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venerdì 17 febbraio 2017

PLAN, TAG, WOOP (un intervento comportamentale)

Luca Canever
Primavera 2017

Mio figlio ha nove anni. Da un po’ di tempo a questa parte, ha iniziato a mangiarsi le unghie. Questo comportamento avviene principalmente a scuola e, ogni tanto, a casa (specialmente davanti alla televisione). Se a casa è possibile fermarlo con un gentile richiamo, a scuola questo non è–ovviamente- possibile: noi genitori non possiamo stare tutto il giorno in classe. La frequenza di questo comportamento è diventata forte abbastanza da averlo trasformato in una abitudine.

Le abitudini sono un tipo di comportamenti che eseguiamo tutti i giorni (su questo argomento suggerisco la lettura de “Il potere delle abitudini” del vincitore del premio Pulitzer Charles Duhigg). Abbiamo l’abitudine di respirare, camminare, parlare, scrivere e così via. Ogni singolo comportamento che riusciamo a compiere senza sforzo e senza impegno cognitivo è un’abitudine. Le abitudini sono un buon esempio di un comportamento adattivo: ci sono cose che dobbiamo fare “senza pensarci”, mentre –magari- stiamo facendo qualcosa di diverso. Questa caratteristica può creare qualche problema nel caso di comportamenti non desiderabili. Cosa possiamo fare se – effettivamente- non siamo in grado di realizzare cosa stiamo facendo? Che strumenti posso dare a mio figlio per aiutarlo a rendersi conto che si sta –effettivamente- mordendo le unghie?
Dopo un po’ di pensare ho preparato un piano.

PUNTO 1. TAGeach

Per iniziare ho avuto bisogno di fornire a mio figlio un chiaro comportamento che fosse anche facilmente eseguibile. Un comportamento che lui potesse facilmente riconoscere come eseguito. Dal momento che il TAGteach consegna le informazioni in maniera positiva (dando a chi impara un comportamento da fare), “Non mordere le unghie” è diventato: ”Mani in tasca”. “Mani in tasca” è facile da riconoscere perché il bambino sa "riconosce" se ha le mani in tasca o no ed offre uno specifico comportamento da fare. Le mani possono solo essere dentro o fuori le tasche. Non c'è area grigia in mezzo, spazio per l'incertezza. Avere messo le mani in tasca significa aver avuto successo: il rinforzo viene da questa consapevolezza di successo.

PUNTO 2. WOOP

WOOP è un protocollo per la modifica del comportamento introdotto dalla professoressa Gabrielle Oettingen in: "Rethinking Positive Thinking". Si tratta di un sistema educativo che fa uso di brevi frasi e che si focalizza su:
·         Desiderio (Wish: cosa vogliamo ricevere)
·         Risultato (Outcome: cosa succederà quando avremo ciò che desideriamo)
·         Ostacolo (Obstacle: cosa ci impedisce di raggiungere il nostro desiderio )
·         Piano (Plan: cosa fare quando incontriamo l’ostacolo).
Per mio figlio il WOOP è stato il seguente:
·         Desiderio: Mani e unghie in ordine
·         Risultato: Mani forti per il Basket
·         Ostacolo: Mi mordo le unghie
·         Piano: quando mi accorgo di voler mordere le unghie allora metto le mani in tasca
Si possono facilmente vedere i punti in comune tra il protocollo WOOP e il TAGteach.
Entrambi:
·         Si focalizzano su uno specifico-facile da fare comportamento
·         Informano con frasi brevi
·         Rinforzano il comportamento target con un immediato feedback (mio figlio “riconosce” quando ha lo stimolo a mordersi le unghie e usa lo stimolo per un comportamento alternativo (mettere le mani in tasca) che, come già detto, è auto rinforzante.

