tag:blogger.com,1999:blog-77915662211651225442024-03-21T00:18:10.996-07:00TAGteach Italia BlogSpotIl nostro motto è latino. "Efficacius Docere, Excelse discere"signfica: "Insegnare con Efficacia, Apprendere con Eccellenza". Qui raccogliamo articoli, pensieri e idee che, ci auguriamo, vi possano aiutare in questo.luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.comBlogger54125tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-72765004578465524212023-04-20T07:14:00.002-07:002023-04-20T07:14:18.427-07:00Il Precision Teaching<div style="text-align: right;">Luca Canever</div><br /> ll Precision Teaching è una tecnica creata per misurare in maniera costante e precisa i progressi degli studenti. Inventata da Ogden Lindsley e dalla sua equipe negli anni '60 ha trovato grande impiego sopratutto in ambito scolastico. Il Precision Teaching utilizza brevi, intense sessioni (solitamente di un minuto) per raggiungere <a href="http://tagteachitalia.blogspot.it/2015/01/tagteach-ho-le-prove.html">livelli di performance fluenti</a>. Questi successi si trasformano in una acquisizione più rapida di competenze via via più complesse. Per le sue caratteristiche il Precision Teaching sposa perfettamente il TAGteach fornendo uno strumento perfetto per analizzare i risultati ottenuti.<br /><br /><br /><h3 style="text-align: left;">Lo Standard Celeration Chart</h3>E' lo strumento principale del Precision Teaching. E' un grafico che giorno dopo giorno permette di registrare le performance dell'allievo su un comportamento chiave ("pinpoint behavior"). I benefici per gli insegnanti e per chi impara sono due: il primo consiste che tutti i progressi sono registrati allo stesso modo permettendo analisi funzionali sul processo in corso; il seconod beneficio consiste nella facilità di lettura dei dati e quindi di poter prendere velocemente delle decisioni basate su rigorosi dati scientifici.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkZMvqCOCtM6grwXAh8Z_6MLmMbC-5c9u2l9uZkMsmGybR5nCXJWXLjuc5dOJtyA6uA3dhLPH2sQDs67PD0__Dour8AGwDYfnZAVjGIbGo0tPuoDeyXiMH-3_IUNOi3BHqPjqvvrqN_Yt7GJM9M0_HPbh23FP9lnZ6UoNMRDCRmkcPCfhA8dgyy7bfyw/s1357/SCC%20Daily%20empty.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="951" data-original-width="1357" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkZMvqCOCtM6grwXAh8Z_6MLmMbC-5c9u2l9uZkMsmGybR5nCXJWXLjuc5dOJtyA6uA3dhLPH2sQDs67PD0__Dour8AGwDYfnZAVjGIbGo0tPuoDeyXiMH-3_IUNOi3BHqPjqvvrqN_Yt7GJM9M0_HPbh23FP9lnZ6UoNMRDCRmkcPCfhA8dgyy7bfyw/w385-h270/SCC%20Daily%20empty.jpg" width="385" /></a></div><br /><h4 style="text-align: left;">Comportamenti Chiave</h4>Il comportamento chiave è l'oggetto dell'analisi del Precision Teaching. Si tratta di un comportamento di cui vogliamo aumentare la velocità d'esecuzione. per esempio il nostro comportamento potrebbe essere il numero di parole lette al minuto o il numeri di sottrazioni eseguite al minuto. Questi sono esempi presi dal mondo accademico ma le possibili applicazioni sono praticamente infinite.<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHyxG3mltqoLb_v7lcl40W9pdSzc8LDmjya66GZtAa7lPiV5KSkg5I9BrYq8pdHHCTuLgUv5B504I99A2ut-VXlEnyEb3mOSB86jcIs8LBtEBVzeDq_cDJNbv_Ydw9RpMJLLjNg7l3j6Nq3q71IS6b07DUmcC7nRw0C1_oIirvBBcQ2KR7rLM4_gm-lw/s1346/01%20-%20SCC%20Samuele%20Baseline.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="948" data-original-width="1346" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHyxG3mltqoLb_v7lcl40W9pdSzc8LDmjya66GZtAa7lPiV5KSkg5I9BrYq8pdHHCTuLgUv5B504I99A2ut-VXlEnyEb3mOSB86jcIs8LBtEBVzeDq_cDJNbv_Ydw9RpMJLLjNg7l3j6Nq3q71IS6b07DUmcC7nRw0C1_oIirvBBcQ2KR7rLM4_gm-lw/w400-h281/01%20-%20SCC%20Samuele%20Baseline.jpg" width="400" /></a></div><br /><br /><h4 style="text-align: left;">Sprint</h4>Il Precision Teachiing misura la frequenza di emissione dei comportamenti chiave in "sprint" molto brevi, solitamente di un minuto. In questo breve tempo viene chiesto agli allievi di impegnarsi al massimo e alla massima velocità possibile. Poche corse al giorno garantiscono risultati eccezionali e duraturi nel tempo.luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-90138355971791117072023-03-31T08:49:00.001-07:002023-03-31T08:49:15.026-07:00Campi nella natura per aiutare gli adolescenti in difficoltà <table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU8IiZuNgrWysBR-m0nLWxBjH9Vm8nd5dUajGHeL1r-HYmHqjxzDbYLOEyWn4T2ehM37UNDvOUUCyS5gY-jc-vA9jxPM7vq9-LFgDve1MBJ-BtXzAcs1ewsS8UaNhIsxFAKfAVL30DX00N37AI4rlcg8RwTrYOuRaO8VQqTUuUR5sMp5UEerU4CDBh-A/s960/WhatsApp%20Image%202023-03-15%20at%2013.25.35.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU8IiZuNgrWysBR-m0nLWxBjH9Vm8nd5dUajGHeL1r-HYmHqjxzDbYLOEyWn4T2ehM37UNDvOUUCyS5gY-jc-vA9jxPM7vq9-LFgDve1MBJ-BtXzAcs1ewsS8UaNhIsxFAKfAVL30DX00N37AI4rlcg8RwTrYOuRaO8VQqTUuUR5sMp5UEerU4CDBh-A/w233-h311/WhatsApp%20Image%202023-03-15%20at%2013.25.35.jpeg" width="233" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tess, con i suoi meravigliosi cani</td></tr></tbody></table><br />Nella scienza del comportamento esiste una regola molto interessante: per cambiare un comportamento bisogna cambiare l'ambiente dove questo comportamento si esprime. Ovvero: se Tommaso si agita molto nei luoghi affollatti, lo possiamo aiutare abituandolo prima a stare in luoghi più tranquilli.<div><br />Lo stesso principio è appicato dalla Dott.ssa Tess Erngren nei suoi "Wilderness Camp" (campi nella natura selvaggia). I campi sono delle settimane nella natura selvaggia dove si "sopravivve" con i propri mezzi, imparando a trovare il cibo o ad accendere il fuoco senza l'aiuto di fiammiferi o accendini. Lo scopo di queste attività è quello di creare un ambiente nuovo, dove nuovi comportamenti possano venire appresi. Le attività si rivolgono ad adolescenti in difficoltà, o perchè a rischio di dispersione scolastica o per fare recuperare loro l'autostima.<div><br /></div><div><br />I campi si avvalgono anche dell'opera preziosa di cani addestrati per la pet therapy che svolgono la funzione di facilitatori, guidando i ragazzi verso i nuovi comportamenti. Infatti, un gruppo di partecipanti, è composto da ragazze con disordini alimentari. Il contatto fisico con i cani, il prendersi cura degli animali , diventare capaci di provvedere a sè fa recuperare alle ragazze la stima in sè e la fiducia nel contatto con gli altri. "Il cane," racconta Tess, "non ti giudica, semplicemente ti accetta e per queste ragazze che si sono sentite giudicate per tutta la loro vita questa è una vera liberazione".</div><div> <br />Un altro aspetto, legato sopratutto all'anoressia, è quello della manipolazione del cibo. Le ragazze che arrivo al cmapo, non tollerano il cibo solido, ma dando dei bocconcini ai cani ne ricevono in cambio la gioia dell'animale ed imparano -gradualmente- a recuperare il contatto con il cibo. Ad un certo punto imparano a dare un boccone al cane e a prenderne uno per sè, iniziando il processo di recupero.<br />Sempre con l'aito speciale dei cani è possibile lavorare sul recupero di competenze sociali, tipo il contatto visivo: ci sono ragazzi che arrivano ai campi che non sono in grado di guardare le persone negli occhi. Anche in questo caso l'aiuto dei cani da terapia è fondamentale: il ragazzo impara prima a guardare l'animale negli occhi e poi trasferisce questa nuova competenza alle persone, iniziando anche in questo caso il proprio percorso di recupero.</div><div><br />E il TAGteach? Beh, negli esempi fatti, si vede l'applicazione della tecnica che fa iniziare il processo di apprendimento dalle cose che i ragazzi sanno già fare (toccare il cibo solido e guardare il cane negli occhi per esempio) per arrivare gradualmente atttraverso un processo di rinforzamento positivo passp dopo passo agli obiettivi finali degli interventi: una alimentazione regolare e corretta e il ristabilimento di normali relazioni sociali.</div><div><br />Ma non è tutto.... Tess ci ha anche raccontato nella nostra intervista (vedi l'estratto qui sotto) come accendere un fuoco da campo con selce ed acciarino e.... alcuni tag point.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="342" src="https://www.youtube.com/embed/8mV9zGh9VN0" width="488" youtube-src-id="8mV9zGh9VN0"></iframe></div><br /></div><div>Sul nostro canale YouTube trovi l'intervista integrale co Tess.</div><div><br /></div><div>www.tagteachitalia.com</div><div><br /></div><div><a href="https://www.instagram.com/tagteach_italia/">https://www.instagram.com/tagteach_italia/</a></div><div><a href="https://www.facebook.com/tagteachitalia">https://www.facebook.com/tagteachitalia</a></div><div><a href="https://www.youtube.com/channel/UC0VTKNfAn19fsz1h9ltpSKg">https://www.youtube.com/channel/UC0VTKNfAn19fsz1h9ltpSKg</a></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><br /></div><br /><div><br /></div></div></div><br />luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-78219507775037747062023-01-27T08:21:00.002-08:002023-01-28T06:43:58.421-08:00Il TAGteach per l'Autismo: le idee di Martha Gabler<p> Ho avuto il piacere di intervistare Martha Gabler.
Martha è l'autrice del libro: “<a href="https://www.amazon.it/Dal-Caos-Alla-Calma-quotidiani/dp/1502586916/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=AFBVSVADE7DP&keywords=martha+gabler+dal+caos+alla+calma&qid=1674833605&sprefix=martha+gabler+dal+caos+alla+calma%2Caps%2C93&sr=8-1">Dal
Chaos alla Calma: Alla scoperta di soluzioni per i problemi quotidiani del
convivere con l'autismo</a>”, un libro sul suo viaggio nell'autismo usando il TAGteach
con il figlio. Martha possiede una profonda esperienza diretta delle idee e
delle intuizioni che condivide. Prendi questo breve video tratto dall'intervista.
Ecco cosa ci ha detto Martha proprio alla fine:</p><a href="https://youtu.be/0JUYHH1oZXA"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="292" src="https://www.youtube.com/embed/0JUYHH1oZXA" width="380" youtube-src-id="0JUYHH1oZXA"></iframe></div></a><p class="LucaVerdanacond">Dopo l'intervista ho ricevuto da Martha la seguente e-mail.
L'ho trovata un messaggio così importante ed illuminante che la desidero
condividere:<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"><o:p> </o:p><i style="color: #0b5394; font-family: helvetica;">Ciao Luca,</i></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="color: #0b5394; font-family: helvetica;"><i>Ripensando alla nostra conversazione di oggi, mi sono
resa conto di aver dimenticato di introdurre il concetto principale che (per
me) ha reso il TAGteach un metodo favoloso. Questo è il concetto: in un primo
momento stiamo "catturando" un comportamento e poi lo "modelliamo"
(con lo shaping) in un comportamento più complesso. Penso sempre di essere il
"cacciatore" e di cercare quel piccolo lampo nel deserto che può
essere "catturato" e costruito in qualcosa di più grande e migliore.
