di Sarah Cook
Marzo 2015
Marzo 2015
Dopo molti anni felici come insegnante alla "A Dancer’s Dream", sono recentemente passata nel mondo della pubblica istruzione, accettando un incarico come insegnante di danza a tempo pieno in una scuola privata di Boston, Massachusetts. Per quelli che non lo conoscono, "A Dancer’s Dream", è un meraviglioso studio di danza dove ogni insegnante è un TAGteacher certificato e i bambini conoscono molto bene questa metodologia. La scuola dove sono finita a lavorare, è una scuola privata di alto livello e comprende medie ed elementari distribuite in tre sedi. Le scuole sono molto rigorose dal punto di vista accademico, hanno una politica piuttosto rigida sul comportamento che gli studenti devono osservare, spingono molto sul rinforzamento positivo e lo sviluppo del comportamento. Inoltre richiedono che ogni studente faccia lezione di danza. Per questo motivo le classi di danza sono numerose, con 27-32 studenti per classe. Non c'è nemmeno il bisogno di dirlo: sono sempre parecchio impegnata. Dopo aver passato un anno e mezzo lottando tra classi numerose, niente specchi e condizioni da scuola di ballo piuttosto approssimative, ho chiesto alla mia preside se potevo iniziare ad usare il TAGteach. Lei mi ha risposto di sì e io tirato un grosso sospiro di sollievo. Potevo finalmente proporre il TAGteach e il tagger in tutte le mie classi. Questi sono alcuni momenti tratti dalla nostra prima settimana di uso del TAGteach.
Prima media: siamo ormai a buon punto con le lezioni sul tip tap. Con 27 ragazzi presenti in classe, è difficile vedere e correggere gli errori di ciascun alunno. Come poter risolvere i problemi di troppi ragazzi con così poco tempo a disposizione? Con il TAGteach, naturalmente! Dopo aver osservato l'intera classe tentare i flaps (un passo del tip tap in cui il piede striscia sul pavimento prima di battere) e aver preso nota mentalmente degli errori più comuni, ho scelto uno studente per introdurre la metodologia. Ho spiegato cosa un tag significhi e come aiuti sul corpo e il cervello ad imparare. In meno di due minuti e con soli due tag point i suoi flap erano a posto. Non solo le competenze dell'alunno erano migliorate, ma tutti nella classe hanno migliorato dopo aver osservato la sessione di TAGteach. Erano tutti eccitati e un pochino compiaciuti. A me era stata solo ricordata l'efficacia del TAGteach.
Prima elementare: ci sono 32 bambini in questa classe (32 BAMBINI!!!). Nello sforzo di indirizzare le mie classi, ho deciso di iniziare ad usare il TAGteach per lavorare, in primo luogo sulla gestione della classe. Non appena l'ora è iniziata, sono stata pronta ad osservare il primo bambino che si fosse seduto tranquillamente a gambe incrociate. Senza dire una parola, l'ho taggato e… voilà ! La stanza è passata dal caos al silenzio in tre tag. È stato così facile. Hanno capito subito che se non ricevevano il tag potevano osservare un compagno che invece lo aveva ricevuto e correggere il loro comportamento imitandolo. La mia la classe era silenziosa, pronta ad iniziare in meno di un minuto, senza alcun bisogno che li riprendessi. Uno scolaro mi ha detto: "Mi piace il tagger perchè quando tu marchi una persona, tutti noi sappiamo cosa fare senza bisogno che tu parli e sprechi così la nostra lezione".
Hai ragione, ragazzino.
Piace anche a me.
Sono così emozionata di aver introdotto questo strumento nella mia scuola! Abbiamo realizzato di più in meno tempo, la nostra pratica è più focalizzata e tutti sono più felici. Inoltre so che mi aiuta a rimanere calma e concentrata.
Hai ragione, ragazzino.
Piace anche a me.
Sono così emozionata di aver introdotto questo strumento nella mia scuola! Abbiamo realizzato di più in meno tempo, la nostra pratica è più focalizzata e tutti sono più felici. Inoltre so che mi aiuta a rimanere calma e concentrata.
Nessun commento:
Posta un commento