PUNTO 3. IL TAGULATOR (modificare gli antecedenti)

L'astuccio con il WOOP e il tagulator
Ho scritto il protocollo WOOP su un biglietto di carta e l’ho attaccato con lo scotch all'astuccio: L’astuccio è un oggetto che è sempre sopra il banco, così diventa un avviso permanente di cosa fare. Come tocco finale ho attaccato all’astuccio un tagulator, per dare a mio figlio un riscontro immediato sui suoi progressi, un’opportunità per tener traccia dei propri successi e un’occasione per condividere con la sua famiglia i risultati conseguiti.

HA FUNZIONATO?

Primo giorno: appena tornato a casa da scuola, mi ha detto (ridendo) che la “roba” attaccata al suo astuccio era: “Ridicola! I miei compagni sono venuti a chiedermi del tagulator e a vedere cosa c’era scritto sul biglietto. E’ solo ridicolo!”
Io:” Ha funzionato?”
Lui: “Oh sì!”(con orgoglio):”I tirato giù sei perline e ho morso solo una volta.”
Io: “Fantastico! Ottimo lavoro! E ti è piaciuto?”
Lui: “Oh, sì!”
Secondo giorno: ha tirato giù due perline e ha morso una volta
Terzo giorno: dieci perline giù, niente mordere.
Quarto giorno: abbiamo deciso che era tempo di festeggiare! Anche se ancora corte, abbiamo tagliato tre unghie: Come ulteriore rinforzamento abbiamo ricalcato le sue mani con un pennarello su di un foglio e abbiamo segnato quali unghie erano state tagliate. Non appena tutte le unghie delle mani saranno state tagliate ordineremo uno joystick speciale per giocare a Minecraft sul PC.

(Resoconto odierno: nessuna perlina giù, niente mordere…. Abbiamo stabilito una nuova abitudine?).

Anche se è passata solo una settimana, sono piuttosto sicuro che questo protocollo abbia funzionato. Stiamo sicuramente stabilendo delle nuove abitudini nel mentre in cui le vecchie vanno in estinzione: Ritengo che questa sia la parte che lavori meglio: fondere insieme TAGteach e WOOP ci consente di rinforzare comportamenti obiettivo e di dare a chi sta imparando gli strumenti necessari per aumentare la loro consapevolezza sui comportamenti problematici. Una istruzione molto semplice da seguire che usa la formula:”SE…. ALLORA….” fa in modo che i comportamenti desiderati possano venire rinforzati anche in assenza del marker.
Un ultimo suggerimento: allievi e ragazzi più grandi possono trovare più rinforzante decidere da soli come formulare il WOOP. Anche mio figlio avrebbe potuto farlo, ma  ho semplicemente fatto quello che mi sembrava più giusto; ha funzionato! Di sicuro coinvolgere chi impara nelle decisioni e nelle strategie che riguardano il loro imparare è la strada maestra da percorrere.


COS’E’ IL TAGTEACH?


Il TAGteach (TAG sta per Teaching with Acoustical Guidance ovvero Insegnamento Audio Assistito) è una nuova, innovativa metodologia per insegnare in rapida crescita e diffusione in tutto il mondo. Le sue applicazioni spaziano in campi anche molto differenti tra di loro: dallo sport al lavoro, dalla scuola alle pratiche chirurgiche. Utilizzando il TAGteach ogni dettaglio di un comportamento o di una serie di comportamenti (per es. il dritto nel gioco del tennis) possono venire insegnati in maniera positiva, rinforzante, e -cosa molto importante- in minor tempo. Peculiare della metodologia, che da questo prende il suo nome, è l’utilizzo di un marker sonoro che fornisce allo studente un chiaro feedback sul successo ottenuto nell'emissione corretta di un comportamento target.

giovedì 29 settembre 2016

A PROPOSITO DI COMPORTAMENTO

Luca Canever
TAGtech Faculty
Settembre 2015

Il TAGteach, come ogni tipo di insegnamento, agisce sul comportamento di un organismo. In questo articolo vedremo come questo processo avviene.
In primo luogo diamo la nostra definizione di comportamento. Con il termine "Comportamento"facciamo riferimento a qualsiasi risposta agli stimoli ambientali venga compiuta od emessa da un organismo nel corso della sua esistenza. Possiamo dividere i comportamenti che emettiamo in tre grosse categorie.