Questo è un ottimo metodo per gli studenti o i ragazzi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che non possono parlare o capire le parole.<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="color: #0b5394; font-family: helvetica;"><i>Quindi, prima cacciamo. Poi catturiamo quel piccolo
lampo rinforzandolo; lo catturiamo e rinforziamo più spesso (perché il
comportamento si verifica più spesso). Alla fine lo "modelliamo" in
un altro comportamento rafforzando una leggera variazione nel comportamento. La
prima parte, la caccia, è un duro lavoro. Devi cercare e magari aspettare molto
tempo per trovare quella piccola scintilla che potrebbe essere la base di
qualcosa di più grande e migliore.<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="color: #0b5394; font-family: helvetica;"><i>In futuro, vorrei suggerire di tracciare una forte divisione
tra "cacciare/catturare/plasmare" e "insegnare" che è un
processo più formale. La tua conversazione del mese prossimo con il Dr. Levy
mostrerà l'uso completamente opposto del TAGteach perché lui lavora con
studenti molto intelligenti e altamente verbali! Con quegli studenti puoi
utilizzare tutte le fantastiche procedure di script, Focus Funnel del TAGteach;
puoi insegnare!<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="color: #0b5394; font-family: helvetica;"><i>Quindi, in futuro, potrebbe essere interessante
parlare prima dell'insegnamento tradizionale (parlare e dimostrare), che è
ottimo per studenti esperti, ma era inutile per mio figlio. Con gli studenti
che hanno abilità verbali scarse (o nulle), l'altro approccio di cacciare,
catturare e modellare funziona alla grande. Cosa ne pensi?<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: helvetica;"><i>Altri pensieri casuali!</i></span><o:p></o:p></span></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="color: #0b5394;">Grazie ancora Luca!</span><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Qui puoi ascoltare l’intervista integrale: <a href="https://youtu.be/WUoNoRCe6dQ"></a></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://youtu.be/WUoNoRCe6dQ"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="323" src="https://www.youtube.com/embed/WUoNoRCe6dQ" width="388" youtube-src-id="WUoNoRCe6dQ"></iframe></a></div><p></p><p class="LucaVerdanacond">Nel nostro blog abbiamo parlato del lavoro di Martha con l'Autismo in due altri post:</p><p class="LucaVerdanacond">1) <a href="https://tagteachitalia.blogspot.com/2017/07/dal-caos-ala-calma-il-libro.html">Il Libro Dal Caos alla Calma</a></p><p class="LucaVerdanacond">2)<a href="https://tagteachitalia.blogspot.com/2015/01/autismo-avete-un-bambino-ansioso-o-con.html">Autismo, comportamenti problematici</a></p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-6075119937993815372022-11-24T07:57:00.002-08:002022-11-26T07:39:13.372-08:00Chi insegna ha bisogno di tre cose<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Oc8szSvy0JHaR11n-6RUjQeYdSCJRDIqqlzFbZpU0wm88Udrbh5B4NIyHdyPUwqzVZH6gdGTG-DYSr9c81T__Kg8RNb2FMLoBPnK8VSUWwNYl70XF5mkCISjTBOyWMP-p9GM6JwbbS0XsM7N15ydgQ_N4e_p_rAuBHGaLvGw40V5QF_K4sDmIB2K6g/s750/fray.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="750" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Oc8szSvy0JHaR11n-6RUjQeYdSCJRDIqqlzFbZpU0wm88Udrbh5B4NIyHdyPUwqzVZH6gdGTG-DYSr9c81T__Kg8RNb2FMLoBPnK8VSUWwNYl70XF5mkCISjTBOyWMP-p9GM6JwbbS0XsM7N15ydgQ_N4e_p_rAuBHGaLvGw40V5QF_K4sDmIB2K6g/w224-h224/fray.jpg" width="224" /></a></div> Chi insegna (a scuola, in famiglia, sul luogo di lavoro o per qualche attività sportiva) ha delle esigenze molto precise. La prima è quella di <u>trovare delle soluzioni</u> quando il proprio insegnamento si blocca e chi sta imparando non riesce (per tanti motivi) a fare progressi significativi. La seconda esigenza è quella di <u>creare un ambiente di apprendimento</u> che sia piacevole e rinforzante per tutti: deve essere piacevole insegnare e deve piacere imparare. La terza esigenza è il <u>tempo</u>. Gli insegnanti non hanno mai molto tempo a disposizione e devono fare presto.<p></p><p>Usiamo Tommaso come esempio. Tommaso è un bambino vivace di 10 anni che in classe non sta mai fermo e spesso e volentieri urla e disturba le lezioni. Ma Tommaso potrebbe essere un ragazzo che ha problemi con la lettura (dislessia), un tennista che non riesce ad imparare il dritto, un addetto ai macchinari che ha poco tempo per imparare le procedure di sicurezza. Hanno in comune una cosa: devono imparare!</p><p>Per questo blog restiamo sul nostro Tommaso di 10 anni. Urla in classee non sta fermo, lo abbiamo detto. I suoi insegnanti e la sua famiglia hanno bisogno di trovare delle soluzioni per creare un ambiente di apprendimento piacevole per tutti e hanno -ovviamente- poco tempo.</p><p>Il TAGteach è una tecnologia d'insegnamento che è in grado con i suoi protocolli di soddisfare queste tre esigenze. Vediamo come.</p><p><b><span> </span>Soluzioni<u>:</u></b> cercare comportamenti che ci piacciono in Tommaso è molto più creativo (e divertente) dal continuare a ripetere a Tommaso di restare tranquillo. Tommaso sa fare tante cose che ci piacciono: sa stare seduto sulla sedia (anche se solo per due secondi); sa tenere in mano un pennarello; sa disegnare; sa tenere la bocca chiusa (se la bocca è chiusa Tommaso non può urlare); sa tenere i piedi per terra mentre è seduto (se i piedi sono per terra, non stanno sbattendo). Vedi quante soluzioni? Sono tutti comportamenti che puoi trasformare in tag point e rinforzare con il tagger; quando Tommaso fa una di queste cose, è concentrato sul suo posto e sta lavorando è meno probabile che si metta ad urlare. Il TAGteach ti offre soluzioni perchè ti fa focalizzare su quello che vuoi (e sono tante le cose che vogliamo!). Quello che non vuoi (che Tommaso non urli) è solo una cosa e non ci sono molte soluzioni a tua disposizione.</p><p><b><span> </span>Un ambiente collaborativo</b>. Come fa il TAGteach a creare questo tipo di ambiente? Perchè non riprendiamo mai Tommaso perchè urla o fa altro, richiamandolo in continuazione (Uff, che noia sta maestra!) ma condividiamo con lui tutti i suoi successi. Tommaso è seduto? tag! Tommaso ha i pennarelli in mano tag! E questo lo possono fare tutti anche i compagni di Tommaso possono usare il tagger per il loro compagno e viceversa,ovviamente. Si impara tutti insieme a cercare le cose che ci piacciono, invece di lamentarci per quello che non ci va. Stiamo tutti insieme e insieme creiamo un ambiente saturo di positività.</p><p><b><span> </span>Velocizza l'apprendimento.</b> Se non perdiamo tempo a riprendere Tommaso perchè urla, ma rinforziamo solo quei comportamenti che ci piacciono, non sprechiamo tempo. Possiamo rinforzare Tommaso solo per stare seduto e mentre è seduto Tommaso può imparare molte più cose. Inoltre spiegando e usando come tag point solo comportamenti che desideriamo non abbiamo bisogno di riprendere o correggere Tommaso. Se il tag point è: "Bocca chiusa" Tommaso sa che deve fare solo quello per avere un tag e le sue figurine. Tutto il resto (urlare compreso) va ignorato sia da Tommaso che da chi gli sta accanto.</p><p><br />Note finali: ovviamente abbiamo parlato di Tommaso l'urlatore, ma le soluzioni, l'ambiente e la velocità sono cose che il TAGteach può creare in qualsiasi contesto e disciplina e con tutti gli allievi. Sport? anzichè continuare a correggere gli atleti per gli errori perchè non gli diamo dei tag point (SOLUZIONI) per farli migliorare più velocemente (VELOCITA') in ambiente sereno dove nessuno viene ripreso (AMBIENTE). E lo stesso vale per qualsiasi attività o comportamento.</p><p><a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><a href="https://www.facebook.com/tagteachitalia"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" height="61" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ0wx0bm0RtMUSk2HlPDt9OeGiD6_G9zg0am6dVBB4XDl0wPPED1usKitZCUVh-oOFhb78RIPYHMCIK4qGtDoG-Dq03lfFzRErqUwJtdN3UJign4ekh9esOwukzhslQltlmCJ2etVI2I87CJ2cGyaPKq91TbrOKhBZCNVOaPmd2gIupyZRkHtwtxym1Q/w61-h61/facebook.png" width="61" /></a></span></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.instagram.com/tagteach_italia/" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1000" height="63" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5wfW35gTDwfqpM3CRBQ0JniEYZV_OiwZ0Iacvm-BDH5r8m87QRpVv4d6rJ3mlFgUOgBjsoFqXyynzGXArNRF8LejOX16JnZs-2eia-GYDa_mB7bscgMeaTIQ0Q8kmT24pIxdQCsbYonF0FiQ5qiwdDnI4LeVHBhRkqyZXyoPNhzNJKBhqYf9_odU2Dg/w63-h63/Instagram.png" width="63" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><br /><br /><p></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-63674522409071112922022-10-18T06:53:00.001-07:002022-10-18T06:54:01.401-07:00Five Words or Less (Cinque Parole o Meno)Gli insegnanti parlano troppo. Gli allenatori parlano troppo. I manager parlano troppo. I genitori poi… parlano troppo. Probabilmente anche tu parli troppo quando cerchi di insegnare qualcosa e spieghi cosa vuoi che faccia chi impara. Ma tutte queste parole sono veramente necessarie? Servono per migliorare realmente la qualità della nostra informazione? In una situazione di insegnamento, soprattutto se un pochino stressante (per esempio la nostra prima lezione di tennis), quando ci concentriamo per capire cosa si deve fare, meno parole si usano tanto meglio! Di fatto, l'unica cosa che ci possiamo ricordare -davvero- sono solo le ultime parole che l’istruttore ci ha detto. Tutto il resto si perde tra i meccanismi del nostro cervello, la tensione del momento e il desiderio di voler veramente riuscire ad eseguire quel servizio!<br /><h4 style="text-align: left;">Five Words or Less (Cinque parole o meno)</h4><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRmROkWUo7LkoGMme4VoknK8B-vEGGe7ghykEk-YrhsSd31V_Bs5bllVQ0r26VlvLVAZIAHH2yPQQRKP_6ApJ0Izv8Gd3zPNShu5nqyRgW9HRqY-HBFKn9eo9hbVx5a80sz5Y3gqQWJIzJfGXcYmu1Ny_aV_k1I8cIybeKtEkVih8yVvWapNauZ7MXcQ/s328/five%20words.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="328" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRmROkWUo7LkoGMme4VoknK8B-vEGGe7ghykEk-YrhsSd31V_Bs5bllVQ0r26VlvLVAZIAHH2yPQQRKP_6ApJ0Izv8Gd3zPNShu5nqyRgW9HRqY-HBFKn9eo9hbVx5a80sz5Y3gqQWJIzJfGXcYmu1Ny_aV_k1I8cIybeKtEkVih8yVvWapNauZ7MXcQ/w293-h293/five%20words.jpg" width="293" /></a></div><br />Esiste un modo per ridurre significativamente il numero di parole usate ed è quello di suddividere l’obiettivo generale (nel nostro esempio il servizio del tennis) nei suoi componenti, renderli osservabili e consegnarli uno alla volta sottoforma di brevi istruzioni chiamati tag point composti da solo cinque parole. E'questo l quarto criterio che ci permette di ideare i tag point: <i>five words or less!</i><br />Torniamo al nostro esempio: tutti gli istruttori di tennis sanno quali sono i comportamenti che compongono il servizio: dalla posizione dei piedi alla presa della racchetta, dal movimento della schiena all’altezza del lancio della pallina. Tutti questi componenti possono essere consegnati all’allievo sottoforma di tag point lunghi al massimo solo cinque parole: Il tag point è “piedi verso la rete” o “curva la schiena” e così via. Per il lancio della pallina, basta mettere il tennista vicino a un muro, mettere un nastro adesivo all’altezza corretta e consegnare il tag point: “pallina sul nastro”. <br /><br />I possibili componenti del servizio del tennis sono numerosi: sta all’esperienza dell’istruttore capire cosa trasformare in tag point in base al livello d’esperienza di chi impara e al beneficio che uno specifico tag point porterà. Per cui l’istruttore potrà decidere che Mario sa come si mettono i piedi per eseguire il servizio ma che deve migliorare il lancio della pallina. La routine TAGteach per Mario sarà: “Le istruzioni sono: posiziona i piedi per il servizio e lancia la pallina sul nastro (che sarà attaccato alla giusta altezza sul muro). Il tag point è: pallina sul nastro!”. <div>In tre parole abbiamo dato un tag point che è un comportamento che l'istruttore desidera, è una sola cosa, è osservabile ed è composto da solo tre parole. Un perfetto tag point per insegnare a Mario un servizio degno di Wimbledon! Tag!<br /><br /><div><p class="LucaVerdanacond">Su istruzioni e tag point nel TAGteach puoi avere delle informazioni qui: <a href="https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/">https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/</a><o:p></o:p></p><h4>I criteri WOOF</h4><div><div>Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettivo, che chiamiamo tag point. Questi sono:</div><div><ol><li>What you want (ciò che desediri)</li><li>One thing (Una cosa per volta)</li><li>Observable (Osservabile)</li><li>Five words or less (Cinque parole o meno).</li></ol></div><div>Li puoi facilmente memorizzare nell'acronimo WOOF.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/s3066/woof-with-words.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="3066" height="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/w431-h110/woof-with-words.png" width="431" /></a></div><br /><div><br /></div><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://www.tagteachitalia.com"></a><a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><p></p><p class="LucaVerdanacond">Seguici su Instagram: <a href="https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l">https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l</a></p><p class="LucaVerdanacond">e Facebook: <a href="https://www.facebook.com/tagteachitalia">https://www.facebook.com/tagteachitalia</a></p></div></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-47185440383108220652022-10-18T06:43:00.001-07:002022-10-18T06:44:43.901-07:00ObservableChi insegna dovrebbe sempre ben chiaro in mente il comportamento che dovrà essere insegnato ed appreso. Sembra un’affermazione banale, ma la maggior parte delle volte riuscire a definire con precisione chirurgica cosa si desidera è molto, molto difficoltoso. Facciamo un esempio: immagina di insegnare danza e desideri che la ballerina porti la gamba destra più in alto durante l’esecuzione di un particolare salto. La prima cosa che ti verrà (probabilmente) da dire sarà: “Ricordati di alzare di più la gamba destra mentre salti”. Ma quanto più alto? Cosa intendi <u>ESATTAMENTE</u> con: “Alzare di più la gamba?” e come saprai che la gamba è stata alzata correttamente in alto? Ovvero, quali sono i tuoi criteri per il successo della ballerina, cosa osserverai?<div>Infine, la domanda più importante di tutte: come farà la ballerina a sapere di aver alzato la gamba correttamente? <br /><br />“Alzare di più” è un obiettivo piuttosto vago, sommario, che nessuno tra insegnante e ballerina comprende esattamente. Le probabilità di ottenere una performance significativa, e di conseguenza un apprendimento duraturo, sono estremamente ridotte.<br /><h4 style="text-align: left;">Observable</h4><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7qmsnrjG1sxPhuJdPueKXLrwsNIgbQK__o1Bm9UMkONghY3UdQ1hUBI6qYzWs_Dda-blRQaz4Gov9Qbr4zdc5y2J50-EY6i9KjVfy2Hykouo3wXGTEpLYJfC2D2lsMogIeEIojzdicXIKTf39mSxEL8GCCy3pLrknUPeDkrhFONF8XjuhUhFO4vN4hQ/s293/Observable.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="291" data-original-width="293" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7qmsnrjG1sxPhuJdPueKXLrwsNIgbQK__o1Bm9UMkONghY3UdQ1hUBI6qYzWs_Dda-blRQaz4Gov9Qbr4zdc5y2J50-EY6i9KjVfy2Hykouo3wXGTEpLYJfC2D2lsMogIeEIojzdicXIKTf39mSxEL8GCCy3pLrknUPeDkrhFONF8XjuhUhFO4vN4hQ/s1600/Observable.jpg" width="293" /></a></div><br />In che modo possiamo riuscire a chiarire l’obiettivo: “Alzare di più la gamba” in modo tale da renderlo osservabile, ripetibile e rinforzabile? L’unico modo per ottenere tutto questo e favorire l’apprendimento è quello di definire l’obiettivo con criteri precisi, in modo tale che chi insegna e chi impara siano d’accordo e capiscano esattamente cosa fare. <br /><br />Questo è lo scopo del terzo criterio WOOF che usiamo nel TAGteach per creare i nostri tag point: <i>observable</i> (osservabile). L’obiettivo dell’<i>observable</i> è proprio quello di mettere d’accordo insegnante ed allievo su cosa deve essere fatto evitando inutili ripetizioni a vuoto. Un esempio del ruolo di questo criterio è quello di immaginarlo come la luce che illumina di sera le nostre stanze: se devi andare a prendere un bicchiere d’acqua la luce ti permette di vedere chiaramente e raggiungere velocemente il tuo obiettivo. Al buio, con la luce spenta, lo stesso risultato diventa molto più difficoltoso e pieno di errori. <br /><br />Per concludere questo post, torniamo alla nostra ballerina e vediamo come sia possibile rendere <i>observable</i> l’alzare di più la gamba. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di tenere la mano dell’istruttore all’altezza che si desidera il piede della ragazza raggiunga e chiamare questo tag point: “calcio sulla mano”. Ua seconda soluzione potrebbe essere quella di mettere un pezzo di nastro adesivo sul muro o sullo specchio utilizzando il tag point: “Calcio sul nastro”. In questo modo è possibile trasformare un obiettivo poco chiaro qual’era “alzare di più la gamba”in uno specifico e preciso comportamento che la ballerina sarà in grado di ripetere in meno tempo ed apprendere più velocemente, con maggior successo ed entusiasmo per tutti.<p class="LucaVerdanacond"><br /></p><p class="LucaVerdanacond">Su istruzioni e tag point nel TAGteach puoi avere delle informazioni qui: <a href="https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/">https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/</a><o:p></o:p></p><h4>I criteri WOOF</h4><div><div>Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettivo, che chiamiamo tag point. Questi sono:</div><div><ol><li>What you want (ciò che desediri)</li><li>One thing (Una cosa per volta)</li><li>Observable (Osservabile)</li><li>Five words or less (Cinque parole o meno).</li></ol></div><div>Li puoi facilmente memorizzare nell'acronimo WOOF.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/s3066/woof-with-words.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="3066" height="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/w431-h110/woof-with-words.png" width="431" /></a></div><br /><div><br /></div><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://www.tagteachitalia.com"></a><a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><p></p><p class="LucaVerdanacond">Seguici su Instagram: <a href="https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l">https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l</a></p><p class="LucaVerdanacond">e Facebook: <a href="https://www.facebook.com/tagteachitalia">https://www.facebook.com/tagteachitalia</a></p></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-68611695827907578742022-10-18T06:38:00.000-07:002022-10-18T06:44:30.256-07:00One Thing<p> Immagina: Anna sta imparando a scrivere. Ad Anna che
sta imparando a scrivere (per la prima volta!) la lettera “a”, la maestra le
ricorda di: ”Tenere la penna tra pollice <b>ed</b> indice <b>e</b> appoggiarla sul dito medio
<b>e</b> tenere il dorso della mano sul foglio." Ho volutamente messo in evidenza la
particella “e” che tiene insieme tutte le cose che Anna dovrebbe ricordare
mentre sta (anche) imparando a scrivere la lettera “a”. Se l’alunna tiene
“male” la penna ma scrive lo stesso una bella “a” la maestra le dirà
(probabilmente) che la “a” era bellissima, “Però, la prossima volta, ricordati
di tenere la penna tra pollice <b>ed</b> indice<b> e</b>….<b> e</b>…….”: Ecco questo “ricordarsi” è
una cosa che può risultare estremamente difficile per due motivi. Il primo
motivo consiste nel fatto che l’informazione avviene prima (o dopo) dell’esecuzione;
infatti, Anna “si deve ricordare” e non nel momento dell’esecuzione. Il secondo
motivo sta nel fatto che Anna è impegnata nel fare la “a” e il suo cervello non
può anche ricordarsi tutte le cose che le sono state dette. Semplicemente non
siamo fatti per essere in grado di ricordarci tutto!</p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Esiste, però una soluzione per evitare questa
confusione tra istruzioni di chi insegna e comportamenti di chi impara ed è il
secondo criterio WOOF del tag point: <i>One Thing</i> (Solo una cosa alla volta)<o:p></o:p></p>
<h4 style="text-align: left;">One thing</h4><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZkI3b6Cg-mZl7b1t3ov9AwuoDQxQD0LhLUg3B3ZdY2J3iun5ychGrtPBwKknRlp2s8elfralpeY5b8VdzLGbUF5U6k5pEid3p33KgbtktP7jzpGfg0Mz4HWx5I6Cxm0wQjcqhw5iED0yjzlSgTTS0e2BYx-YN6EYuoPxnK3JNGNZ2jqP-AuwaF0jgYA/s343/One%20Thing.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="343" data-original-width="343" height="301" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZkI3b6Cg-mZl7b1t3ov9AwuoDQxQD0LhLUg3B3ZdY2J3iun5ychGrtPBwKknRlp2s8elfralpeY5b8VdzLGbUF5U6k5pEid3p33KgbtktP7jzpGfg0Mz4HWx5I6Cxm0wQjcqhw5iED0yjzlSgTTS0e2BYx-YN6EYuoPxnK3JNGNZ2jqP-AuwaF0jgYA/w301-h301/One%20Thing.jpg" width="301" /></a></div><br />I TAGteacher nel creare i
tag point per i loro allievi utilizzano i quattro criteri WOOF. Nel precedente
blog abbiamo visto il primo: “What you want!”. Oggi analizzaremo il secondo
criterio: “ <i>One thing</i>” ovvero: solo una cosa alla volta. <o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond">La metodologia del TAGteach si basa sull’uso del
tagger: ovvero il TAGteacher per dire: “Sì esatto!” si affida al suono del
tagger (detto tag) anziché alla sua voce. Ci sono tanti motivi per questa
scelta, il primo è che il tag significa sempre e solo: “Sì!”. Il processo di
insegnare diventa binario e chi impara può fare da solo le proprie valutazioni:
se sente il suono del tagger sa che ha eseguito il tag point, in caso contrario
può, semplicemente, riprovare da solo. Torniamo al nostro esempio. </p><p class="LucaVerdanacond">Anna sta imparando
ad impugnare la penna e ha ricevuto il tag point: “pinza tra pollice e indice”.
