Per rispondere a questa domanda bisogna guardare
dentro al nostro cervello e capire il suo funzionamento. Ogni cosa che facciamo
o che ci ricordiamo è, all’interno del cervello, un gruppo di neuroni che si attivano
insieme quando arriva il giusto stimolo: “Vado in cucina a prendere un
bicchiere d’acqua” attiva una rete, “Questa è la mia canzone preferita” ne
attiva un’altra. Gli scienziati le chiamano reti neuronali. Queste reti non sono
fisse, ma plastiche, si adattano, crescono ed, eventualmente, si sciolgono. Se
vi chiedo cosa avete mangiato per cena la scorsa settimana, martedì sera, non
saprete rispondere con sicurezza, a meno che non siate dei tradizionalisti incalliti,
come siamo io e mio figlio, che ogni martedì sera mangiamo la pizza fatta in
casa. Eppure, lo scorso mercoledì mattina vi ricordavate sicuramente della
vostra cena. La rete neuronale che formava: “cena di martedì” si è sciolta dopo
poco tempo.
Fig 1 (vedi sotto) |
Le reti neuronali hanno bisogno, per consolidarsi e
diventare permanenti, di molta pratica, ovvero di essere esposte agli stessi
stimoli moltissime volte per diventare sempre più solide (è il cosiddetto processo
di mielinizzazione).
“Camminare” o “parlare” sono, per esempio, delle reti solidissime perché
continuamente utilizzate. Le date delle guerre d’indipendenza o della cena di
martedì scorso sono delle reti che abbiamo usato per poco tempo e che poi, non
essendo state più utilizzate, si sono sconnesse nel cervello.
Quindi ci sono cose che impariamo con la pratica,
l’esposizione continua, fino a quando (perdonate la frase fatta) "non
entrano in testa". L'entrare in testa avviene quando certe azioni o
risposte son diventate rapide e facili da fare, senza errori, grazie alla forza
che via via hanno acquisito le relative reti neurali attraverso la pratica.
1+1? ovvio, 2. Ecco 1+1 ci è entrato in testa, allo stesso hanno fatto il
"3+5" o il "4x9" o il saper come si scrive la parola
"penna" o capire che i prossimi segni indicano la parola
"leggere".
Fig. 1 (Wikipedia) Sezione dell'assone di un neurone. Le bande circolari nere sono fatte di mielina che rafforza e velocizza la connessione tra i neuroni nelle reti rese solide dallla pratica.
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