giovedì 24 marzo 2022

Il TAGteach

 Luca Canever, tradotto ed adattato da:

 Cabrera, "Assessing TAGteach Methodology to Improve Oral Reading (...)" (2020)



Il Tagger usato nel TAGteach
Il Tagger, usato nel TAGteach

Un intervento educativo innovativo è l'applicazione della tecnologia di “insegnamento audio assistito” o, abbreviato, dall’inglese: TAGteach. Il TAGteach utilizza uno stimolo acustico, solitamente sotto forma di tagger, per fornire un feedback immediato al verificarsi di un determinato comportamento. Il TAGteach è stato applicato al campo dello sport, del lavoro e dell'istruzione scolastica inclusi gli studenti con bisogni speciali.

La metodologia TAGteach utilizza diversi principi comportamentali e procedure basate sull'evidenza scientifica. Il suono del tagger (lo stimolo udibile) viene utilizzato per marcare o “taggare”, un'istanza corretta del comportamento target nel momento in cui avviene, fornendo in questo modo un feedback positivo allo studente. Positivo perché il tagger significa solo: “Sì!”.

Un'altra caratteristica distintiva di TAGteach è l'uso dei tag point sviluppati attraverso l'uso del protocollo "WOOF", che consiste nei seguenti quattro criteri: 1) cosa vuoi; 2) Una cosa per volta; 3) osservabile; e 4) cinque parole o meno (WOOF indica, in inglese, i quattro criteri). Pertanto, il tag point è il comportamento che viene evidenziato acusticamente quando si verifica.

Il TAGteach usa anche la “scomposizione" (break it down), in cui i comportamenti sono divisi in parti facilmente identificabili, eseguibili e rinforzabili; una procedura simile alla task analysis.

Infine, il TAGteach è stato oggetto di studi scientifici e viene applicato in numerosi campi con partecipanti a vari livelli di abilità, età ed interessi. In tutte queste situazioni il TAGteach ha dimostrato la sua adattabilità; ad esempio, il TAGteach è stato utilizzato con chirurghi altamente qualificati per affinare le loro competenze mediche.

Per saperne di più visita il nostro sito: www.tagteachitalia.com


giovedì 10 marzo 2022

COSTRUIRE FLUENZA

 

(tradotto ed adattato da: MILLER (1992), Do your students really know their math facts?

Quasi tutti gli studenti ed alunni che frequentano le nostre scuole di ogni ordine e grado, ricevono un riscontro per i loro sforzi in termini di percentuale di risposte corrette. Quanti problemi hai risolto; quanti errori hai fatto, ecc. ecc. Conta, soprattutto, essere accurati. Ma, l’accuratezza da sola è sufficiente per stabilire se uno studente ha imparato veramente, per esempio la matematica? Possiamo stabilire se è pronto ad apprendere nuove competenze, più complesse, in base solamente alla accuratezza delle sue risposte? È sufficiente basare la nostra valutazione solo sul fatto che lo studente ha soddisfatto lo standard scolastico di una precisione del 60% -70% (i classici 6 e 7)?

Tutto ciò che facciamo a casa, nella società o sul posto di lavoro deve essere eseguito ad una certa velocità ottimale oltre che accuratamente.
Il misurare solo l'accuratezza non racconta l'intera storia. Il livello di competenza di uno studente, o la fluenza di risposta, è una componente critica della padronanza di una abilità. Tutti gli studenti che mostrano lo stesso livello di precisione non sono ugualmente preparati. Mentre due studenti possono completare la stessa pagina di problemi di matematica con una precisione del 100%, quello che finisce in 2 minuti è più competente di quello che impiega 5 minuti.

LA FLUENZA COME MISURA DELL'APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI

La proposta alternativa alla valutazione dell’accuratezza è quella di utilizzare la fluenza come misura dei progressi degli studenti. Si tratta di prendere in considerazione, come elementi fondanti, l’accuratezza E la velocità delle risposte. Come unità di misura della fluenza utilizziamo il numero di risposte (corrette e non) al minuto.

Esistono alcuni importanti motivi per cui la misura della fluenza dovrebbe far parte della valutazione dei progressi dei nostri studenti.
 
In primo luogo, la fluenza fornisce un quadro più completo dell'apprendimento e delle prestazioni. Le misure di accuratezza forniscono informazioni solo sulla correttezza della prestazione, mentre analizzare anche la velocità di risposta permette di valutare la competenza. Più uno studente diventa "esperto" più velocemente e meglio saprà risolvere i problemi.

In secondo luogo, la fluenza è una misura più sensibile dei cambiamenti nelle prestazioni rispetto alla sola misura di accuratezza. Quando viene misurata solo la precisione, viene imposto un limite artificiale del 100% corretto, rendendo impossibile rilevare le differenze di prestazione da una misurazione all'altra, una volta che uno studente ha imparato ad eseguire con precisione. Se alla precisione aggiungiamo la velocità, non esistono limiti (se non quelli strettamente fisici) e si può migliorare praticamente per sempre.

La fluenza ha implicazioni funzionali critiche sia dentro che -soprattutto- fuori la scuola. Molte abilità e compiti, di matematica per esempio, ma lo stesso vale per molte altre competenze che si imparano a scuola, devono essere eseguiti rapidamente. La velocità di risposta richiesto è determinato dall'ambiente in cui viene eseguita l'abilità. Essere precisi non è sufficiente. Semplicemente non posso impiegare cinque minuti per contare il resto alla cassa del supermercato.

DUE FASI DELL'APPRENDIMENTO

Sebbene siano state proposte numerose teorie che descrivono le diverse fasi attraverso le quali uno studente progredisce mentre apprende e padroneggia una nuova abilità, due fasi fondamentali - la fase di acquisizione e la fase di pratica - sono comuni alla maggior parte di queste formulazioni teoriche.

Nella prima fase dell'apprendimento di una nuova abilità, la fase di acquisizione dell'apprendimento, l'obiettivo è che lo studente impari ad eseguire l'abilità. Le attività didattiche dovrebbero essere dirette all'obiettivo di insegnare allo studente a svolgere l'abilità in modo corretto e accurato. Il feedback durante la fase di acquisizione dovrebbe enfatizzare gli aspetti qualitativi della performance e dovrebbe essere dato dopo ogni tentativo dello studente. Questa è la fase che valuta la sola accuratezza, perchè, necessariamente, le prestazioni saranno lente.

Dopo la fase iniziale di acquisizione dell'apprendimento, quando uno studente ha imparato come eseguire correttamente l'abilità, arriva la fase pratica dell'apprendimento, in cui l'attenzione dovrebbe spostarsi sulla costruzione della fluenza. Sebbene non ci sia un limite stabilito che segnali la fine della fase di acquisizione e l'inizio della fase di pratica di apprendimento, possiamo dire che la transizione alla fase pratica dovrebbe iniziare quando le risposte corrette diventano molto più numerose degli errori. Il feedback nella fase di pratica dovrebbe enfatizzare gli aspetti quantitativi delle prestazioni, come il numero di problemi completati e la velocità delle prestazioni. Diventa possibile completare una serie di risposte prima della consegna del feedback, che non viene dato dopo ogni singola risposta. In effetti, il feedback che segue ogni risposta o tentativo, nella fase di pratica può diventare molto spesso uno ostacolo allo sforzo dello studente per aumentare la propria fluenza.

Per saperne di più sulla Fluenza e sui nostri programmi, visita il nostro sito: www.tagteachitalia.com