Se sente il suono tag! del tagger la ragazza sa che ha eseguito il tag point e
quindi ha tenuto le dita a pinza sulla penna. Viceversa, se non sentisse il
tag, Anna saprebbe di non aver eseguito proprio quel singolo comportamento che
le era stato chiesto e sarebbe in grado di valutare da sola perché ha mancato
il tag! (“Ho tenuto la pinza con pollice e medio?”, “ho tenuto la penna a
martello?”). Il tutto senza nessun intervento da parte dell’insegnante. Questo
è possibile perché il tag point era composto da una cosa sola, un singolo
comportamento facilmente identificabile. Il processo dura pochissimo, pochi
attimi ed Anna è subito pronta per aggiungere un nuovo pezzo di informazione
che il TAGteacher potrebbe formulare così: “Le istruzioni sono: prendi la penna
con la pinza indice pollice ed appoggiala sul dito medio. Il tag point è: dita
sul medio.”<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"> Il criterio
one thing fa sì che i tag point non lascino spazi a dubbi o incertezze: chi
impara sa esattamente cosa deve fare ed è in assoluto controllo della
situazione d’apprendimento. Puoi facilmente immaginare che effetto questo
controllo può avere sulla motivazione e sull’autostima!<o:p></o:p></p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><p class="LucaVerdanacond">Su istruzioni e tag point nel TAGteach puoi avere delle informazioni qui: <a href="https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/">https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/</a><o:p></o:p></p><h4>I criteri WOOF</h4><div><div>Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettivo, che chiamiamo tag point. Questi sono:</div><div><ol><li>What you want (ciò che desediri)</li><li>One thing (Una cosa per volta)</li><li>Observable (Osservabile)</li><li>Five words or less (Cinque parole o meno).</li></ol></div><div>Li puoi facilmente memorizzare nell'acronimo WOOF.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/s3066/woof-with-words.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="3066" height="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/w431-h110/woof-with-words.png" width="431" /></a></div><br /><div><br /></div><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://www.tagteachitalia.com"></a><a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><p></p><p class="LucaVerdanacond">Seguici su Instagram: <a href="https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l">https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l</a></p><p class="LucaVerdanacond">e Facebook: <a href="https://www.facebook.com/tagteachitalia">https://www.facebook.com/tagteachitalia</a></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-22509124859374820762022-10-13T08:33:00.006-07:002022-10-18T06:44:38.478-07:00What you Want (Ciò che Vuoi)<p> Nella pratica del TAGteach prestiamo attenzione ai
comportamenti da apprendere, non tanto sugli errori o le cose che vogliamo
evitare. L’etimologia ci viene in aiuto: <u>imparare</u> viene dal latino <i>parare</i>
che significa (anche) acquistare e prendere possesso. <u>Chi impara acquista nuove
competenze e prende possesso di nuovi comportamenti</u>, non evita errori e cose
sbagliate. Errori e cose sbagliate in generale, vengono indicati con due parole
di solito: “<b>Non</b>” e “<b>No</b>”.</p><p>“<b>Non</b> continuare sempre a correre
per i corridoi” e “<b>No!</b> Basta, adesso smettila!”. Ricorriamo a questo
tipo di frasi perché, più o meno, di solito hanno l’effetto di fermare quel
comportamento che proprio non volevamo. Se Luigi parla troppo in classe gli
diciamo di: “<b>Non</b> continuare a parlare”; Se Anna impugna male la penna le
diciamo di: “<b>Non</b> tenere la penna a quel modo” e così via con infinite
sfumature diverse. Ma il succo è sempre lo stesso: diciamo ad Anna o Luigi cosa
non devono fare, ma… gli diciamo cosa vorremmo che facessero? Ovvero, stiamo
veramente insegnando loro cosa vorremmo imparassero?</p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<h4 style="text-align: left;">What you Want</h4><p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIVoyBDyLJ6v761tEwPtvly9iz_7xod0_3i1G1z7gYj3i6NoxXkw7EI7GYS1YQHUYWudLG_-A4LWS8orADDCI5gv_cZqs18gflrpRsd8K-aUvdWeN5TWaBl84Dnln_laa75Jvl1CYYquC1ibrBUBvNqGUPMiNntB0Mz2uB4VQGB4v3Q6_TThZLvP9z-g/s612/What%20you%20Want.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="574" data-original-width="612" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIVoyBDyLJ6v761tEwPtvly9iz_7xod0_3i1G1z7gYj3i6NoxXkw7EI7GYS1YQHUYWudLG_-A4LWS8orADDCI5gv_cZqs18gflrpRsd8K-aUvdWeN5TWaBl84Dnln_laa75Jvl1CYYquC1ibrBUBvNqGUPMiNntB0Mz2uB4VQGB4v3Q6_TThZLvP9z-g/w273-h256/What%20you%20Want.jpg" width="273" /></a></div>Il TAGteach usa i tag
point, specifici comportamenti da eseguire, come strumenti per insegnare. In altre parole, il TAGteacher esplicita a chi impara solo il comportamento da apprendere.<p></p><p class="LucaVerdanacond">Questa è
la radice del primo dei criteri WOOF che delineano e compongono i tag point:
What you want, cosa vuoi. Tu insegnante, cosa vuoi che Luigi faccia quando “<b>non</b>
continua a parlare”? Cosa fa una persona che <b>non</b> parla? Una possibile
risposta potrebbe essere che, una persona che non parla, tiene le labbra chiuse.
Se Luigi tiene le labbra chiuse sicuramente non può anche parlare.</p><p class="LucaVerdanacond"> Questo potrebbe
diventare il tag point per Luigi: “Labbra chiuse”. La differenza sta nel fatto che
“<b>non</b> parlare” <b>non</b> dice a Luigi cosa fare per <u>imparare</u> ed essere
apprezzato.</p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Lo stesso discorso lo possiamo applicare ad Anna: “<b>Non</b>
tenere la penna a quel modo perché altrimenti <b>non </b>scrivi bene e poi
prendi un <b>brutto</b> voto” <b>non</b> dice ad Anna cosa deve fare per
scrivere “bene” e prendere un bel voto. (torneremo su “bene” nel post dedicato
a un altro criterio WOOF: Osservabile). Anche ponendo che Anna voglia scrivere
bene perché vuole tantissimo prendere un bel voto, cosa deve fare? Difatto, quelle che ha appena sentito non sono delle
informazioni utili, ma delle minacce….</p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Anche per Anna esistono alcuni tag point che le possono
insegnare come tenere la penna. Il TAGteacher potrebbe dire: “Anna, per
scrivere bene devi appoggiare la penna sul banco sempre con la punta rivolta
verso di te (un’etichetta con la sagoma disegnata di una penna potrebbe aiutare
molto). Le istruzioni sono: quando prendi la penna per scrivere, prendila con
la pinza tra indice e pollice. Il tag point è: pinza tra indice pollice”. <o:p></o:p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs6wFkvca9CKE9g_so2o9cyVdqHLJOlUgI7bDwC-hyoCg7aLlUIVx5eE22HqmoCiTTsINVKEoLiRJE0G73O-RIk40n2whIAdFJtX7AnDZkRomGQdqC9zERlIPugS3w5NKL3IT48T8XNyE8UJEGKDygeEeHr7w0OiwUioWjvUgI83eKLzzh62kE3Raehg/s999/Immagine%202022-10-13%20172202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="377" data-original-width="999" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs6wFkvca9CKE9g_so2o9cyVdqHLJOlUgI7bDwC-hyoCg7aLlUIVx5eE22HqmoCiTTsINVKEoLiRJE0G73O-RIk40n2whIAdFJtX7AnDZkRomGQdqC9zERlIPugS3w5NKL3IT48T8XNyE8UJEGKDygeEeHr7w0OiwUioWjvUgI83eKLzzh62kE3Raehg/w611-h230/Immagine%202022-10-13%20172202.jpg" width="611" /></a></div><p class="LucaVerdanacond"></p><p class="LucaVerdanacond">
In questo modo ad Anna viene dato un comportamento da imparare, da <i>acquistare</i>
per dirla in latino.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">su istruzioni e tag point nel TAGteach puoi avere
delle informazioni qui: <a href="https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/">https://www.instagram.com/p/CjTACN1NHNs/</a><o:p></o:p></p><h4 style="text-align: left;">I criteri WOOF</h4><div><div>Questo post descrive un criterio del processo che il TAGteach implementa preparando i propri obiettivi. esistono quattro criteri per creare un chiaro, preciso e solido obiettvio, che chiamiamo tag point. Questi sono:</div><div><ol style="text-align: left;"><li>What you want (ciò che desediri)</li><li>One thing (Una cosa per volta)</li><li>Observable (Osservabile)</li><li>Five words or less (Cinque parole o meno).</li></ol></div><div>Li puoi facilmente memorizzare nell'acronimo WOOF.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/s3066/woof-with-words.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="3066" height="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdavwOX2d7z11KF6Bw4BBqtKKsbguz4l7gkatcPatLAspagqq9s0GaKeqVOyasftOXnhCofSuV3pB2zDREmWARU2XeURDHVGOpnk7Zs9C1-lug1TBGOlqnzzD6IisFjNtoMiqyAOMUgBWhFvYH2TWetfFLOOWgcQIWAMIxMIYQRNnG3nDTAkQZKzAdmA/w431-h110/woof-with-words.png" width="431" /></a></div><br /><div><br /></div><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://www.tagteachitalia.com"></a><a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><p></p><p class="LucaVerdanacond" style="text-align: left;">Seguici su Instagram: <a href="https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l">https://www.instagram.com/invites/contact/?i=jgs4821l6fjz&utm_content=m9j3l</a></p><p class="LucaVerdanacond">e Facebook: <a href="https://www.facebook.com/tagteachitalia">https://www.facebook.com/tagteachitalia</a></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-3311917988858215482022-10-07T08:30:00.001-07:002022-10-07T08:30:13.848-07:00Fluenza comportamentale per la Dislessia<p style="text-align: right;"> <i>Un post dedicato alla Settimana Nazionale della Dislessia 2022</i></p><p style="text-align: right;"><i><br /></i></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTyIgSAgi_gFmJwL7mGUiQ4z_6Ud4DnxBZcy5fPZ7RG4jaNp9T8xWgj3M9mopD4-1qiAELWkaT4fT9_phwdAFDDw6q-LCrhy6isn9nEXkr6y_93DCJfZGSmZYDO9QaJl7UxaDed-SO8dTVbBswFdhTtTQIS7e8hGC272AakiLCiFue9u8xscNICq-tPQ/s1080/5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTyIgSAgi_gFmJwL7mGUiQ4z_6Ud4DnxBZcy5fPZ7RG4jaNp9T8xWgj3M9mopD4-1qiAELWkaT4fT9_phwdAFDDw6q-LCrhy6isn9nEXkr6y_93DCJfZGSmZYDO9QaJl7UxaDed-SO8dTVbBswFdhTtTQIS7e8hGC272AakiLCiFue9u8xscNICq-tPQ/s320/5.jpg" width="320" /></a></div>Immagina una casa: è fatta di muri, impianti, mobili più tantissimi altri componenti. Ora immagina che uno o più di questi componenti mancasse: che ne so, magari l’impianto idraulico o i muri divisori. La casa sarebbe ancora casa? Funzionerebbe come tale? Sono tutti i diversi componenti che creano la casa. <br /><br /><u>La Dislessia</u> (e gli altri disturbi specifici dell’apprendimento) esattamente come la casa, sono comportamenti complessi composti da diversi componenti che, se mancano, compromettono il tutto. Solitamente ci concentriamo molto sulla correttezza delle risposte ma non consideriamo quasi mai l’altro fondamentale componente: la velocità d’esecuzione. <br /><br />Prendiamo ad esempio la lettura: leggere per imparare (studiare in altre parole) ha bisogno di una velocità di lettura pari a ad almeno 120-150 parole al minuto (corrette). Al di sotto di questo livello la comprensione diventa difficoltosa. A sua volta la velocità di lettura è composta da altre parti: articolazione id bocca e lingua, coordinazione occhi-bocca, decodifica dei grafemi e così via. Tutti comportamenti/componenti della capacità di leggere. Ognuno di questi componenti deve essere padroneggiato con risposte rapide e corrette, in altre parole quello che serve è fluenza nei comportamenti (<i>Fluency</i> in inglese). <br /><br />Fluenza comportamentale è una definizione che indica questo tipo di risposte sempre corrette, veloci e apparentemente senza sforzo. Sono le risposte che ammiriamo nelle performances di grandi atleti, artisti o di tutte quelle persone che fanno cose che noi sembrano impossibili. Sarebbe impossibile per queste persone risucire ad eseguire le loro prestazioni se mancasse loro la conoscenza di uno dei componenti (immaginate un grande calciatore o tennista che non sa correre velocemente?) <br /><br />Esistono alcuni importanti motivi per cui la fluenza dovrebbe far parte dei nostri programmi educativi. <br /><br /> In primo luogo, la fluenza fornisce un quadro più completo dell'apprendimento e delle prestazioni. Le misure di accuratezza forniscono informazioni solo sulla correttezza della prestazione, mentre analizzare anche la velocità di risposta permette di valutare la competenza. Più uno studente diventa "esperto" più velocemente e meglio saprà risolvere i problemi. Più uno studente è fluente in uno dei componenti della lettura e più difficilmente avrà delle difficoltà successivamente, quando dovrà affrontare compiti più complessi. <br /><br />In secondo luogo, la fluenza è una misura più sensibile dei cambiamenti nelle prestazioni rispetto alla sola misura di accuratezza. Quando viene misurata solo la precisione, viene imposto un limite artificiale del 100% corretto, rendendo impossibile rilevare le differenze di prestazione da una misurazione all'altra, una volta che uno studente ha imparato ad eseguire con precisione. Se alla precisione aggiungiamo la velocità, non esistono limiti (se non quelli strettamente fisici) e si può migliorare praticamente per sempre. In altre parole non serve solo saper leggere bene, bisogna anche essere veloci (e precisi) <br /><b><br />TAGteach Italia</b> sviluppa i propri programmi d’intervento mirandoli al conseguimento di Fluenza comportamentale, ovvero accuratezza e velocità d’esecuzione in modo da assicurare un successo permanente ai propri studenti.<p></p><br />luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-753001302917527232022-10-06T06:06:00.002-07:002022-10-06T06:06:13.742-07:00Il tag point è WOOF!<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWX5KkP1cBgd2fcMPZW1RGhCJlOp7JBZmF6xR44uNRAfek-Si2Kk7fWijHiTXk0H8hgzvBoGPDWxzI14bgas27vz7pGI7sLW4EUpK_4Hag7HxDWxiQlMgfYvyWdsrz4_WdGmUELMRPv6ISQRnaYytbQKJyED1GsXXGUhKD9C8eK94jUxzolM3KRXAVGg/s1080/Progetto%20senza%20titolo(12).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="327" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWX5KkP1cBgd2fcMPZW1RGhCJlOp7JBZmF6xR44uNRAfek-Si2Kk7fWijHiTXk0H8hgzvBoGPDWxzI14bgas27vz7pGI7sLW4EUpK_4Hag7HxDWxiQlMgfYvyWdsrz4_WdGmUELMRPv6ISQRnaYytbQKJyED1GsXXGUhKD9C8eK94jUxzolM3KRXAVGg/w327-h327/Progetto%20senza%20titolo(12).jpg" width="327" /></a></div><br />Il tag point costituisce la chiave di volta del TAGteach perché rappresenta il comportamento che si deve imparare ed è l’elemento che darà il maggior successo a chi impara. Il tag point è neutro, non mette pressione a chi impara che può in ogni istante valutare autonomamente quello che sta facendo senza bisogno di interventi da parte dell’insegnante. Come riesce il tag point a combinare tutti questi elementi? Grazie ai quattro criteri WOOF che lo definiscono con precisione. In questo post parleremo nel dettaglio dei quattro criteri. Eccoli spiegati uno alla volta.