venerdì 16 gennaio 2015

TAGteach: perchè funziona

Ho scritto questo articolo per il mio sito qualche anno fa. Ora le cose sono un po' cambiate: ho molta più esperienza e ho provato e sperimentato il TAGteach in moltissimi contesti diversi e -sempre- ho ottenuto ottimi riscontri. E' più difficile pensare a dove non è possibile usarlo (non avrei idea di dove) che il contrario.
Ho letto, non ricordo dove una cosa che diceva (più o meno così): "La bontà di una metodologia si misura sul numero di applicazioni dove tale metodologie può venire impiegata con successo". Da questo punto di vista il TAGteach ha un enorme successo.

Luca Canever



Ecco un'argomento difficile da affrontare: se mi chiedessero dove può essere utile il TAGteach, non saprei cosa rispondere... La risposta “tecnica” che uso è: “è utile ovunque ci siano delle competenze meccaniche da acquisire”. Non parlo di macchine e motori, ma di movimenti, gesti e posture. Domenica mattina sono in piscina con mio figlio. C'è una ragazza che prende lezioni di nuoto individuali nella vasca piccola dove stiamo sguazzando anche noi. Ascolto le istruzioni che l'istruttrice dà: precise ma lunghe e difficili da ricordare: “quando parti tieni le due braccia tese, non alzare il braccio destro ma tieni le spalle dritte e le braccia tese. Non fare questo movimento (glielo mima), ruota la testa ma rimani ferma con le braccia.” Più o meno. Ripetono una, due, tre volte l'esercizio; all'incirca si ripetono uguali le istruzioni, la situazione non migliora, i risultati di tanto impegno da entrambe le parti non si vedono. Io ascolto e penso: “il TAGpoint è: braccia tese in avanti”...Braccia tese in avanti è una competenza meccanica, come lo è anche tenere le gambe piegate per il bagher nella pallavolo, o tenere le mani in basso quando si parla con un cliente. Competenza meccanica è anche rispondere al telefono usando la formula :”Buongiorno parla la Ditta XXX, sono Laura, come posso aiutarla?”. Competenza è tenere nella posizione corretta il cannello di una saldatrice o imparare a scrivere correttamente la lettera N (i bambini spesso la scrivono al contrario). Da qualche tempo sto prendendo lezioni di agility. Ho avuto la fortuna di trovare un ottimo istruttore di mente aperta che, per esempio, mi lascia usare il clicker con il mio border Akira. Alla prima lezione mi spiega una manovra che il conduttore deve fare per guidare il cane nella giusta sequenza di passaggi. Lui spiega, mostra e dimostra: mi dà un sacco d'informazioni, tutte preziose, ma...troppe. Non riesco a ricordarle tutte. Così mi focalizzo su un passaggio alla volta e mi ripeto mentalmente “il TAGpoint è...”. Riesco a imparare la sequenza in 5 minuti e poche ripetizioni. Focalizzare l'attenzione e filtrare l'informazione fino ad arrivare al nucleo del comportamento o, se preferite, a quello che fa accadere il comportamento: questo è il vantaggio offerto dal TAGteach. Dove quest'opera di filtro e focalizzazione è richiesta lì è dove il TAGteach può essere impiegato. Negli Stati Uniti, dove è nato, il TAGteach ha trovato applicazione in un numero enorme di situazioni: con i bambini autistici o con problemi d'apprendimento, con medici e veterinari; in tutte le discipline sportive (la Lega degli istruttori di Golf lo ha messo tra i requisiti richiesti ai suoi associati). Lo usano i guardiani dello zoo, i responsabili d'aziende, i volontari nei canili. Io uso la stessa, identica metodologia, con le ragazze di minivolley in palestra, con un cliente che deve imparare la condotta con il suo cane, con mio figlio di tre anni che -qualche volta- non vuole farsi tagliare le unghie. Cosa significa questo? Semplicemente una sola cosa: Il TAGteach funziona, sempre! Funziona perchè usa il rinforzo positivo; funziona perchè elimina completamente la frustrazione; funziona perchè ciò che insegna viene proposto in piccoli frammenti facilmente raggiungibili da chiunque. Marinai di pescherecci d'altura o giovani ginnaste non fa differenza la risposta è una sola: TAG!

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