  • Comportamenti emessi intenzionalmente: come aprire il rubinetto per riempire un bicchiere d’acqua o come pensare a cosa mangeremo a pranzo. Anche il pensiero rientra nei comportamenti in quanto si tratta sempre di una risposta emessa in base a determinati stimoli esterni (passare davanti al supermercato ci fa pensare a cosa abbiamo in frigorifero) o interni (lo stimolo della fame che ci fa fermare al supermercato): entrambe gli stimoli inducono una risposta alla quale ci riferiamo come comportamento. Questi stimoli agiscono come antecedenti del comportamento: avvengono prima.
  • Comportamenti che emettiamo senza essere consapevoli di quello che stiamo effettivamente facendo, ma che, a differenza dei riflessi abbiamo imparato durante la nostra vita. Per esempio camminare. E’ questo un comportamento che avviene -quasi- sempre senza grande sforzo cognitivo, in altre parole non dobbiamo prestarvi troppa attenzione. Camminare è uno di quei molti comportamenti che una volta appressi vengono sepolti nel nostro sub conscio: i vari muscoli ed organi coinvolti nel movimento vengono attivati in modo automatico dal cervello.
  • Comportamenti di autoregolazione corporea che sfuggono al controllo del conscio ma che sono funzionali per conservare il benessere generale dell’organismo. Sudare perché fa caldo o diventare rossi per una forte emozione possono essere esempi di questa categoria. In questa categoria rientrano anche quelli che chiamiamo riflessi: sono comportamenti innati, che non devono essere appresi.
Gli effetti che gli stimoli sia interni che esterni hanno sugli organismi sono stati oggetto di studio a partire dalla fine dell’800. Fra tutti ricordiamo i due principali protagonisti: Ivan Pavlov e B. F. Skinner.

Pavlov, scienziato russo, si concentrò sulla particolare categoria di comportamenti dei riflessi; ovvero comportamenti che compiamo senza intenzionalità (rientrano nella nostra terza categoria): tipo starnutire a causa della polvere. La polvere agisce come stimolo sullo starnuto, ma noi non abbiamo imparato a starnutire, si tratta di un comportamento innato. Pavlov scoprì (con il celeberrimo esperimento della campanella e del cibo per i cani) che era possibile condizionare la risposta dell’organismo anche a stimoli che precedentemente non sollecitavano nessuna risposta. Se soffiamo negli occhi a una persona questa li chiuderà. Ma, se prima di soffiare facciamo suonare un fischietto, e condizioniamo questa catena: Fischietto - Soffio d’aria, il fischietto assumerà per l’organismo sottoposto al condizionamento lo stesso valore del soffio d’aria. L’organismo al suono del fischietto chiuderà gli occhi emettendo la stessa risposta riflessa precedentemente riservata solo al soffio. Questo tipo di condizionamento viene definito classico o rispondente. In questo tipo di condizionamento l’organismo non emette nessuna risposta volontaria, sono i suoi riflessi a rispondere involontariamente agli stimoli.