<p></p><br /><h4 style="text-align: left;">1. What you want (Ciò che vuoi): </h4>Il tag point dà qualcosa da fare a chi impara, un comportamento da esibire. Per questo motivo non può contenere le parole “no”, “non” e tutte le altre che dicono cosa non fare. Basta pensarci: cosa dovrebbe fare una persona alla quale viene chiesto: “di non parlare”. Sta zitta, ovviamente, dirai. Ma per “stare zitta” cosa fa effettivamente? Immagina una persona che sta in silenzio. Può camminare, correre, stare in seduta, ma se sta in silenzio sicuramente terrà le labbra chiuse. Ecco questo è il criterio “What you want”, cosa desideri: un comportamento da fare che porterà il comportamento atteso: “labbra chiuse” è il tag point per ottenere il silenzio. <br /><h4 style="text-align: left;"><br />2. One thing (Una cosa): </h4>Il tag point è un solo comportamento. Non possiamo dire: “il tag point è seduto dritto e labbra chiuse”. Se sto zitto ma sono seduto male non riceverò il tag, certo, ma non non mi sarà chiaro il perché… Meglio separare i due comportamenti in due sessioni: <br /><br />a. “il tag point è: seduto dritto” <br /><br />b. “il tag point è: labbra chiuse”. <br /><br />Solo in questo modo chi impara è in grado di valutare le proprie azioni e fare le opportune correzioni se non ricevesse il tag. <br /><br /><h4 style="text-align: left;">3. Observable (Osservabile) </h4>Chi insegna sa cosa vuole dai propri alunni: che stiano fermi, che restino in silenzio o che mettano via la cartella. Prendiamo “restare in silenzio”. L’insegnante sa cosa chiede quando dice: “Bambini, silenzio”. Ma Luigi o Anna sanno esattamente cosa intende il loro insegnante? Sanno che “in silenzio” si sta con le labbra unite o chiuse o per loro “in silenzio” significa parlare a bassa voce. Sembra banale ma certe volte diamo per scontate molte cose. Il tag point è tale solo se anche chi impara sa esattamente cosa deve fare. Il tag point deve essere, in questo senso, osservabile da tutti: “in silenzio” deve significare la stessa cosa sia per l’insegnante che per Anna e Luigi. Il TAGteacher quindi, spiega cosa intende per stare in silenzio, e consegna ad Anna e Luigi l’istruzione corretta e concisa del comportamento da tenere come tag point: “labbra chiuse”. <br /><br /> <br /><br /><h4 style="text-align: left;">4 Five words or fewer (5 parole o meno) </h4>Il tag point è consegnato a chi impara usando solo 5 parole: questo per renderlo facilmente ricordabile nel momento in cui il cervello di chi impara è tutto impegnato nell’esecuzione del nuovo comportamento. "Ricordatevi bambini, adesso che usciamo non urlate e restate in silenzio senza parlare" è un messaggio lungo, difficile da ricordare e che, come abbiamo già ricordato, non mi dice cosa fare. "Labbra chiuse" è composto da solo due parole e per questo è più facilmente ricordabile.luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-73532659501660930462022-03-24T10:16:00.000-07:002022-03-24T10:16:52.604-07:00Il TAGteach<p style="text-align: right;"> Luca Canever, tradotto ed adattato da:</p><p style="text-align: right;"> Cabrera, "Assessing TAGteach Methodology to Improve Oral Reading (...)" (2020)</p><br /><br /><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEielDKcvAYqtmUNNIiLukoFZUEdN5siZLkI7EWtwEKEkvcJeOpSLfbXQ4tD3DI_OQ-p3D0EBHvj-unKtMWLHZPlME_TL3XlxiiO_RrC-Ag_YEzHUeGJZa1Ug5CkwPOsoAgeMhJ6X5E6iLrg9m6RRUOAYl-3F6Ug14KC3BRURo2bBnV_7AvtOx_hcpKq4g/s227/clicker.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="Il Tagger usato nel TAGteach" border="0" data-original-height="227" data-original-width="222" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEielDKcvAYqtmUNNIiLukoFZUEdN5siZLkI7EWtwEKEkvcJeOpSLfbXQ4tD3DI_OQ-p3D0EBHvj-unKtMWLHZPlME_TL3XlxiiO_RrC-Ag_YEzHUeGJZa1Ug5CkwPOsoAgeMhJ6X5E6iLrg9m6RRUOAYl-3F6Ug14KC3BRURo2bBnV_7AvtOx_hcpKq4g/w196-h200/clicker.jpg" width="196" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">Il Tagger, usato nel TAGteach</span></td></tr></tbody></table><br />Un intervento educativo innovativo è l'applicazione della tecnologia di “insegnamento audio assistito” o, abbreviato, dall’inglese: TAGteach. Il TAGteach utilizza uno stimolo acustico, solitamente sotto forma di tagger, per fornire un feedback immediato al verificarsi di un determinato comportamento. Il TAGteach è stato applicato al campo dello sport, del lavoro e dell'istruzione scolastica inclusi gli studenti con bisogni speciali. <br /><br />La metodologia TAGteach utilizza diversi principi comportamentali e procedure basate sull'evidenza scientifica. Il suono del tagger (lo stimolo udibile) viene utilizzato per marcare o “taggare”, un'istanza corretta del comportamento target nel momento in cui avviene, fornendo in questo modo un feedback positivo allo studente. Positivo perché il tagger significa solo: “Sì!”. <br /><br />Un'altra caratteristica distintiva di TAGteach è l'uso dei tag point sviluppati attraverso l'uso del protocollo "WOOF", che consiste nei seguenti quattro criteri: 1) cosa vuoi; 2) Una cosa per volta; 3) osservabile; e 4) cinque parole o meno (WOOF indica, in inglese, i quattro criteri). Pertanto, il tag point è il comportamento che viene evidenziato acusticamente quando si verifica. <br /><br />Il TAGteach usa anche la “scomposizione" (break it down), in cui i comportamenti sono divisi in parti facilmente identificabili, eseguibili e rinforzabili; una procedura simile alla task analysis. <br /><br />Infine, il TAGteach è stato oggetto di studi scientifici e viene applicato in numerosi campi con partecipanti a vari livelli di abilità, età ed interessi. In tutte queste situazioni il TAGteach ha dimostrato la sua adattabilità; ad esempio, il TAGteach è stato utilizzato con chirurghi altamente qualificati per affinare le loro competenze mediche.<div><br /></div><div>Per saperne di più visita il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-78334622320713949182022-03-10T09:34:00.000-08:002022-03-10T09:34:14.892-08:00COSTRUIRE FLUENZA<p> </p><div style="text-align: right;"><i>(tradotto ed adattato da: MILLER (1992), Do your students really know their math facts?</i></div><br />Quasi tutti gli studenti ed alunni che frequentano le nostre scuole di ogni ordine e grado, ricevono un riscontro per i loro sforzi in termini di percentuale di risposte corrette. Quanti problemi hai risolto; quanti errori hai fatto, ecc. ecc. Conta, soprattutto, essere accurati. Ma, l’accuratezza da sola è sufficiente per stabilire se uno studente ha imparato veramente, per esempio la matematica? Possiamo stabilire se è pronto ad apprendere nuove competenze, più complesse, in base solamente alla accuratezza delle sue risposte? È sufficiente basare la nostra valutazione solo sul fatto che lo studente ha soddisfatto lo standard scolastico di una precisione del 60% -70% (i classici 6 e 7)? <br /><br />Tutto ciò che facciamo a casa, nella società o sul posto di lavoro deve essere eseguito ad una certa velocità ottimale oltre che accuratamente. <br />Il misurare solo l'accuratezza non racconta l'intera storia. Il livello di competenza di uno studente, o la fluenza di risposta, è una componente critica della padronanza di una abilità. Tutti gli studenti che mostrano lo stesso livello di precisione non sono ugualmente preparati. Mentre due studenti possono completare la stessa pagina di problemi di matematica con una precisione del 100%, quello che finisce in 2 minuti è più competente di quello che impiega 5 minuti. <br /><br /><h4 style="text-align: left;">LA FLUENZA COME MISURA DELL'APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI</h4>La proposta alternativa alla valutazione dell’accuratezza è quella di utilizzare la fluenza come misura dei progressi degli studenti. Si tratta di prendere in considerazione, come elementi fondanti, <u>l’accuratezza <b>E</b> la velocità</u> delle risposte. Come unità di misura della fluenza utilizziamo il numero di risposte (corrette e non) al minuto.<div><br />Esistono alcuni importanti motivi per cui la misura della fluenza dovrebbe far parte della valutazione dei progressi dei nostri studenti.</div><div> <br />In primo luogo, la fluenza fornisce un quadro più completo dell'apprendimento e delle prestazioni. Le misure di accuratezza forniscono informazioni solo sulla correttezza della prestazione, mentre analizzare anche la velocità di risposta permette di valutare la competenza. Più uno studente diventa "esperto" più velocemente e meglio saprà risolvere i problemi. <br /><br />In secondo luogo, la fluenza è una misura più sensibile dei cambiamenti nelle prestazioni rispetto alla sola misura di accuratezza. Quando viene misurata solo la precisione, viene imposto un limite artificiale del 100% corretto, rendendo impossibile rilevare le differenze di prestazione da una misurazione all'altra, una volta che uno studente ha imparato ad eseguire con precisione. Se alla precisione aggiungiamo la velocità, non esistono limiti (se non quelli strettamente fisici) e si può migliorare praticamente per sempre. <br /><br />La fluenza ha implicazioni funzionali critiche sia dentro che -soprattutto- fuori la scuola. Molte abilità e compiti, di matematica per esempio, ma lo stesso vale per molte altre competenze che si imparano a scuola, devono essere eseguiti rapidamente. La velocità di risposta richiesto è determinato dall'ambiente in cui viene eseguita l'abilità. Essere precisi non è sufficiente. Semplicemente non posso impiegare cinque minuti per contare il resto alla cassa del supermercato.<br /><br /><h4 style="text-align: left;">DUE FASI DELL'APPRENDIMENTO </h4>Sebbene siano state proposte numerose teorie che descrivono le diverse fasi attraverso le quali uno studente progredisce mentre apprende e padroneggia una nuova abilità, due fasi fondamentali - la fase di acquisizione e la fase di pratica - sono comuni alla maggior parte di queste formulazioni teoriche. <br /><br />Nella prima fase dell'apprendimento di una nuova abilità, <u>la fase di acquisizion</u>e dell'apprendimento, l'obiettivo è che lo studente impari ad eseguire l'abilità. Le attività didattiche dovrebbero essere dirette all'obiettivo di insegnare allo studente a svolgere l'abilità in modo corretto e accurato. Il feedback durante la fase di acquisizione dovrebbe enfatizzare gli aspetti qualitativi della performance e dovrebbe essere dato dopo ogni tentativo dello studente. Questa è la fase che valuta la sola accuratezza, perchè, necessariamente, le prestazioni saranno lente.<br /><br />Dopo la fase iniziale di acquisizione dell'apprendimento, quando uno studente ha imparato come eseguire correttamente l'abilità, arriva la fase pratica dell'apprendimento, in cui l'attenzione dovrebbe spostarsi sulla costruzione della fluenza. Sebbene non ci sia un limite stabilito che segnali la fine della <u>fase di acquisizione</u> e l'inizio della <u>fase di pratica</u> di apprendimento, possiamo dire che la transizione alla fase pratica dovrebbe iniziare quando le risposte corrette diventano molto più numerose degli errori. Il feedback nella <u>fase di pratica</u> dovrebbe enfatizzare gli aspetti quantitativi delle prestazioni, come il numero di problemi completati e la velocità delle prestazioni. Diventa possibile completare una serie di risposte prima della consegna del feedback, che non viene dato dopo ogni singola risposta. In effetti, il feedback che segue ogni risposta o tentativo, nella fase di pratica può diventare molto spesso uno ostacolo allo sforzo dello studente per aumentare la propria fluenza.</div><div><div><br /></div><div>Per saperne di più sulla Fluenza e sui nostri programmi, visita il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a><br /><br /><p class="MsoNormal"><span lang="EN-US" style="font-family: "Calibri Light",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: EN-US; mso-ascii-theme-font: major-latin; mso-bidi-theme-font: major-latin; mso-hansi-theme-font: major-latin;"><br /></span></p></div></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-46415279856541827842022-02-24T08:49:00.000-08:002022-03-24T10:17:29.530-07:00Precision Teaching e la Standard Celeration Chart<p style="text-align: right;"> <span style="font-family: arial;">Tradotto ed
adattato da: <a href="https://d1wqtxts1xzle7.cloudfront.net/58806318/Precision_teaching_and_fluency_training-with-cover-page-v2.pdf?Expires=1645724866&Signature=VxuY-G12-02iO53oS7uyMmOi90mgNuapSyWAdsGoe7s2dPmfMeGXLbARHrMbaIBkgBVt-~NCx4E1~GR-MOuJ4XsongI4TbD81~W64nmGZdAfaz8cHAbMev2FHaZ68D2xk7jALXX3NGQWqaiN9dEy~KghwImaFBWWjoL8w43DLiUBYQ~dK12mbVRffYC0e~KUc~Wj3I6bURNOXt19k~bgJGa37BWCFTFDZpCRyuJQHSBBhlRcSkj4jgJc-kd-lWKcs753X30Loel2KiSaQ0W-~09d61d-s2rMp6gWWcLEBeoX7ufShrF5bCyqGp0KkqoWiNJ9KTR4dVnJNGGsrnPFWA__&Key-Pair-Id=APKAJLOHF5GGSLRBV4ZA">CHIESA (2000)</a> - Precision teaching and fluency training: Making
maths easier for pupils and teachers</span></p>
<p class="LucaVerdanacond"><br /></p><p class="LucaVerdanacond">Il Precision Teaching è un approccio generale per
determinare se uno specifico programma d’insegnamento funziona e se sta
raggiungendo gli obiettivi educativi che si era proposto. La metodologia del
Precision Teaching permette agli insegnanti di misurare il successo del
programma e ritagliarlo a misura delle individuali necessità di ogni studente.
Specifici del Precision Teaching sono quattro elementi:<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 54.0pt; mso-list: l8 level1 lfo8;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Analisi “Parte/Intero” <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 54.0pt; mso-list: l8 level1 lfo8;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Pratica per Fluenza<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 54.0pt; mso-list: l8 level1 lfo8;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Prove a tempo e la Standard Celeration Chart<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 54.0pt; mso-list: l8 level1 lfo8;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Adattare a misura dei progressi del singolo
studente i materiali<o:p></o:p></p>
<h4 style="text-align: left;">Analisi Parte/Intero</h4>
<p class="LucaVerdanacond">Praticamente ogni compito che intraprendiamo richiede
l'esecuzione di diversi comportamenti contemporaneamente. Pertanto, qualsiasi
attività può essere descritta come un “intero” e scomposta nella sua serie di “Parti”
che devono essere apprese prima. In letteratura (inglese) questi due elementi sono
definiti: <i>Component</i> e <i>Composite</i> o <i>Compound</i><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzTE_g1g5CVQLIsQ1itBuWoTPCDuCRn8pPh6JKdhCr_4eqj-NwBgXbtIemOnK5V6xLl-irA_BFSdUINb2HyvSh3B6G9kGuX1jL6djtN_Nw4b93IB6-lOKY1AU3v3ixCrwg_F9hz3BdsF5d4I7x2yUIBfhCfgwsXAwDD4v8C6G5SsIxSHoay-sGLSq2ww=s299" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="169" data-original-width="299" height="169" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzTE_g1g5CVQLIsQ1itBuWoTPCDuCRn8pPh6JKdhCr_4eqj-NwBgXbtIemOnK5V6xLl-irA_BFSdUINb2HyvSh3B6G9kGuX1jL6djtN_Nw4b93IB6-lOKY1AU3v3ixCrwg_F9hz3BdsF5d4I7x2yUIBfhCfgwsXAwDD4v8C6G5SsIxSHoay-sGLSq2ww" width="299" /></a></div><br />Ad esempio, se vogliamo piantare un chiodo in un pezzo
di legno (”Intero”), dobbiamo essere in grado di: identificare martello, chiodo
e legno; afferrare saldamente il martello con la mano dominante; afferrare il
chiodo tra pollice e indice; tenere saldamente il chiodo all'angolazione
richiesta anche durante i colpi di martello; e battere accuratamente e
ripetutamente la testa del chiodo con la parte appropriata del martello (questi
comportamenti sono le “Parti”). Tutte le parti devono essere apprese prima di
eseguire l’intero compito e riuscire a piantare il chiodo. La mancanza di una
delle parti pregiudica la riuscita del compito.<o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Nello sforzo di costruire una nuova abilità o competenza
attraverso la pratica per fluenza, l'analisi delle sue parti (<i>Task Analysis</i>)
è un primo passo cruciale.<o:p></o:p></p>
<h2>Pratica per Fluenza<o:p></o:p></h2>
<p class="LucaVerdanacond">Oltre alla più comune misura dell'accuratezza, la
velocità d’esecuzione viene considerata altrettanto importante nel Precision
Teaching, sia in classe, come nella vita di tutti i giorni, perché fornisce una
misura di competenza. L'esecuzione da parte degli “esperti” di qualsiasi
abilità, che si tratti di falegnameria, suonare il pianoforte, leggere testi o
risolvere equazioni matematiche, implica prestazioni rapide e accurate.
