Luca Canever
TAGteach Faculty
Luglio 2015
L'insegnamento non è riempire le menti degli studenti con nuove informazioni, ma è liberare spazio necessario al loro apprendimento.
TAGteach Faculty
Luglio 2015
L'insegnamento non è riempire le menti degli studenti con nuove informazioni, ma è liberare spazio necessario al loro apprendimento.
I bambini (di età compresa tra 7-12) stanno tranquillamente guidando lungo le strade della Seat Traffic School, all'interno del parco di divertimenti Legoland a Billund (Danimarca). Qui ci sono strade, incroci, un distributore di benzina e un autolavaggio. Ci sono una ventina di piccole auto elettriche che sembrano essere fatte con i famosi mattoncini.
Nessuno dei piloti sta parlando, urlando o strillando. Il silenzio lungo le corsie è assoluto ... Fuori dalle recinzioni i genitori stanno a guardare, videoregistrando e urlando istruzioni di cui i bambini non hanno assolutamente bisogno.
(La Traffic School è un'attrazione presente in quasi (tutti?) resort Legoland del mondo. Ecco un video d’esempio.)
A SCUOLA GUIDA
Le lezioni di guida richiedono meno di tre minuti: i bambini vengono da diverse nazioni, le istruzioni sono soprattutto visive (con qualche aiuto da parte dei genitori per la traduzione, se necessario). Il loro istruttore parla di fronte ai ragazzi, mentre punta in dito ad alcuni dei cartelli stradali più comuni (incrocio, stop, senso unico….) posti alle sue spalle. Spiega ai piloti in erba il funzionamento dei due pedali che troveranno in auto e su come segnalare quando intendono girare (braccio teso in fuori esattamente come dovrebbero fare i ciclisti). In sintesi, i nuovi piloti hanno quattro comportamenti su cui concentrarsi (nel TAGteach li chiamano: "focus point"):
- due segnali per i cambi di direzione (braccio sinistro o destro teso in fuori = due focus point)
- come far funzionare le macchine con i pedali (blu = acceleratore; rosso = freno = due focus point). Da qui i bambini sono da soli. Hanno quattro focus point su cui contare per imparare ad interagire con il loro nuovo ambiente: guidare l’auto nell’ora di punta.
IL NUMERO MAGICO
Nello stesso momento il nostro cervello è in grado di elaborare da cinque a sette blocchi di informazioni(Miller, 1956: "The magica number seven..."); tradotto in altre parole, possiamo focalizzare la nostra memoria di lavoro (cioè "prestare attenzione") ad una piccola quantità di informazioni. Questa affermazione è particolarmente vera quando stiamo apprendendo nuove competenze e abbiamo la necessità di concentrarci sul compito che ci aspetta. Al fine di raggiungere questo obiettivo, dobbiamo chiudere tutte le circuiterie cerebrali non necessarie (come, per esempio, parlare o ascoltare le grida dei genitori al di là del recinto) e "travasare" la nostra attenzione su quello che stiamo imparando. Questo è esattamente quanto avviene dentro i cervelli dei bambini 'nella scuola guida di Legoland: sono silenziosi perchè stanno imparando. Le loro energie cognitive sono necessarie altrove.
TAGteach: COSTRUIRE COMPETENZE MATTONE SU MATTONE
Nel TAGteach siamo familiari con questo processo e cerchiamo di assecondarlo applicando il protocollo previsto dalla metodologia.
Dopo aver trasmesso le informazioni, non è più permesso parlare. La frase: "il tag point è::" lascia al discente la responsabilità di affrontare il compito. L'assenza di linguaggio verbale lascia spazio per un efficace apprendimento ad alta velocità. Il tag point è un’azione unica e facile da realizzare (ad esempio: "premi il pedale del blu"). Queste informazioni sono strutturate in modo tale da non riempire i cervelli degli studenti, e di fare spazio al compito della memoria di lavoro: imparare. Come detto la memoria di lavoro è in grado di processare da cinque a sette blocchi di informazione per volta. Essa processa tali pezzi rendendoli disponibili per le aree neo-corticali del cervello in cui vengono prese le decisioni effettive su come comportarsi ("devo girare a destra, cosa devo fare?")
Dopo aver trasmesso le informazioni, non è più permesso parlare. La frase: "il tag point è::" lascia al discente la responsabilità di affrontare il compito. L'assenza di linguaggio verbale lascia spazio per un efficace apprendimento ad alta velocità. Il tag point è un’azione unica e facile da realizzare (ad esempio: "premi il pedale del blu"). Queste informazioni sono strutturate in modo tale da non riempire i cervelli degli studenti, e di fare spazio al compito della memoria di lavoro: imparare. Come detto la memoria di lavoro è in grado di processare da cinque a sette blocchi di informazione per volta. Essa processa tali pezzi rendendoli disponibili per le aree neo-corticali del cervello in cui vengono prese le decisioni effettive su come comportarsi ("devo girare a destra, cosa devo fare?")