A differenza dei rilfessi, i comportamenti che regolano le risposte apprese dagli organismi furono oggetto a partire dagli anni trenta del ’900 degli studi di B. F. Skinner, il quale scoprì che un comportamento viene appreso in base alle sue conseguenze. Se premere una leva fa arrivare del cibo, l’animale tenderà, se affamato, a ripetere l’azione che gli ha fatto guadagnare il cibo. Se tenere il braccio in determinato modo risulterà in un numero maggiore di canestri, questo comportamento verrà emesso con maggiore frequenza. Questo tipo di condizionamento si chiama operante: la conseguenza del comportamento agisce come un rinforzo: il comportamento avverrà con maggiore o minore frequenza . Il termine "operante" fa riferimento a tutti i comportamenti (più o meno simili) ma che hanno lo stesso impatto sull'ambiente, in altre parole lo modificano allo stesso modo. Per esempio ci sono diversi modi con i quali posso aprire una porta: con la mano destra o la sinistra, dipende se ho qualcosa in mano, dipende dalla maniglia eccetera eccetera. Ma tutti i comportamenti che hanno come conseguenza la porta aperta (modifica dell'ambiente) fanno parte della stessa categoria di operanti.
Parlando di TAGteach e dello strumento particolare impiegato dalla metodologia, il taggeer che con il suo feedback sonoro segnala immediatamente l’emissione di un comportamento corretto, è interessante puntualizzare cosa regola l’apprendimento. Skinner scoprì che esiste una catena ben definita tra emissione di un comportamento e il successivo apprendimento che può essere definito come il "conoscere -da parte dell’organismo- di quale comportamento sia opportuno emettere. dati determinati stimoli ambientali antecedenti". Detta con un esempio: a scuola impariamo che il comportamento che verrà rinforzato in presenza dello stimolo antecedente costituito dalla maestra che ci chiede: "Quanto fa due più due?" è rispondere: "Quattro!" L’apprendimento avviene quando sappiamo quale comportamento è funzionale emettere in presenza di precisi e determinati stimoli, nel nostro esempio impariamo QUANDO sappiamo verrà rinforzato dire: "Quattro". Una volta avvenuto l’apprendimento lo stimolo antecedente diviene uno stimolo discriminativo il quale indica all'organismo quale comportamento verrà rinforzato (il "Quanto fa 2+2" sollecita la risposta "4" e non: "6"). Come è facilmente intuibile, l’apprendimento viene facilitato se esiste una forte relazione tra antecedente, comportamento e conseguenze. Prima la maestra ci dice: "Bravi!" dopo aver risposto alla sua domanda più facilmente impariamo che 2+2 fa 4.
Citando Skinner:
"L’organismo deve essere stimolato dalle conseguenze del suo comportamento affinchè l’apprendimento possa avvenire. L’apprendimento dipende anche dal tipo, dalla quantità e dall’immediatezza del rinforzo".

Questo aspetto è basilare nella metodologia del TAGteach. Usando il tagger è possibile annullare l’intervallo tra comportamento e rinforzo ottenendo una forte relazione. I comportamenti vengono appresi con maggiore velocità e in maniera più profonda. Inoltre gli allievi hanno una esperienza maggiormente positiva dal momento che il tagger convoglia solo informazione positiva: "Sì, quello che hai fatto è corretto". Inoltre il tagger è estremamente più preciso rispetto alla voce che può cambiare durante la giornata o con l’umore e che -soprattutto- può essere caricata di indesiderati significati sociali.
Per avere un esempio della velocità d’apprendimento sviluppata nell’utilizzo del TAGteach vi invitiamo a vedere il nostro video più famoso: insegnare il salto in alto. Un apprendimento che solitamente avviene nel corso di uno o due anni qui è stato concentrato e distillato in venti minuti di training.

Cos'è il TAGteach?

Il TAGteach (TAG sta per Teaching with Acoustical Guidance ovvero Insegnamento Audio Assistito) è una nuova, innovativa metodologia per insegnare in rapida crescita e diffusione in tutto il mondo. Le sue applicazioni spaziano in campi anche molto differenti tra di loro: dallo sport al lavoro, dalla scuola alle pratiche chirurgiche. Utilizzando il TAGteach ogni dettaglio di un comportamento o di una serie di comportamenti (per es. il dritto nel gioco del tennis) possono venire insegnati in maniera positiva, rinforzante, e -cosa molto importante- in minor tempo. Peculiare della metodologia, che da questo prende il suo nome, è l’utilizzo di un marker sonoro che fornisce allo studente un chiaro feedback sul successo ottenuto nell'emissione corretta di un comportamento target. Con questo articolo ci proponiamo di illustrare alcuni aspetti della metodologia, sugli effetti che può avere e su quali aspetti della nostra quotidiana può avere impatto.