Consideriamo il nostro falegname “esperto” perché costruisce e monta i nostri
scaffali con precisione e in una frazione del tempo necessario al semplice appassionato
del fai da te. <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">In relazione alle abilità matematiche, <a href="https://www.researchgate.net/profile/William-Heward/publication/234765808_Do_Your_Students_Really_know_Their_Math_Facts_Using_Daily_Time_Trials_to_Build_Fluency/links/55ba39b808ae9289a0926cd3/Do-Your-Students-Really-know-Their-Math-Facts-Using-Daily-Time-Trials-to-Build-Fluency.pdf">Miller e Heward(1992)</a> sottolineano: "Tutti gli studenti che arrivano allo stesso livello
di accuratezza non sono preparati allo stesso modo. Mentre due studenti possono
completare la stessa serie di operazioni di matematica con una precisione del
100%, quello che finisce in due minuti è più esperto di quello che ha bisogno
di cinque minuti per risolvere gli stessi problemi”. La pratica per Fluenza è
un metodo che favorisce lo sviluppo di velocità e accuratezza sulle parti (es.:
impugnare il martello; scrivere le cifre) che possono migliorare notevolmente
le prestazioni sui compiti interi (es.: piantare il chiodo; risolvere una moltiplicazione)
e, più in generale, possono facilitare l'apprendimento di nuove abilità.<o:p></o:p></p>
<h4 style="text-align: left;">Prove a tempo e la Standard Celeration Chart</h4>
<p class="LucaVerdanacond">Nel Precision Teaching le prove a tempo forniscono un
mezzo efficiente per misurare la fluenza di uno studente in risposte al minuto
su una determinata abilità. Le prove possono essere brevi: 5 o 10 secondi o durare
fino a 3 o 5 minuti a seconda sia dello studente che dell'abilità misurata. <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg7mDsIhMqkGYXAQyAb0S_dzuERaEukwz3r3uIdfNe6pxL05zUpeGMQN5n1VritwI7AHJWf-UK9SCzDh-BICFl1VBjbdxRvVDE3urnXH1_8ZQ3pC72vs0HghERKnch-jYPfVQEpIv2fWXWRSjUSkExS1eR7SMZAuPiPnGePIrUzzBoaocPLluQDZDr1HQ=s1038" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1038" data-original-width="596" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg7mDsIhMqkGYXAQyAb0S_dzuERaEukwz3r3uIdfNe6pxL05zUpeGMQN5n1VritwI7AHJWf-UK9SCzDh-BICFl1VBjbdxRvVDE3urnXH1_8ZQ3pC72vs0HghERKnch-jYPfVQEpIv2fWXWRSjUSkExS1eR7SMZAuPiPnGePIrUzzBoaocPLluQDZDr1HQ=s320" width="184" /></a></div>Le risposte al minuto registrate durante le prove sono
convertite in eventi al minuto per essere inseriti sulla Standard Celeration Chart
(SCC). La SCC fornisce un "quadro" dell'apprendimento, rappresentato attraverso
l'accelerazione o la decelerazione delle risposte corrette e risposte errate. Nel
grafico qui a lato la linea verde indica una accelerazione delle risposte corrette
(indicati dai pallini) e un alinea rossa indica la decelerazione delle risposte
errate (indicate dagli asterischi). Una linea piatta sull'SCC indica una
risposta che non sta migliorando e avverte l'istruttore che alcuni aspetti del suo
insegnamento, che siano il metodo o i materiali, non hanno alcun impatto sulle
prestazioni dello studente.<p></p><p class="LucaVerdanacond"><br />L'immagine di apprendimento ideale è linea verso l’alto
per lei risposte corrette e una pendenza verso il basso delle risposte errate. Le
decisioni didattiche sono quindi guidate dal quadro di apprendimento che
determina la progettazione di materiali per la pratica e il progresso di ogni
studente.<o:p></o:p></p>
<h4 style="text-align: left;">Materiali per la Pratica individualizzati</h4>
<p class="MsoNormal" style="margin-left: 35.45pt; text-indent: -21.25pt;"><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Sebbene
diversi bambini (o anche un'intera classe) possano seguire un programma Precision
Teaching/Fluenza mirato a una Parte <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>o ad
un Intero, idealmente tale tipo di intervento dovrebbe essere individualizzato.
Il punto fondamentale della Pratica per Fluenza è garantire che gli studenti siano
in grado di padroneggiare le abilità Parti prima di tentare di progredire verso
abilità più complesse o più impegnative (Interi). Inutile dire che ci sarà una
variabilità tra gli studenti nella durata e/o nella quantità di pratica che
impiegheranno per raggiungere la Fluenza. Lo studente A potrebbe aver bisogno
di maggiore istruzione e pratica sulla moltiplicazione per tre, mentre il
bambino B padroneggia velocemente la moltiplicazione ma fatica quando cerca di
completare una sottrazione a due cifre. I tassi di risposta per attività,
registrati sulla SCC per ogni singolo studente, rivelano rapidamente aree di
forza e di debolezza e consentono agli istruttori di adattare i materiali
didattici di conseguenza. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-left: 35.45pt; text-indent: -21.25pt;"><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;"><o:p> </o:p></span></span></p>
<h4 style="margin-left: 35.45pt; text-align: left; text-indent: -21.25pt;"><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Glossario:</span></span></h4>
<p class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l7 level1 lfo9; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12.0pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></span><!--[endif]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Fluenza: esecuzione senza sforzo, rapida
e corretta. Es.:gli atleti alle Olimpiadi o i virtuosi della musica<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l7 level1 lfo9; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12.0pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></span><!--[endif]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Intero: un comportamento o competenza
complessa che può essere diviso in singole Parti attraverso la Task Analysis. Es:
risolvere una addizione è un Intero<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l7 level1 lfo9; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12.0pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></span><!--[endif]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Parte: un aspetto, un elemento di un comportamento
o di una competenza più complessa. Es: Scrivere una cifra è una Parte dell’esecuzione
delle addizioni<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 50.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l7 level1 lfo9; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12.0pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></span><!--[endif]--><span class="LucaVerdanacondCarattere"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Task Analysis: l’analisi di un comportamento
più o meno complesso (Intero) nei suoi componenti (Parti).<o:p></o:p></span></span></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-3348040560421312562022-01-26T08:05:00.001-08:002022-03-24T10:17:51.867-07:00Più autocontrollo per gli insegnanti!<p style="text-align: right;"> di Theresa McKeon e Luca Canever</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhutfgkSbbU1xkzaGRMPA1K1ne_nakid_QaEvgBlp5jneaGrv7_ILUrLvbqRnaObTW4jC_KvU02yv-vLwavYi3m23Svy22fue2k_FA1hmq3cnn9rHCB04-BTDgM0-ZdIh1F_OU8duFF2Pw1cVT45755VtHcvA6sPGrC4RMSQ8NkY1peYH3x6w4hiP2OzA=s640" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="640" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhutfgkSbbU1xkzaGRMPA1K1ne_nakid_QaEvgBlp5jneaGrv7_ILUrLvbqRnaObTW4jC_KvU02yv-vLwavYi3m23Svy22fue2k_FA1hmq3cnn9rHCB04-BTDgM0-ZdIh1F_OU8duFF2Pw1cVT45755VtHcvA6sPGrC4RMSQ8NkY1peYH3x6w4hiP2OzA=s320" width="320" /></a></div>Ma, stiamo scherzando?!? Noi insegnanti siamo già i supereroi dell’autocontrollo, non ce ne serve di più! <br /><br /> Ogni singolo giorno combattiamo il desiderio di usare espressioni politicamente non corrette del tipo: "No, hai sbagliato ancora!" e "’Cipicchia! Non posso credere che tu non l’abbia ancora capito!" A noi insegnanti è anche richiesto di controllare il linguaggio corporeo, non mostrando MAI! fastidio o frustrazione: roteare gli occhi, sospirare pesantemente o buttare le mani in aria a dire: "Io ci rinuncio", sono tutte cose tassativamente proibite! Quante cose dobbiamo autocontrollare ... <br /><br />Come fare? È mai possibile che solo noi insegnanti dobbiamo controllarci? Ma soprattutto: potremmo imparare a farlo ancora meglio? <br /><br />Una soluzione c’è, anche se può sembrare un po’ un controsenso. <br /><br />Eccola qua: noi insegnanti potremmo “vivere meglio”, se limitassimo la quantità d’informazione che offriamo ai nostri allievi soprattutto in certi momenti; proprio in quei momenti in cui sentiamo che dobbiamo ancora dire qualcosa. Immaginiamo che il nostro allievo o la nostra allieva si stia per lanciare a fare una cosa particolarmente complicata. Proprio in questi momenti sentiamo di dover ancora aggiungere qualcosa, di dover dire quell’ultima parolina che potrebbe essere definitiva nell’aiutare l’allievo (perché, non dimentichiamolo, noi insegnanti, abbiamo molto a cuore i nostri allievi). E allora, con un ultimo sforzo, lanciamo loro un’ancora dell’ultimo momento: "Non dimenticare ...", "Ricordati di ..." o forse la più tremenda per la sua forza distraente: "Sì, puoi farcela! Io ho fiducia in te!” Tutte queste frasi hanno certamente il loro posto, ma l’attimo che precede l’esecuzione di un nuovo comportamento non è tra questi. Allora perché è così difficile controllare l'impulso di distruggere la concentrazione dell’allievo? <br /><br />Confessiamolo, noi insegnanti abbiamo quattro punti deboli <br /><br />1. IL GUSTO DI PARLARE <br /><span> </span>Di norma, a noi piace parlare e soprattutto dare informazioni agli altri. Abbiamo lavorato sodo per raccogliere grandi quantità di conoscenza e ci sentiamo strozzare quando si dobbiamo smettere di parlare, anche quando si tratta di lasciare che lo studente possa far pratica autonomamente (eventualmente sbagliando). <br /><br />2. IL DESIDERIO DI VENIRE RINFORZATI <br /><span> </span>Noi insegnanti siamo rinforzati dal successo dei loro studenti. Quando sembra che l’ancora dell’ultimo minuto abbia facilitato l’esecuzione corretta, può nascere un’idea sbagliata, una vera e propria superstizione: "L'ultima volta che ho gli ho fatto tutto l’elenco di quello che volevo ricordasse, subito prima dell’esercizio, mi è sembrato che abbia funzionato!" <br /><br />3. LA PREOCCUPAZIONE DI ESSERE MALVISTI <br /><span> </span>E' possibile che si abbia paura che i nostri colleghi o degli osservatori occasionali, possano supporre che il nostro silenzio rifletta una mancanza di competenza: l’insegnante che sta zitto è l’insegnante che non sa! "Se non dico qualcosa allo adesso, gli altri penseranno che non ho visto l'errore". <br /><br /><span> </span>Invece, il saper concedere momenti di silenzio, a tempo debito, è il marchio di fabbrica di un insegnante attento; una persona attenta che, consapevolmente, permette allo studente di essere parte del processo di apprendimento e non solo una carriola sulla quale scaricare informazioni a volontà. Imparare a resistere all'impulso di ripetere all’ultimo minuto, di dare dei riscontri o, addirittura, “fare festa” per diminuire la tensione, può realmente accelerare la velocità con la quale lo studente acquisisce fluenza, e, in ultima analisi, la sua capacità di diventare indipendente. Pensiamo prima alle cose importanti da fare e lasciamo spazio e tempo per processare l’informazione. <br /><br />Il TAGteach ha il giusto strumento per aiutare gli insegnanti e il loro autocontrollo: si chiama tag point. <br /><br /><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiGHeBR-P0c_rgdTxrjndR-mH2gojYDcTpM1S9k-MUtJAhZzFUrObP1sFxWhllTfI93oLIb8tUQgrWek64ir37ZOtoUCp2szfBa4QE6eUU0ybQw0wKp8Gloj1DNw1f-EIV7tcr74zbFNFw7RGsOxpuoUDxLa0gHt49Q5T-O8uNrbXjAhIoS9F5Q3YZ7YA=s227" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="227" data-original-width="222" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiGHeBR-P0c_rgdTxrjndR-mH2gojYDcTpM1S9k-MUtJAhZzFUrObP1sFxWhllTfI93oLIb8tUQgrWek64ir37ZOtoUCp2szfBa4QE6eUU0ybQw0wKp8Gloj1DNw1f-EIV7tcr74zbFNFw7RGsOxpuoUDxLa0gHt49Q5T-O8uNrbXjAhIoS9F5Q3YZ7YA=w156-h160" width="156" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il tagger.</td></tr></tbody></table>Il tag point è l’azione, comportamento, movimento chiesto allo studente e che verrà rinforzato dal suono del tagger. L’insegnante consegna il <a href="https://tagteachitalia.blogspot.com/2022/01/cose-un-tag-point-un-esempio-pratico.html" target="_blank">tag point</a> con la frase: “Il tag point è:” e la palla passa all’allievo. A questo punto basta il suono del tagger (o la sua assenza) per dare all’allievo tutta l’informazione di cui ha bisogno. <br /><br /> <br /><br /><br /><p></p><p>L’insegnante può tirare un sospiro di sollievo e… fare silenzio. <br /><br />…. <br /><br />Tag!
