scuola) viene dato un tagger per segnalare e rinforzare i comportamenti target di quella particolare sessione. Man mano che osservano e si rinforzano reciprocamente, i comportamenti desiderati vengono appresi dai bambini più velocemente, e tutti hanno l'opportunità di passare  insieme del tempo godendosi la reciproca compagnia. 
Potrei andare avanti, ma mi fermo qui. Spero di essere riuscita a condividere la mia visione di come il TAGteach può aiutare i bambini, i genitori, gli insegnanti, i collaboratori e i professionisti della comunità dell'autismo. Ci sono così tante applicazioni creative possibili, qui ne ho elencate solo alcune. Siamo limitati solo dalla nostra immaginazione, quindi cerchiamo di liberarla e di andare avanti!