Vi invitiamo a visitare il nostro sito per ulteriori informazioni ed approfondimenti sul TAGteach: www.tagteachitalia.co

venerdì 10 luglio 2015

TAGteach: una LEGO esperienza

Luca Canever
TAGteach Faculty
Luglio 2015

L'insegnamento non è riempire le menti degli studenti con nuove informazioni, ma è liberare spazio  necessario al loro apprendimento.

I bambini (di età compresa tra 7-12) stanno tranquillamente guidando lungo le strade della Seat Traffic School, all'interno del parco di divertimenti Legoland a Billund (Danimarca). Qui ci sono strade, incroci, un distributore di benzina e un autolavaggio. Ci sono una ventina di piccole auto elettriche che sembrano essere fatte con i famosi mattoncini. Nessuno dei piloti sta parlando, urlando o strillando. Il silenzio lungo le corsie è assoluto ... Fuori dalle recinzioni i genitori stanno a guardare, videoregistrando e urlando istruzioni di cui i bambini non hanno assolutamente bisogno. (La Traffic School è un'attrazione presente in quasi (tutti?) resort Legoland del mondo. Ecco un video d’esempio.)

A SCUOLA GUIDA 

Le lezioni di guida richiedono meno di tre minuti: i bambini vengono da diverse nazioni, le istruzioni sono soprattutto visive (con qualche aiuto da parte dei genitori per la traduzione, se necessario). Il loro istruttore parla di fronte ai ragazzi, mentre punta in dito ad alcuni dei cartelli stradali più comuni (incrocio, stop, senso unico….) posti alle sue spalle. Spiega ai piloti in erba il funzionamento dei due pedali che troveranno in auto e su come segnalare quando intendono girare (braccio teso in fuori esattamente come dovrebbero fare i ciclisti). In sintesi, i nuovi piloti hanno quattro comportamenti su cui concentrarsi (nel TAGteach li chiamano: "focus point"):
  • due segnali per i cambi di direzione (braccio sinistro o destro teso in fuori = due focus point) 
  • come far funzionare le macchine con i pedali (blu = acceleratore; rosso = freno = due focus point). Da qui i bambini sono da soli. Hanno quattro focus point su cui contare per imparare ad interagire con il loro nuovo ambiente: guidare l’auto nell’ora di punta.

IL NUMERO MAGICO

 Nello stesso momento il nostro cervello è in grado di elaborare da cinque a sette blocchi di informazioni(Miller, 1956: "The magica number seven..."); tradotto in altre parole, possiamo focalizzare la nostra memoria di lavoro (cioè "prestare attenzione") ad una piccola quantità di informazioni. Questa affermazione è particolarmente vera quando stiamo apprendendo nuove competenze e abbiamo la necessità di concentrarci sul compito che ci aspetta. Al fine di raggiungere questo obiettivo, dobbiamo chiudere tutte le circuiterie cerebrali non necessarie (come, per esempio, parlare o ascoltare le grida dei genitori al di là del recinto) e "travasare" la nostra attenzione su quello che stiamo imparando. Questo è esattamente  quanto avviene dentro i cervelli dei bambini 'nella scuola guida di Legoland: sono silenziosi perchè stanno imparando. Le loro energie cognitive sono necessarie altrove.

TAGteach: COSTRUIRE COMPETENZE MATTONE SU MATTONE


Nel TAGteach siamo familiari con questo processo e cerchiamo di assecondarlo applicando il protocollo previsto dalla metodologia.
Dopo aver trasmesso le informazioni, non è più permesso parlare. La frase: "il tag point è::" lascia al discente la responsabilità di affrontare il compito. L'assenza di linguaggio verbale lascia spazio per un efficace apprendimento ad alta velocità. Il tag point è un’azione unica e facile da realizzare (ad esempio: "premi il pedale del blu"). Queste informazioni sono strutturate in modo tale da non riempire i cervelli degli studenti, e di fare spazio al compito della memoria di lavoro: imparare. Come detto la memoria di lavoro è in grado di processare da cinque a sette blocchi di informazione per volta. Essa processa tali pezzi rendendoli disponibili per le aree neo-corticali del cervello in cui vengono prese le decisioni effettive su come comportarsi ("devo girare a destra, cosa devo fare?")
 Ma non è finita qui. Un altro compito fondamentale della memoria di lavoro è quello di passare le informazioni sul comportamento, l’ambiente e le conseguenze che il comportamento ha avuto, (la catena che, nel comportamentismo è nota come ABC: Antecedent - Behavior -Consequences) alla memoria a lungo termine. In altre parole la memoria di lavoro è dove si impara, la memoria a lungo termine è dove si ricorda. Se la memoria di lavoro è satura d’informazioni il passaggio alla memoria a lungo termine diventa lento e inefficiente. Semplicemente, non impariamo con la stessa efficacia. Se siamo circondati da troppi stimoli, o se ci parlano troppo, facciamo molta più fatica a ricordare e fare quello che dobbiamo. 