</p><p style="background: white; margin: 0cm;"><span style="color: #333333; font-family: "Noto Sans",sans-serif;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><br />luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-38701891668540719602022-01-18T08:57:00.001-08:002022-01-18T08:57:53.138-08:00Cos'è un tag point? (un esempio pratico)<div class="separator">Prendete un comportamento, prendete una persona a cui insegnare questo comportamento. Per esempio: diciamo che vogliamo insegnare a una ragazza di 10 anni a dare le carote al cavallo. La ragazza adora i cavalli, il cavallo adora le carote, che problema c’è?</div><br />Beh, un piccolo problema c’è: non vogliamo mica che il cavallo morda (per sbaglio ovviamente, mica è carnivoro!) le dita della ragazza che tiene il pezzo di carota nella mano. Perfetto! E quindi ecco la nostra lezione su come dare le carote al cavallo:<br />“<i>Quando dai le carote al cavallo, stai attenta che il cavallo non ti morda le dita. Non ti preoccupare non è che te le stacca, ma un bel pizzicotto doloroso sì che lo puoi sentire</i>!”<div> <div>Non contenti di questa premessa degna di un film horror continuiamo: <div>“<i>Il cavallo non può vedere nulla direttamente sotto il proprio naso e se le tue dita sono strette attorno ai suoi pezzi di carota, può scambiare le tue dita con le sue carote e morderti; ma non lo fa apposta. Devi stare attenta</i>.” </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzWpVEhGck1IIcigWU8bngzdVCtlcGi86h7_oafbuUxtJkamRWqEpEFr16OXxblDaZeCJjzveAP78C9JVouPdAQ8sTJfGuhKGGQSi7RrK7ZXcmvCJHYTtiS3HcnvfBuaXRv8VBEPqjjIMwNNaD_Fo6bMOES17Nh_x_hxW-TprumppX7SIvVN0zrp1DQA=s230" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="219" data-original-width="230" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzWpVEhGck1IIcigWU8bngzdVCtlcGi86h7_oafbuUxtJkamRWqEpEFr16OXxblDaZeCJjzveAP78C9JVouPdAQ8sTJfGuhKGGQSi7RrK7ZXcmvCJHYTtiS3HcnvfBuaXRv8VBEPqjjIMwNNaD_Fo6bMOES17Nh_x_hxW-TprumppX7SIvVN0zrp1DQA=w218-h207" width="218" /></a></div>A questo punto aggiungiamo la ciliegina sulla torta: </div><div>“<i>Ecco che arriva tutto contento. Su, prendi le carote e sta attenta a non farti mordere. Ricorda quello che ti ho detto e tutto andrà bene!</i>»<br /><br /><br /><b>Domanda:</b> la ragazza adorerà ancora i cavalli?</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div> <br />Con il TAGteach tutta questa informazione “accessoria” (e spaventosa) diventa inutile e il risultato finale è garantito: la ragazza innamorata dei cavalli da quel giorno in poi, per sempre, con tutte le sue dita ancora attaccate. Nel TAGteach ci focalizziamo sul comportamento o sul pezzo di comportamento che ci porta al successo e consegniamo questa informazione in forma positiva definita in “cose da fare” e coincisa: questo è il nostro tag point.<br /><br />Nel dare le carote al cavallo chiediamoci quale comportamento debba fare la ragazza per avere successo? Se tenere le dita intorno alle carote è sconsigliato, allora l’opposto potrebbe costituire un buon punto di partenza. Se le dita non sono piegate, allora sono stese e la mano è piatta. <br /><br />Ecco il nostro tag point: “mano piatta”!</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjY6OasLVUnVgz-dJwcZMEzjxNK0SiF5HqI2e57gvrvhqgZBjK6KhcCsA8jXhcfzl4F2SV3PbETwZwE_k7RexzVCb4uaSV3xodP2Cew-tiI8sf5je-WBwwPROLihQmtcrYJtoqbn3nUuuDxb5-PoJ02ZWfhADk6VxghgeFBlaIcRDkNJi8RvuNQX-VXJQ=s717" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="604" data-original-width="717" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjY6OasLVUnVgz-dJwcZMEzjxNK0SiF5HqI2e57gvrvhqgZBjK6KhcCsA8jXhcfzl4F2SV3PbETwZwE_k7RexzVCb4uaSV3xodP2Cew-tiI8sf5je-WBwwPROLihQmtcrYJtoqbn3nUuuDxb5-PoJ02ZWfhADk6VxghgeFBlaIcRDkNJi8RvuNQX-VXJQ=w233-h196" width="233" /></a></div>Tutto il racconto “simil-horror” con amputazioni di arti incluse potrebbe quindi diventare: </div><div>“<i>Adesso diamo le carote al cavallo. Quando gli dai le carote mettile nel centro del tuo palmo e tieni la mano piatta. Il tag point è: mano piatta</i>”.</div><div><br /></div><div> Eventualmente, prima di portare la ragazza davanti al cavallo, possiamo fare un po’ di pratica, con noi che facciamo finta di essere il cavallo. <br /><br /><br /><br />Questo video è il perfetto esempio di questa lezione: <br /><br /> <a href="https://www.youtube.com/watch?v=JRrBjIo5vzM" target="_blank">https://www.youtube.com/watch?v=JRrBjIo5vzM</a></div><div><br /></div><h4 style="text-align: center;">Visita il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></h4><br /></div></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-17522578768839308862022-01-10T09:18:00.003-08:002022-01-10T09:21:21.603-08:00COS'E' IL TAGTEACH<p style="text-align: right;"><i><span style="color: #2b00fe;"> di Luca Canever</span></i></p><p style="text-align: right;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjCpYZg6PFJbu3zLzPsODeXRVk707XFS04npSGf5gSkPUvqV-TvExjtNvhTqRjLOmRL26SM-7uP9_dRgSQb0v4SOGbYJQRbdjxHP8OLoL5KVCDRz4DfqGx3xZRG-6B13D2rm9FP0BwnNZ3ULGvJEIll_eZrnRsQQ3i8Bus80TIwE1aNKzT-DjPiLQEsOg=s180" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="180" data-original-width="135" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjCpYZg6PFJbu3zLzPsODeXRVk707XFS04npSGf5gSkPUvqV-TvExjtNvhTqRjLOmRL26SM-7uP9_dRgSQb0v4SOGbYJQRbdjxHP8OLoL5KVCDRz4DfqGx3xZRG-6B13D2rm9FP0BwnNZ3ULGvJEIll_eZrnRsQQ3i8Bus80TIwE1aNKzT-DjPiLQEsOg=w200-h267" width="200" /></a></p><br />Tutti gli
insegnanti, allenatori, genitori, istruttori…<p></p><p class="lucabookman12" style="mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">Tutti coloro che insegnano possiedono
la propria cassetta degli attrezzi, fatta di conoscenze, studi ed esperienze
personali. Attingendo dalla loro cassetta possono scegliere gli strumenti più
adatti alle esigenze di ciascun studente. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">Da qualche
anno agli strumenti a disposizione si è aggiunto il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">TAGteach,</b> un potente, innovativo strumento che ha le sue radici
nelle leggi dell'apprendimento, ed ha il suo punto di forza nel dividere in
piccoli pezzi il processo d'insegnamento con l'uso del rinforzo positivo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">TAG</span></b><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;"> è un acronimo che sta per <i>Teaching with Acoustical
Guidance</i> (Insegnamento audio assistito in Italiano) e l’assistenza audio è
data dall'uso di uno specifico segnale sonoro per confermare a chi impara il
successo nell’esecuzione di uno specifico comportamento. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">TAG</span></b><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;"> è il suono che indica il raggiungimento
dell’obiettivo; questo suono diventa una sorta di segnale acustico che viene
velocemente elaborato dal cervello. Un TAG significa “Sì ce l’ho fatta!”. Ma
nel TAGteach anche l’assenza del TAG è informazione: conoscendo cosa doveva
fare, l’allievo sa che deve provare di nuovo a raggiungere l’obiettivo
autonomamente, senza bisogno che l’insegnante debba aggiungere altre parole o
discorsi. L’allievo, quindi, non deve più concentrarsi su una faticosa analisi
verbale di quello che gli sta dicendo l'insegnante, mentre (allo stesso tempo) cerca
di imparare una cosa nuova. L'immediatezza e la chiarezza della richiesta
(chiamata in gergo <i>tag point</i>) consentono all'allievo di formarsi
un'esatta immagine mentale del movimento o della posizione che gli viene
richiesta. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="color: #990000; font-family: arial;">“<i>Il TAG
mi aiuta a crearmi un'immagine nel cervello, così posso trovare da solo la
corretta posizione</i>” (11 anni, ballerina). </span><span face="Noto Sans, sans-serif"><o:p></o:p></span></p>
<h4 style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><b><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;"><br /></span></b></h4><h4 style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><b><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">Il tag point</span></b></h4>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">I “tag point”
sono singoli aspetti di un’azione desiderata. Gli allievi ricevono un TAG (il
suono) quando i tag point vengono correttamente eseguiti. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">I tag point
possono variare da insegnante ad insegnante e da studente a studente a secondo
dello stile d'insegnamento, e delle necessità di ciascuno. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">Gli
insegnanti preparano lo studente al successo, consegnando tag point
raggiungibili, ed alzando i criteri in piccoli passi. Poiché i criteri per il
successo sono il conseguimento dei tag point e non l'intera perfetta
esecuzione, gli studenti hanno facilmente successo; questo permette di ridurre
la frustrazione aumentando allo stesso tempo la confidenza, la soddisfazione e
la gioia per entrambi: insegnanti ed allievi. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">Nel TAGteach
lo studente non riceve correzioni per i suoi errori. Le correzioni verbali
sono, di fatto, inutili ed impediscono il processo di apprendimento. L'insegnante
è sollevato dall'incombenza di dover correggere e può seguire il suo piano di
lezione per raggiungere il risultato finale. <o:p></o:p></span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span><span style="color: #660000; font-family: arial;">"<i>Gli
allenatori possono dirti cos'hai sbagliato, ma il TAG ti dice sempre quello che
hai fatto giusto</i>" (8 anni, ginnasta).</span></p>
<p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Questo video mostra il TAGteach all’opera: è possibile insgnare la tecnica del salto in alto, scomponendo il salto nei suoi elementi trasformati in tanti tag point? (per i sottotitoli in italiano basta cliccare sull'icona):<o:p></o:p></span></p><p class="lucabookman12" style="margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 1.25pt;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="293" src="https://www.youtube.com/embed/exNploXQE3M" width="402" youtube-src-id="exNploXQE3M"></iframe></div><br /><h3 style="text-align: left;"><span face=""Noto Sans",sans-serif" style="mso-fareast-language: IT;">Visita il nostro sito <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com </a></span></h3><p></p><i><span style="color: #2b00fe;"></span></i><p></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-51051197331827785242022-01-02T05:18:00.001-08:002022-01-02T05:19:53.372-08:00Scrittura in corsivo, alcune idee per raggiungere Fluenza (seconda parte)<p style="text-align: right;"><i> di Micheal Maloney</i></p><p style="text-align: right;"><i>Traduzione di Luca Canever</i></p><p class="LucaVerdanacond">Nel precedente articolo avevamo analizzato l’importanza
della pratica nella scrittura per apprendere le abilità di base sulle quali poi
si sostengono tutte le altre: dal saper scrivere una lettera o un tema o un rapporto
per il lavoro. Avevamo visto un elenco di alcune di queste abilità:<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Impugnatura della penna<o:p></o:p></p><p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: Symbol; text-indent: -18pt;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><span style="text-indent: -18pt;">Movimenti della mano</span></p><p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Lettere corsive individuali<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Scrivere i numeri<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->Competenze di scrittura corsiva: diversi
esercizi per far muovere la mano dello studente e fare segni corsivi specifici
(ad esempio linee a zig zag, singole lettere t, m, o, u ecc. ecc.).<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Nella seconda parte vedremo come insegnare alcune di queste
abilità che compongono “scrivere”.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><ul style="text-align: left;"><li><b>Impugnare la penna</b></li></ul><o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond"><br />Tutti teniamo in mano una penna o una matita in modi
diversi quando iniziamo a scrivere lettere o numeri. Il metodo più comune (quello
che ci insegnavano a scuola insieme alla calligrafia) consiste nel tenere la
penna o la matita tra il pollice, l'indice appoggiandola sul lato del dito medio
dito. Se prendi una penna o una matita con la punta rivolta verso di te, da una
superficie piana, generalmente lo fai così, usando queste tre dita.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgJ3J-b_PMBTA5Yv6d4R5qQ74qPRRVLu1AN-qQOrI7lL_83cUNEwGB7NCXClJmfR7MJ1KSutHrRlnTF9TOcAtNXppgcgxYSffmmOMC3CGlKQyHLC3_9Y1oXECy_mQWizxWnhajNfKt19nOtkiGXz4VKQZZKZo1thWPuHm2QW_5RGwWasyd7aHb-eMWnkQ=s1200" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1092" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgJ3J-b_PMBTA5Yv6d4R5qQ74qPRRVLu1AN-qQOrI7lL_83cUNEwGB7NCXClJmfR7MJ1KSutHrRlnTF9TOcAtNXppgcgxYSffmmOMC3CGlKQyHLC3_9Y1oXECy_mQWizxWnhajNfKt19nOtkiGXz4VKQZZKZo1thWPuHm2QW_5RGwWasyd7aHb-eMWnkQ=w133-h146" width="133" /></a></div>Tutto va a rotoli quando la persona prende la penna con
il 3° e il 4° dito. Il cambio di posizione, per quanto minimo, limita il numero
di lettere o cifre che lo studente può quindi creare. Una prensione non corretta
limita la velocità di scrittura e quindi. (Luca Canever: <i>“Dalla mia esperienza a
scuola credo che questa prensione non corretta sia dovuta al diametro troppo piccolo
di penne e matite: le dita non riescono a piegarsi ed avvolgono la penna. Oltre
a fare pratica basta, in alcuni casi usare una penna più grossa -tipo una stilografica-
o mettere un apposito spessore di gommapiuma intorno alla penna come quello della foto a lato."</i>)<o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><ul style="text-align: left;"><li><b>Movimenti della mano sulla pagina</b></li></ul><o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Gli esseri umani possono scrivere in modo leggibile
20-30 parole al minuto (ovvero 150-160 lettere o numeri). Per fare ciò, la mano
deve essere in grado di muoversi agevolmente sulla pagina mentre si scrive. La
misura più semplice di questa abilità consiste nel fare in modo che gli
studenti facciano segni verticali in gruppi di 5 su un foglio di carta a
righe (4 linee verticali e una trasversale). Gli studenti possono generare
oltre 150 segni al minuto senza errori.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">L'errore più comune è quello di non rimanere sulla
riga ma di spostarsi in alto o in basso nella pagina. Gli studenti generalmente
iniziano facendo segni abbastanza grandi, ma imparano rapidamente che serie più
piccole di cinque linee sono molto più veloci da realizzare. La creazione di
set di 5 linee rende anche il conteggio della loro produzione molto più
semplice e veloce. Questo esercizio è molto utile anche perché allena gli studenti
sul conteggio fino a cinque, per poi riposizionare la matita per il set
successivo.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><ul style="text-align: left;"><li><b>Scrivere numeri o caratteri</b></li></ul><o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Un semplice esercizio per i caratteri consiste
nello scrivere ripetutamente il proprio nome per 30 secondi. Una delle parole
conosciute più comuni che scriviamo è appunto il nostro nome, quindi le
capacità di pensiero e di ortografia non giocano un ruolo nella velocità e
nella qualità con cui uno studente può generare i caratteri. Scrivere il proprio
nome serve solo per scrivere velocemente. Agli studenti dovrebbe essere chiesto
di scrivere il loro nome il maggior numero di volte possibile su un foglio di
carta a righe. Moltiplicando il numero di volte che completano la scrittura del
loro nome per il numero di caratteri si ottiene un conteggio al minuto che ci dirà