Ma non è finita qui. Un altro compito fondamentale della memoria di lavoro è quello di passare le informazioni sul comportamento, l’ambiente e le conseguenze che il comportamento ha avuto, (la catena che, nel comportamentismo è nota come ABC: Antecedent - Behavior -Consequences) alla memoria a lungo termine. In altre parole la memoria di lavoro è dove si impara, la memoria a lungo termine è dove si ricorda. Se la memoria di lavoro è satura d’informazioni il passaggio alla memoria a lungo termine diventa lento e inefficiente. Semplicemente, non impariamo con la stessa efficacia. Se siamo circondati da troppi stimoli, o se ci parlano troppo, facciamo molta più fatica a ricordare e fare quello che dobbiamo.
NON E’ UN RING!
Tutto ciò detto, potrebbe sembrare che possiamo lasciare i nostri discenti da soli mentre stanno imparando. Come insegnanti potremmo semplicemente buttare tutte le informazioni che riteniamo necessarie per gli studenti: "Questo è il compito, questo è come si suppone lo eseguiate ora andate e imparate!"
Naturalmente questo approccio porterà fallimento e frustrazione con pochi studenti, che realmente riescono ad imparare e la maggior parte di loro che -semplicemente- rinunciano, a causa della mancanza di rinforzo positivo conseguenza diretta di questa impostazione nell'apprendimento.
Di per sé la frustrazione non è una cattiva notizia per l'apprendimento. Quando impariamo siamo davvero frustrati; si potrebbe dire che si impara perché c’è della frustrazione. Siamo frustrati quando andiamo in bicicletta? Certo che no, ma sono sicuro che non eravamo calmi e fiduciosi durante le nostre prime lezioni. Avevamo paura, eravamo impacciati, siamo caduti, ma ci siamo rialzati perchè... era così bello!
Dare agli studenti un solo pezzo di informazione (il tag point), o quattro (come l’istruttore di Legoland) fornisce la giusta quantità di frustrazione che porta a rafforzare l'apprendimento. Il fatto che i guidatori in erba fossero silenziosi è indice di frustrazione, quella giusta quella che ci fa focalizzare su quello che deve essere fatto. Il valore aggiunto fornito dal TAGteach è l'attenzione esclusiva su ciò che vogliamo che accada, e l'uso del tagger con il suo feedback perfettamente a tempo sul comportamento. Gli studenti imparano più velocemente e meglio, perché:
Dare agli studenti un solo pezzo di informazione (il tag point), o quattro (come l’istruttore di Legoland) fornisce la giusta quantità di frustrazione che porta a rafforzare l'apprendimento. Il fatto che i guidatori in erba fossero silenziosi è indice di frustrazione, quella giusta quella che ci fa focalizzare su quello che deve essere fatto. Il valore aggiunto fornito dal TAGteach è l'attenzione esclusiva su ciò che vogliamo che accada, e l'uso del tagger con il suo feedback perfettamente a tempo sul comportamento. Gli studenti imparano più velocemente e meglio, perché:
- alla loro memoria di lavoro è consentito sia elaborare che passare le informazioni alla memoria a lungo termine;
- solo le informazioni utili sono fornite perché il tag point indica ciò che deve accadere (non ci sono informazioni utili nel dire: "non saltare")
- il feedback del tagger fornisce un rinforzo costante e positivo al comportamento che viene appreso e, di nuovo, rafforza il processo di allocazione delle nuove esperienze nella memoria a lungo termine: Ricordiamo meglio quindi impariamo meglio.
Il TAGteach è una nuova metodologia didattica in rapida crescita, utilizzata in molti campi diversi. Con il TAGteach ogni singolo dettaglio dei componenti di un comportamento (es: il dritto a tennis) -non importa quanto piccoli- possono essere insegnati e padroneggiati in modo positivo e rinforzante. Peculiare della metodologia è l'uso di un dispositivo (il tagger) che offre un suono chiaro per lo studente quando un comportamento obiettivo è eseguito correttamente.
Il Focus Point: Nel TAGteach lo specifico comportamento che ricever il suono del tagger come conferma dell'avvenuta esecuzione si chiama "tag point". Il Focus Point è esattamente la stessa cosa, ma la corretta esecuzione non riceve il suono del tagger. Si usa il focus point quando ormai chi impara è in grado di fare da sè, senza aver bisogno della costante sorveglianza dell'insegnante
Per informazioni sui nostri prossimi eventi e sul TAGteach:
www.tagteachitalia.com