NON E’ UN RING! 

Tutto ciò detto, potrebbe sembrare che possiamo lasciare i nostri discenti da soli mentre stanno imparando. Come insegnanti potremmo semplicemente buttare tutte le informazioni che riteniamo necessarie per gli studenti: "Questo è il compito, questo è come si suppone lo eseguiate ora andate e imparate!" Naturalmente questo approccio porterà fallimento e frustrazione con pochi studenti, che realmente riescono ad imparare e la maggior parte di loro che -semplicemente- rinunciano, a causa della mancanza di rinforzo positivo conseguenza diretta di questa impostazione nell'apprendimento.
Di per sé la frustrazione non è una cattiva notizia per l'apprendimento. Quando impariamo siamo davvero frustrati; si potrebbe dire che si impara perché c’è della frustrazione. Siamo frustrati quando andiamo in bicicletta? Certo che no, ma sono sicuro che non eravamo calmi e fiduciosi durante le nostre prime lezioni. Avevamo paura, eravamo impacciati, siamo caduti, ma ci siamo rialzati perchè... era così bello!
Dare agli studenti un solo pezzo di informazione (il tag point), o quattro (come l’istruttore di Legoland) fornisce la giusta quantità di frustrazione che porta a rafforzare l'apprendimento. Il fatto che i guidatori in erba fossero silenziosi è indice di frustrazione, quella giusta quella che ci fa focalizzare su quello che deve essere fatto. Il valore aggiunto fornito dal TAGteach è l'attenzione esclusiva su ciò che vogliamo che accada, e l'uso del tagger con il suo feedback perfettamente a tempo sul comportamento. Gli studenti imparano più velocemente e meglio, perché:
  • alla loro memoria di lavoro è consentito sia elaborare che passare le informazioni alla memoria a lungo termine;
  •  solo le informazioni utili sono fornite perché il tag point indica ciò che deve accadere (non ci sono informazioni utili nel dire: "non saltare") 
  • il feedback del tagger fornisce un rinforzo costante e positivo al comportamento che viene appreso e, di nuovo, rafforza il processo di allocazione delle nuove esperienze nella memoria a lungo termine: Ricordiamo meglio quindi impariamo meglio. 

RIGUARDO IL TAGteach:
Il TAGteach è una nuova metodologia didattica in rapida crescita, utilizzata in molti campi diversi. Con il TAGteach ogni singolo dettaglio dei componenti di un comportamento (es: il dritto a tennis) -non importa quanto piccoli- possono essere insegnati e padroneggiati in modo positivo e rinforzante. Peculiare della metodologia è l'uso di un dispositivo (il tagger) che offre un suono chiaro per lo studente quando un comportamento obiettivo è eseguito correttamente.
Il Focus Point: Nel TAGteach lo specifico comportamento che ricever il suono del tagger come conferma dell'avvenuta esecuzione si chiama "tag point". Il Focus Point è esattamente la stessa cosa, ma la corretta esecuzione non riceve il suono del tagger. Si usa il focus point quando ormai chi impara è in grado di fare da sè, senza aver bisogno della costante sorveglianza dell'insegnante

Per informazioni sui nostri prossimi eventi e sul TAGteach:
www.tagteachitalia.com