quanto lo studente è vicino allo standard di 150-160 lettere al minuto.<o:p></o:p></p><p class="LucaVerdanacond"><b>L'autore:</b> Micheal Maloney ha alle spalle 40 anni di esperineza nell'insegnamento della lettura (e di tutte le altre competenze fondamentali l'istruzione). Negli anni ha sviluppato il Maloney Method conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo anglo sassone. L'approccio di Micheal si basa su dividere l'insegnamento in piccoli step e di misurare le prestazioni: solo quando lo studente è fluente (veloce ed accurato nell'esecuzione) viene introdotto allo step successivo. Per saperne di più: <a href="https://www.maloneymethod.com/">https://www.maloneymethod.com/</a></p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><h3 style="text-align: center;">visita il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></h3>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-14360458949946969862021-12-30T07:30:00.001-08:002022-01-04T07:15:01.925-08:00Fluency Center<p></p><div style="text-align: right;"><i>Luca Canever</i></div><br /><div style="text-align: right;"><i><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;">Fluenza è l'abilità di eseguire un compito velocemente ed accuratamente. </span></i><i><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;">Prestazioni fluenti consentono di ricordare (a lungo), eseguire (sempre) e </span></i><i><span style="color: #2b00fe; font-family: arial;">trasferire (in altri contesti) i compiti appresi</span></i></div><p></p><p style="text-align: right;"><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfV2VVHwXANy-8ql3KTQZ8uWsDM1t7oQhqh94tm2Uwm4QlZCDGXMH4yw31bALLbqHJlyeyl6aKrB2HvjptQoNwQJinK0LgDiZr5AzyUiwbrrybPPc9Px18HxaypWj5NrgiruPD6KtWFAMB6nRHK1_EcCXHC892GQ_hwa_YzHNAM05HoToD_MnC5PoG_g=s788" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="788" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgfV2VVHwXANy-8ql3KTQZ8uWsDM1t7oQhqh94tm2Uwm4QlZCDGXMH4yw31bALLbqHJlyeyl6aKrB2HvjptQoNwQJinK0LgDiZr5AzyUiwbrrybPPc9Px18HxaypWj5NrgiruPD6KtWFAMB6nRHK1_EcCXHC892GQ_hwa_YzHNAM05HoToD_MnC5PoG_g=s320" width="320" /></a></div><br />E' ora di mettersi in gioco e lanciare i dadi! <br /><br />Con questo post desidero presentarvi il Fluency Center un progetto che ho avuto in testa per tanto tempo e che ora sono pronto a proporre.<br /><br />Il <a href="https://www.blogger.com/#">Fluency Center</a> è un centro nato per aiutare lo sviluppo di alcune specifiche abilità accademiche.<br /><br />Esistono competenze, abilità, che tutti dobbiamo imparare "bene". E' necessaria tanta pratica costante fino a quando, perdonate la frase fatta, "non ci entrano in testa". L'entrare in testa o "saper fare" avvienen quando certe azioni o risposte son diventate rapide e senza sforzo. 1+1? ovvio, 2. Ecco 1+1 ci è entrato in testa, a lo stesso hanno fatto il "3+5" o il "4x9" o il saper come si scrive la parola "penna" o capire che le prossimi segni indicano la parola "leggere". <br /><br />Non ci son scorciatoie per apprendere: bisogna far pratica, esercitarsi con costanza. D'altro canto, stiamo parlando delle abilità su cui si basa tutto il resto: difficile riuscire a leggere Dante se manca la capacità di decodifica del testo o fare equazioni se non conosciamo le tabelline. Il ricorrere alla calcolatrice non aiuta più di tanto.<br /><br />Pensiamo anche in prospettiva, queste abilità servono sempre. Coloro che sono fluenti saranno in grado di leggere (e comprendere) un documento o un contratto, sapranno come scrivere una mail o una relazione e capiranno se il resto è giusto o meno.<br /><br />I nostri programmi nascono con lo scopo di costruire queste competenze. Pratica mirata per riuscire a leggere, scrivere e far di conto in maniera ottimale. <br /><br />Come funzionano? Ogni studente viene sottoposto a una misurazione delle competenze acquisite, attraverso brevi esercizi. In pratica facciamo allo studente delle domande: Quante parole leggi al minuto ad alta voce? Quante moltiplicazioni risolvi al minuto oralmente? Quante parole scrivi al minuto sotto dettatura? Questi sono solo alcuni esempi. Le aree di indagine vengono tagliate a misura sullo studente. Le misurazioni servono per stabilire debolezze e punti di forza, preparare programma e materiali per l'intervento.<br /><br /><h4 style="text-align: center;">Visita il sito del <a href="https://www.blogger.com/#">Fluency Center</a></h4>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-55534155978588761902021-12-26T08:01:00.004-08:002021-12-26T08:01:53.958-08:00Scrittura in corsivo - alcune idee per raggiungere Fluenza<div style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-small;"><i>di Micheal Maloney </i></span></div><div style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-small;"><i>trad. Luca Canever</i></span></div><div style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-small;"><i><br /></i></span></div><div style="text-align: right;"><span style="color: #2b00fe; font-family: arial; font-size: x-small;"><i>Traduco ed adatto un post di Micheal Maloney dedicato alla scrittura in corsivo</i></span></div><div style="text-align: right;"><br /></div><div><p class="LucaVerdanacond" style="text-align: left;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjudpPbJ39gNc4p9be9uKRIZ0RGDykOtSNMZkjhDF_BOk5gLsuYbWaestE6MrSxlgmsMmRt6AQi5szhpkImeUhLo68aezUwF4u8__dpNTsq0WAq6L_x7ljsFNZGmufnJWfSi1HjjyH9WbnKsN6WNa5beLsCRND5B08iDzmKpMgqTtmeM2adsu4Ntl5-jQ=s1011" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="730" data-original-width="1011" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjudpPbJ39gNc4p9be9uKRIZ0RGDykOtSNMZkjhDF_BOk5gLsuYbWaestE6MrSxlgmsMmRt6AQi5szhpkImeUhLo68aezUwF4u8__dpNTsq0WAq6L_x7ljsFNZGmufnJWfSi1HjjyH9WbnKsN6WNa5beLsCRND5B08iDzmKpMgqTtmeM2adsu4Ntl5-jQ=w271-h195" width="271" /></a></div><br />La maggior parte delle persone presta scarsa
attenzione alle competenze di scrittura in corsivo, ma queste possono essere un
ostacolo importante al completamento di altre attività scritte, specialmente
per i bambini delle classi elementari (ma non solo). Gli studenti sono
costretti a fare affidamento sulle loro capacità di scrittura in stampato
maiuscolo, quando il corsivo non viene insegnato con attenzione. Generalmente
nelle scuole elementari di oggi, c'è poca istruzione formale su come si scrivono
lettere o numeri, e un tipo di pratica ancora meno controllata (vi ricordate i nostri
quaderni di calligrafia?). Di conseguenza molti studenti hanno capacità di
scrittura corsiva scarse, e scrivono (probabilmente male) solo quando
assolutamente necessario.<o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="text-align: left;">Gli errori più comuni (ma anche quelli che hanno il
peggior impatto sulla scrittura) sono:<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 39.95pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Scrivere i numeri dal basso verso l'alto anziché
dall'alto verso il basso; <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 39.95pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Formare le lettere con movimenti errati (a ed o scritte
in senso orario per esempio)<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 39.95pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Prensione della penna.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="text-align: left;">Queste competenze di base sono generalmente ignorate,
con il risultato che lo studente rimane lento ed incerto nella scrittura. (N.d.T.:
personalmente ho ancora il ricordo degli esercizi di scrittura che la mia
maestra mi faceva fare in prima e seconda elementare. Avevo un quaderno dedicato
esclusivamente alla calligrafia).<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="text-align: left;">L'insegnamento delle competenze di scrittura deve
tener conto dei numerosi elementi componenti che costruiscono il comportamento più
complesso: esattamente come in un puzzle nel quale ogni tessera deve trovare il
proprio posto. Ognuno di questi elementi può essere insegnato (e misurato), se
necessario, singolarmente. <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="text-align: left;">Questo è un possibile elenco generale che deve essere
adattato alle specifiche esigenze di ogni studente:<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Impugnatura della penna<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Movimenti della mano<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Lettere corsive individuali<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Scrivere i numeri<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond" style="margin-left: 36pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;">·<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]-->Competenze di scrittura corsiva: diversi
esercizi per far muovere la mano dello studente e fare segni corsivi specifici
(ad esempio linee a zig zag, singole lettere t, m, o, u ecc. ecc.).<o:p></o:p></p>
Nel prossimo articolo vedremo come insegnare alcuni di questi componenti.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhcNqSmAnRPgVdrKNOgUZBpGkxjRiQzxUfFwYvO5yDq_IzmEPKEmQRG_BcoibFLdNBB5a-ItKgok1ez8mdjSLvErpuTnwYaFn9LnNqc8TFoHgITxHOOJTwawkH-jxSvphYz7_geMLg_iPZiF4mUYLR95QIH7za2NzT_9_sMoxi9NFLkaO1Ime61E5SzcA=s994" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="730" data-original-width="994" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhcNqSmAnRPgVdrKNOgUZBpGkxjRiQzxUfFwYvO5yDq_IzmEPKEmQRG_BcoibFLdNBB5a-ItKgok1ez8mdjSLvErpuTnwYaFn9LnNqc8TFoHgITxHOOJTwawkH-jxSvphYz7_geMLg_iPZiF4mUYLR95QIH7za2NzT_9_sMoxi9NFLkaO1Ime61E5SzcA=w254-h186" width="254" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><b>L'autore:</b> Micheal Maloney ha alle spalle 40 anni di esperineza nell'insegnamento della lettura (e di tutte le altre competenze fondamentali l'istruzione). Negli anni ha sviluppato il Maloney Method conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo anglo sassone. L'approccio di Micheal si basa su dividere l'insegnamento in piccoli step e di misurare le prestazioni: solo quando lo studente è fluente (veloce ed accurato nell'esecuzione) viene introdotto allo step successivo. Per saperne di più: <a href="https://www.maloneymethod.com/">https://www.maloneymethod.com/</a></div><div><br /></div><h2 style="text-align: center;">visita il nostro sito: <a href="http://www.tagetachitalia.com">www.tagetachitalia.com</a></h2><div><br /></div><div><br /></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-32532612040415877752021-12-19T03:09:00.001-08:002021-12-19T03:12:51.168-08:00Creativi con la matematica: i target<p style="text-align: right;"><i><span style="color: #2b00fe;">Luca Canever</span></i></p><p> Lo studente con bisogni speciali con cui lavoro a
scuola ha difficoltà con la matematica. Le sue abilità gli permettono di
gestire semplici addizioni (fare l’addizione 3+4 è già difficile per lui). Abbiamo
fatto molta pratica in questi anni usando i protocolli del Precision Teaching
per aumentare la sua fluenza (fluenza = risposte corrette e veloci). Siamo
partiti da un punto di successo (le addizioni sotto il 6 come risultato) e
abbiamo costruito la sua fluenza a partire da lì. Ora, è in grado di svolgere questo
tipo di operazioni al ritmo di 50 risposte al minuto.</p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Pochi giorni fa ho aperto il suo quaderno di
matematica e ho trovato quello che vedete qui sotto: le addizioni del bruco! <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgisB21c7EW8NHcKz4qFIaHw5RtXzZaFeOv9VO-HzHc256poVawuHcyl4wndV1cl7lEGw0tFCRxf34whuz_NTJipk3QDKp3zulzoYKTNTz3FNydBFv0nNZoe0Cg5blLa0jsEsYjNs2fLEFlh8Q2TgxPIVnEFqhLCS5ocElOv0inzqi2bT7wAZjIt3YN6g=s4160" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgisB21c7EW8NHcKz4qFIaHw5RtXzZaFeOv9VO-HzHc256poVawuHcyl4wndV1cl7lEGw0tFCRxf34whuz_NTJipk3QDKp3zulzoYKTNTz3FNydBFv0nNZoe0Cg5blLa0jsEsYjNs2fLEFlh8Q2TgxPIVnEFqhLCS5ocElOv0inzqi2bT7wAZjIt3YN6g=w192-h255" width="192" /></a></div>Sono calcoli molto più difficili di quelli che abbiamo
praticato a scuola e non so se li avesse svolti da solo o con l’aiuto di qualcuno.
Ma questo non ha assolutamente importanza. L'ho elogiato per l'ottimo lavoro e
gli ho chiesto di mostrarmi quanto fosse bravo. Appena ha iniziato a fare i calcoli
ho notato che incontrava molta difficoltà a ricordare con quale ordine dovesse sommare
i numeri (conoscete l’esercizio: prima si sommano le unità poi le decine aggiungendo
eventualmente il riporto). Senza guida, l’alunno sommava casualmente le unità
con le decine e viceversa, procedendo un po’ alla cieca.<o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Per aiutarlo, motivandolo a continuare nella pratica di
questa preziosa competenza, mi è venuta l'idea di segnare le unità con un punto
blu e le decine con uno rosso (lo vedete nell'ultimo bruco in basso a
sinistra). Un semplice <i>target</i> da usare come guida. Sono rimasto stupito
dalla velocità con cui ha avuto l'idea e ha iniziato a eseguire operazioni come
queste in totale autonomia.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Mai sottovalutare la potenza di un target! Un target, in
poche parole, è una cosa che ci indica dove fare un determinato comportamento. I
target sono ovunque ed onnipresenti nelle nostre vite: in questo momento sto usando
come target i tasti della mia tastiera per comporre le parole; target è la riga
della pagina sulla quale scriviamo; target sono anche le linee che delimitano le
corsie delle nostre strade. Gli esempi potrebbero essere infiniti. I targets possono
essere un grande aiuto per gli insegnanti in ogni situazione e un ottimo
supporto per i principianti nelle prime fasi della loro pratica rendendola rinforzante. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh-B2us2sdYJyud4gGM1westY2Yr2XeDFig4o4eKUS2YbZt0vTv1LCnjVtrHAYj7tKvoDav6CpjyzEe51m8dEhBlSDOhtVpN07vYm5M8I4Cq2Kc9ZMuKz6cxe_faf0QJjuyTBNK3BBJ31R-wt7ZrhrgP6PbFiCVut3djsaOKpYV9BkSkSQnDNRzTBmBtQ=s2477" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="894" data-original-width="2477" height="136" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh-B2us2sdYJyud4gGM1westY2Yr2XeDFig4o4eKUS2YbZt0vTv1LCnjVtrHAYj7tKvoDav6CpjyzEe51m8dEhBlSDOhtVpN07vYm5M8I4Cq2Kc9ZMuKz6cxe_faf0QJjuyTBNK3BBJ31R-wt7ZrhrgP6PbFiCVut3djsaOKpYV9BkSkSQnDNRzTBmBtQ=w379-h136" width="379" /></a></div><p></p><p class="LucaVerdanacond">Nel caso dello studente i target gli indicano di sommare prima i numeri “rossi”
(tenendo se necessario il riporto) e poi i numeri “blu”. I target gli indicano anche
dove scrivere i numeri nel risultato.</p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">C'è un ulteriore vantaggio che ci danno i target:
fanno il lavoro al posto degli insegnanti! Non appena capisco che il mio
studente ha le competenze per usare da solo i punti blu e rossi come target, è
libero di esercitarsi da solo, senza difficoltà. Non ha più bisogno di me e delle
mie correzioni.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Questa è un'esperienza potente ed estremamente
rinforzante per tutti: "Ehi, ci sto riuscendo da solo!" <o:p></o:p></p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><h3 style="text-align: center;">Visita il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></h3>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-17866788060558721842021-12-18T09:13:00.001-08:002021-12-19T03:10:10.736-08:00Imparare - seconda parte. Imparare a scuola<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhzJ2b86EdYflAfYwMa4VdqhV4pCijRrxe-vIB8DJLXG_g_UHgeOMhvrA8A9lD7C0_FnCfdt7cFXlNobM2hv9-hJbN82KSncRDXyanvsyeLLxrOzI1qVt8GfiEF8cE9Zi8Yw5CpTn8VM4ARDcu5LJfOfR1A1PRnUjI21AkdkxZcja6heoEvJn9CVRlmJQ=s300" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="300" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhzJ2b86EdYflAfYwMa4VdqhV4pCijRrxe-vIB8DJLXG_g_UHgeOMhvrA8A9lD7C0_FnCfdt7cFXlNobM2hv9-hJbN82KSncRDXyanvsyeLLxrOzI1qVt8GfiEF8cE9Zi8Yw5CpTn8VM4ARDcu5LJfOfR1A1PRnUjI21AkdkxZcja6heoEvJn9CVRlmJQ" width="300" /></a></div><span style="text-indent: -7.1pt;">Nel primo articolo <a href="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Ftagteachitalia.blogspot.com%2F2021%2F12%2Fimparare-prima-parte.html%3Ffbclid%3DIwAR2TivMq8sZWFogmsedzwY7MHNENtFOli-rs2UYAH_UKv25myUxLpMDF9jI&h=AT0d9HQRINI6vUcz2uJfGw810WjDp05m0gs_qAqG-3l0Z2dtPlQOVEitKIU6cMWRcltLyMxiSSE82hA49eQHu1E5BP5nCwAxaPUgJH05t31Ki8dzm5dflzEx1ypuLAsbig&__tn__=-UK-R&c[0]=AT0w4jG6dChB9SwLBIAsrSw9lZmfJF80gOO8CGTo9NwkYu3quC6X_ZR7ks12jeFzmIef78ffgILZGSfc3s4WrDlR25jqw6Z1ApZ4J2pY0H7Kwq2zlyCJgAOKYVmN-D-Azup-" target="_blank">“Imparare”</a> abbiamo visto come il cervello apprende. Abbiamo visto che è
necessaria pratica (l’esposizione ripetuta nel tempo agli stessi stimoli) per rafforzare le reti neurali che sono alla base del "saper fare".</span><span style="text-indent: -7.1pt;"> In
questo nuovo articolo continuiamo a parlare di apprendimento con un focus
particolare sull’apprendimento delle competenze scolastiche più fondamentali:
leggere, scrivere e far di conto. Mi piace p</span>ensare a queste competenze come degli organi di senso artificiali, acquisiti, che ci permettono di entrare in contatto con il mondo attraverso canali nuovi e diversi rispetto a quelli naturali.<p></p><p><br />Lo abbiamo detto nel precedente articolo: non esistono scorciatoie. Per apprendere le competenze scolastiche di leggere, scrivere o far di conto, bisogna far pratica, esercitarsi con costanza. Ci sono cose che possiamo permetterci di imparare e ricordare per poco tempo, ci sono altre competenze che è necessario imparare benissimo e per sempre attraverso la pratica. Leggere, scrivere e far di conto, d'altro canto, meritano tanta dedizione: sono le fondazioni di tutte le altre competenze scolastiche: difficile leggere Dante se manca la capacità di decodifica del testo o fare equazioni se non conosciamo le tabelline. Il ricorrere alla calcolatrice non aiuta più di tanto: nel tempo che mi ci è voluto per ottenere il risultato pigiando i tasti ho perso (almeno in parte) il filo del discorso logico matematico o mi sono dimenticato quale regola stessi applicando. Il ritmo, la velocità di esecuzione fondamentale per la fluenza è stata interrotta.</p>
<p class="LucaVerdanacond"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEggTtTF-lvptcxfJG73d3LewQHFAIVV60ocY99kUwzHmOwM39dDO6UadK5_AR_IxvDtYtueh5ZWFeIOEZG5wfYoAZZSxg9F0_6zah2EUIi0zkOp6L59pgvoPtbxZGvjgEm72SQvtDUMLVbMZ1GVm3f50IhpNP-nzIwBLriZ9_g2fTXom_rinq-cDVm3gw=s268" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="268" data-original-width="188" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEggTtTF-lvptcxfJG73d3LewQHFAIVV60ocY99kUwzHmOwM39dDO6UadK5_AR_IxvDtYtueh5ZWFeIOEZG5wfYoAZZSxg9F0_6zah2EUIi0zkOp6L59pgvoPtbxZGvjgEm72SQvtDUMLVbMZ1GVm3f50IhpNP-nzIwBLriZ9_g2fTXom_rinq-cDVm3gw=w142-h203" width="142" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: xx-small;">B. F. Skinner</span></td></tr></tbody></table>Imparare richiede quindi pratica e quest’ultima ha bisogno di tempo ed energie. Per questo deve motivare ed essere rinforzante, piacere allo studente che la deve sostenere. B. F. Skinner lo chiama <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Condizionamento_operante" target="_blank">condizionamento operante</a>: se una cosa ha effetti positivi o ci piace, la rifaremo. La pratica, quindi, deve piacere, essere motivante per gli studenti che attraverso di essa rinforzano le reti neuronali responsabili della lettura, scrittura e della matematica. Sono competenze che dobbiamo imparare per sempre a fluenza, ovvero con velocità e precisione di esecuzione ottimali.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Come deve essere una pratica rinforzante? E’ un
processo di cui possiamo vedere i risultati, sentire che ci sta dando delle
marce in più e che ci serve. Chi impara deve vedere i propri progressi e
ricavarne il desiderio di imparare ancora di più (e non perché tocca, per
evitare il brutto voto)<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La pratica può
diventare talmente rinforzante che non si riesce a pensare ad altro. Pensiamo
ad atleti, musicisti o artisti; o a tutte le persone che ammiriamo perché fanno
qualcosa senza sforzo che noi non riusciremo mai fare. Pensiamo a Leonardo,
Michelangelo a Vivaldi, Mozart. Sono tutte persone che hanno dedicato la vita
alla pratica. Non esistono scorciatoie al diventare “bravi”: solo pratica per
far entrare in testa le cose.<o:p></o:p></p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><h3 style="text-align: center;">Visita il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></h3>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-58033071124499581232021-12-18T08:57:00.003-08:002021-12-18T08:57:54.352-08:00Imparare - prima parte<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi-eycw3TwU8oVDFnxt1hXxe4ykpBZ_QUDBAhwjVeijDY-9O4PJMajL-f7YYNf2hRjPK91FO6T0ga3kFmoQYd239yECJL8oXnG0Trv2uzCQV5ZQsdUb8ZW-F0UCP7iE6050byeOcSUBmJVH1tlI0bqG1aY350BrY4VSvrYHMJjk8qCN2cfrt82_VKQzJA=s273" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="185" data-original-width="273" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi-eycw3TwU8oVDFnxt1hXxe4ykpBZ_QUDBAhwjVeijDY-9O4PJMajL-f7YYNf2hRjPK91FO6T0ga3kFmoQYd239yECJL8oXnG0Trv2uzCQV5ZQsdUb8ZW-F0UCP7iE6050byeOcSUBmJVH1tlI0bqG1aY350BrY4VSvrYHMJjk8qCN2cfrt82_VKQzJA" width="273" /></a></div><span> </span> Impariamo sempre, in ogni istante della nostra vita.
Alcune cose le impariamo per sempre, tipo camminare, parlare o andare in
bicicletta; altre ce le ricordiamo per meno tempo, tipo le date delle guerre
d’unità, un particolare programma sul PC che usavamo 10 anni fa o il nome dei
nostri compagni di classe delle scuole medie. Dove sta la differenza? Perché
semplicemente non ci ricordiamo tutto e per sempre?<p></p><p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Per rispondere a questa domanda bisogna guardare
dentro al nostro cervello e capire il suo funzionamento. Ogni cosa che facciamo
o che ci ricordiamo è, all’interno del cervello, un gruppo di neuroni che si attivano
insieme quando arriva il giusto stimolo: “Vado in cucina a prendere un
bicchiere d’acqua” attiva una rete, “Questa è la mia canzone preferita” ne
attiva un’altra. Gli scienziati le chiamano reti neuronali. Queste reti non sono
fisse, ma plastiche, si adattano, crescono ed, eventualmente, si sciolgono. Se
vi chiedo cosa avete mangiato per cena la scorsa settimana, martedì sera, non
saprete rispondere con sicurezza, a meno che non siate dei tradizionalisti incalliti,
come siamo io e mio figlio, che ogni martedì sera mangiamo la pizza fatta in
casa. Eppure, lo scorso mercoledì mattina vi ricordavate sicuramente della
vostra cena. La rete neuronale che formava: “cena di martedì” si è sciolta dopo
poco tempo. <o:p></o:p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgMzF_nLYIDwYVGGfGLsM2pDEZdCLVWDbCIjKz9g9tSP8Rxl6WDj5_v4t5OC8TQYkvvgClzWiSQrQtZcin3j8vCa9mi7Ny2idDmF8e6epSAFBHZqf4ChsopmWGfBi5UIV7tXClzkvpOtWUdUXkjYrUZBJCRN7-TwXHEW1RdfItHnJklVBPaSKSA_Njj5Q=s600" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgMzF_nLYIDwYVGGfGLsM2pDEZdCLVWDbCIjKz9g9tSP8Rxl6WDj5_v4t5OC8TQYkvvgClzWiSQrQtZcin3j8vCa9mi7Ny2idDmF8e6epSAFBHZqf4ChsopmWGfBi5UIV7tXClzkvpOtWUdUXkjYrUZBJCRN7-TwXHEW1RdfItHnJklVBPaSKSA_Njj5Q=w200-h200" title="L'assone di un neurone e intorno la guaina di mielina (bande nere). La mielina dà struttura alle reti neurali rafforzandole." width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fig 1 (vedi sotto)</td></tr></tbody></table></p>
<p class="LucaVerdanacond">Le reti neuronali hanno bisogno, per consolidarsi e
diventare permanenti, di molta pratica, ovvero di essere esposte agli stessi
stimoli moltissime volte per diventare sempre più solide (è il cosiddetto processo
di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Guaina_mielinica" target="_blank">mielinizzazione</a>).
“Camminare” o “parlare” sono, per esempio, delle reti solidissime perché
continuamente utilizzate. Le date delle guerre d’indipendenza o della cena di
martedì scorso sono delle reti che abbiamo usato per poco tempo e che poi, non
essendo state più utilizzate, si sono sconnesse nel cervello.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Quindi ci sono cose che impariamo con la pratica,
l’esposizione continua, fino a quando (perdonate la frase fatta) "non
entrano in testa". L'entrare in testa avviene quando certe azioni o
risposte son diventate rapide e facili da fare, senza errori, grazie alla forza
che via via hanno acquisito le relative reti neurali attraverso la pratica.
1+1? ovvio, 2. Ecco 1+1 ci è entrato in testa, allo stesso hanno fatto il
"3+5" o il "4x9" o il saper come si scrive la parola
"penna" o capire che i prossimi segni indicano la parola
"leggere". <o:p></o:p></p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><p class="LucaVerdanacond"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;">Fig. 1 (Wikipedia) Sezione dell'assone di un neurone. Le bande circolari nere sono fatte di mielina che rafforza e velocizza la connessione tra i neuroni nelle reti rese solide dallla pratica.</span></p><p class="LucaVerdanacond"><span style="font-family: arial; font-size: x-small;"><br /></span></p><h3 style="text-align: center;">Visita anche il nostro sito: <a href="http://www.tagteachitalia.com">www.tagteachitalia.com</a></h3>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-69997563910896463492021-12-01T08:38:00.002-08:002021-12-16T08:24:07.816-08:00 Fluenza<p> </p><p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYe1S7B1oq22v8-wm67e606ehzLcD2tnV26LOdyUOhg_tSo0p4HfSdPGGLyQgJEIWOabg5plm8V8qy7pn0Vks1Sf4jauCMtlE2ZLaEFigEEBfGTljozRzEnp_OUNoGkB8bcyLtUXRQofxd/s870/runners+with+arrow.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="708" data-original-width="870" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYe1S7B1oq22v8-wm67e606ehzLcD2tnV26LOdyUOhg_tSo0p4HfSdPGGLyQgJEIWOabg5plm8V8qy7pn0Vks1Sf4jauCMtlE2ZLaEFigEEBfGTljozRzEnp_OUNoGkB8bcyLtUXRQofxd/s320/runners+with+arrow.png" width="320" /></a></div><span style="mso-spacerun: yes;"><div style="text-align: right;"> Luca Canever</div><div style="text-align: right;"><br /></div></span>Cos'è la Fluenza?<div>Fluenza
è la capacità di eseguire una attività velocemente ed accuratamente. Hai
presente gli atleti delle Olimpiadi? O i grandi artisti? O le persone che in
ogni campo ammiri per la loro maestria, perché fanno cose che altri non riescono
a fare? Diciamo che queste sono persone dotate e che hanno talento. In realtà
il talento non esiste in natura, nessuno nasce talentuoso. Ciò che accomuna
queste persone è la fluenza nelle cose che fanno: l’esecuzione apparentemente
senza sforzo di azioni che ci sembrano complicatissime. La fluenza si ottiene solo con anni di
pratica intensa: sia che tu voglia vincere la medaglia d’oro alle prossime
Olimpiadi, sia che tu voglia diventare il prossimo Leonardo. L’unico modo per avere
successo è fare pratica con passione.<o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond">I<span style="font-family: trebuchet;">ncontriamo la Fluenza anche nelle normali attività di tutti
i giorni. Se scriviamo spesso al PC, abbiamo un certo livello di velocità e di
accuratezza nelle frasi che digitiamo; sappiamo camminare con fluenza o guidare
la macchina o preparare la cena. Certo, alcuni di noi sono più bravi di altri,
ma questo è solo il risultato di una maggiore pratica, non dell'essere nati con un "dono" particolare. La cosa importante è che
“per</span> essere bravi” non basta essere corretti, ma bisogna anche essere adeguatamente
veloci. Ogni comportamento o azione ha bisogno di una velocità di esecuzione
ottimale per essere efficace, per servire.<o:p></o:p></p>
<span style="font-family: trebuchet;"><span style="line-height: 107%;">Lavorando
a scuola, sono piuttosto interessato ai livelli di esecuzione ottimale delle
competenze scolastiche (lettura, scrittura e matematica) esistono dei.
Purtroppo, nel sistema scolastico si punta tutto sull’accuratezza delle
risposte ma non sulla velocità. Dire che Marco ha preso 10 in matematica perché
ha svolto tutti gli esercizi non ci dice molto sul livello di competenza di
Marco. Se Marco per fare 10 addizioni ci mette due ore e Giovanna ci mette 10
minuti capisci che il livello di competenze tra i due scolari è profondamente
differente. Giovanna ha molte più probabilità di Marco di avere successo quando
la maestra inizierà a spiegare le moltiplicazioni</span><br />
</span><p class="LucaVerdanacond"><span style="font-family: trebuchet;">Conoscenze che non riescono ad e</span>sprimersi a livelli
fluenti sono conoscenze che non supportano lo studio e lo sviluppo di competenze
di livello superiore. Se non riesco a leggere con fluenza è abbastanza scontato
che lo studio della Filosofia o dell’Inglese diventi per me una montagna
insormontabile. <o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond">Ho parlato di velocità ottimale di esecuzione. Ecco alcuni
esempi che si riferiscono ai livelli di un adulto normodotato.<o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><ul style="text-align: left;"><li>Lettura: ad alta voce 250 parole al minuto; silenziosa
900 parole al minuto</li><li>Scrittura: corsivo 90 lettere al minuto; scrivere un tema
20 – 30 parole al minuto</li><li>Matematica: scrivere cifre 100/150 al minuto; addizioni
scritte (max 20 come risultato) 80 – 90 cifre al minuto</li></ul><o:p></o:p><p></p>
<p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p>
<p class="LucaVerdanacond"><o:p></o:p></p></div>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-29362590077292069622021-11-23T08:03:00.000-08:002021-11-23T08:03:00.389-08:00A target for Math<p> </p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US" style="mso-ansi-language: EN-US;">The special
needs student I work with at school has a very hard time with math. His skills let
him handle simple additions (3+4 is a hard one for him). We have practiced a lot
using Precision Teaching protocols to build his fluency. Like in TAGteach we started
from a point of success (additions under the 6 as result) and we build his fluency
(fluency = correct and fast responses) from there. Now he can see/say these math facts at 50 per minute.<o:p></o:p></span></p>
<p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxD4ElysN3Iwo3MTRlrc-s0T0x1Mh9epk2NZ8iz7d47lOxYDoAUHFGnKvk8iCcBgSwoJSFuaLhm8OZhUwVNeeAbE817Zvha_4s3STBqsGj21vKPu4IKpAkwpQebg5uJgdc9r9yKt6Q6WFG/s2048/Bruco+matematico.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxD4ElysN3Iwo3MTRlrc-s0T0x1Mh9epk2NZ8iz7d47lOxYDoAUHFGnKvk8iCcBgSwoJSFuaLhm8OZhUwVNeeAbE817Zvha_4s3STBqsGj21vKPu4IKpAkwpQebg5uJgdc9r9yKt6Q6WFG/w240-h320/Bruco+matematico.jpg" width="240" /></a></div><span lang="EN-US" style="mso-ansi-language: EN-US;">Few days
ago, I opened his math exercise book and I found what you see on the left: the caterpillar
additions! (I think it was something his mother printed for him).</span><p></p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US">They are
much more difficult math facts than those we practiced in school. I praised him
for the great job, and I asked him to show me how good he was. As soon as he started,
I noticed that he was struggling a lot remembering which numbers he had to sum (you
know the drill: first the units then the tens). He was randomly adding units with
tens and the viceversa. <o:p></o:p></span></p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US">
</span></p><p class="LucaVerdanacond">To help
him (and keep him engaged in the game) I had the idea to mark the units with a blue
dot and the tens with a red one (you can see that in the last caterpillar on bottom
left). A simple target to guide him. </p><p class="LucaVerdanacond"><br /></p><p class="LucaVerdanacond">I was amazed how fast he got the idea and started
to run math facts like these ones that I prepared writing the digits in black and all the dots before he worked on them:</p><p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcQh7CEje5NB0eIQAdVbtDYnpmvBtCudXe_kmWPsam6MBYSGUNE9jWGfyOlGpguTd9z-UZA92KG9O9iKkom7NEehAsNxUe31nHfNr7IqOKliWTmP3381DAaYIFe7XwUnAJSWcC-FJVflUI/s2477/target+for+additions.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="894" data-original-width="2477" height="144" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcQh7CEje5NB0eIQAdVbtDYnpmvBtCudXe_kmWPsam6MBYSGUNE9jWGfyOlGpguTd9z-UZA92KG9O9iKkom7NEehAsNxUe31nHfNr7IqOKliWTmP3381DAaYIFe7XwUnAJSWcC-FJVflUI/w400-h144/target+for+additions.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><p></p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US">Never
underestimate the power of a target! Targets are a great help for teachers in every
setting and a good support for beginners in the early stages of their practice.
We target a lot: I’m targeting right now the keys on my keyboard; we target a line
writing with a pen and we target lanes when we drive in a highway. Targets are everywhere
and they can be used always.</span></p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US"> There is an added bonus that comes with
targets: they do teachers’ job! As soon as I know that my student has the knowledge
to use the dots I gave him he is free to practice alone, with no struggle. This
a powerful, extremely reinforcing experience for everyone: “Hey I’m doing it by
myself!” </span></p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US">TAG!<o:p></o:p></span></p><p class="LucaVerdanacond"><span lang="EN-US">Luca Canever</span></p><p class="LucaVerdanacond"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><span lang="EN-US"><br /></span><p></p><br /><p class="LucaVerdanacond"><br /><span lang="EN-US" style="mso-ansi-language: EN-US;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><o:p></o:p><p></p>luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7791566221165122544.post-47264468820272052392018-06-13T07:37:00.001-07:002018-06-13T07:37:36.105-07:00COS'E LA "SCIENZA DEL COMPORTAMENTO" E PERCHE' CI INTERESSA<br />
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: right;">
<i>Luca Canever TAGteach Faculty</i><o:p></o:p></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd2_KFDNm4WXrQml0gWaduBry_2CRzcYV7vznB3EbWFhYhozuf1qmYyESKWXtTFOibTO0NIqWALv9LH_7yBhaMoJX_bSkZTfsNwZhQu3Ek3iJ6As_O_TdCPK2zzt94hc2ujkU8ENY2ieMb/s1600/Citazione+Skinne+in+Italiano.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="724" data-original-width="469" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd2_KFDNm4WXrQml0gWaduBry_2CRzcYV7vznB3EbWFhYhozuf1qmYyESKWXtTFOibTO0NIqWALv9LH_7yBhaMoJX_bSkZTfsNwZhQu3Ek3iJ6As_O_TdCPK2zzt94hc2ujkU8ENY2ieMb/s320/Citazione+Skinne+in+Italiano.png" width="206" /></a></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
Per anni, la "Scienza del comportamento" è
stata oggetto di studio di scienziati e ricercatori chiusi nei laboratori, al
lavoro con animali e pile di strani strumenti. Tuttavia, le leggi
comportamentali (per esempio: “Un comportamento verrà probabilmente ripetuto se
le sue conseguenze sono positive”) sono qualcosa che dobbiamo conoscere perché
l’apprendimento di un nuovo comportamento è la chiave di ogni processo educativo.
Come professionisti dell’educazione o meno, cerchiamo costantemente di
modificare, insegnare o estinguere. La domanda è: possiamo fare la differenza
sull'educazione se non sappiamo su cosa stiamo lavorando? Siamo in grado di
essere insegnanti solidali e premurosi se non conosciamo la scienza che spiega
le leggi del comportamento e come utilizzarle?<o:p></o:p></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
Il TAGteach è una nuova tecnica comportamentale, che
sta colmando il divario tra i laboratori scientifici e la vita quotidiana. Il
TAGteach aiuta ogni insegnante perché si basa su leggi comportamentali e ha
sviluppato linguaggio e strumenti di facile utilizzo da parte di tutti. Non
abbiamo più bisogno di padroneggiare complicate conoscenze scientifiche per
migliorare le nostre capacità di insegnamento.<o:p></o:p></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<o:p><br /></o:p></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
Tutti potrebbero beneficiare di questo tipo di
conoscenza: i genitori, gli insegnanti, gli allenatori sportivi e i lavoratori.
Il TAGteach aiuta tutti gli insegnanti definendo cosa sapranno fare gli
studenti alla fine del processo in termini di obiettivi comportamentali; per
esempio: Luigi sarà in grado di allacciarsi le scarpe da solo; o: Maria saprà risolvere
30 addizioni a una cifra al minuto). Allo stesso modo, il TAGteach aiuta gli
studenti ad avere una chiara comprensione di ciò che devono fare per avere
successo. La comunicazione è forte, precisa e positiva, fornendo una buona esperienza
a tutti.<o:p></o:p></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Lucacalibrilight" style="text-align: justify;">
Se sei interessato a saperne di più sul TAGteach,
<a href="http://www.tagteachitalia.com/" target="_blank">visita il nostro sito Web</a> e dai un'occhiata ai nostri corsi gratuiti on line.<o:p></o:p></div>
<br />luca 68http://www.blogger.com/profile/06509831016610213393noreply@blogger.com0